“Rosa tatuata”


di Angela Ragusa

Immobile,fiato su fiato,
rosa da spogliare, da imprigionare
respirerò…senza fine….

Sguardo su sguardo,
imbrigliata, abbraccio serrante segno d’amore
i tuoi graffi disegneranno patimento di cuore….
In te regnerò ,minuto incessante,
covo di ragni che tessono tele…
appiccicata ,invischiata, alla tua pelle
combaceranno le mie carni .

E tu mi resterai
sigillo indelebile, marchio invisibile
che scostate le vesti rivedrò
tatuato come fiore di rosa.

Volano via le rondini


Sussurrata a quattro mani dal respiro poetico di Marco Casini e Maria Grazia Vai

sulle note del Concerto di Aranjuez Adagio di Joaquin Rodrigo

Pindarici distratti
simbolici e tonanti

– I sogni –

nel vuoto pan di zucchero
che il fato ha costruito

dove finisce l’anima
e il cielo si scolora

Tra foglie
di papavero appassito

e la voce
di un cantore senza nome

– Volano via le rondini –

Chimere, fragili
come cristalli d’acqua

– poesie –

Nel pianto di una rosa
sulla neve partorito

dove si posa il vento, e
cantano gli aquiloni

Ritornerò
frammento d’anima e dolore

nei labirinti,
e i mormorii del cuore

Dove tornano
e vanno a stridere
– e a morire,

anche i gabbiani –

D’una conchiglia il canto


di Maria Grazia Vai

” 28 maggio 1988
dedicata all’amore mio più grande
a Gianluca
l’Amore Grande “

ulle note di GIOVANNI MARRADI “ Garden of dreams and Poeme “

Ti aspettavo così

Bianca rosa di maggio
tra le stelle e la neve
Germoglio,
radice, corteccia del cielo
Diamante di luce
nel sorriso
degli angeli

Arrivasti

come mi arriva – adesso,
la brezza
e la furia del mare
Il cantico delle conchiglie
il volo azzurro degli aironi

Attraversandomi

in ogni dove, e ancora oltre,
Astro, cometa, universo
-senza confini

Mescolando il mio respiro
al tuo

Così nascesti
e nacqui anch’io, figlio mio

L’alchimista delle rose: Giuseppe Cucè


di Daniela Domenici

Come dev essere un alchimista delle rose? Prima di tutto delicato e poi aver voglia di stupirsi del miracolo quotidiano di ogni evento, piccolo o grande, della vita.

Giuseppe Cucè, giovane cantautore catanese, è allora un vero “alchimista delle rose” perché entra in punta di piedi, delicatamente, con le sue canzoni che sono spesso fiabe trasposte in versi pieni di fantasia; ma è un alchimista anche perché è un raffinato ricercatore della giusta “alchimia” tra emozioni, ritmo e denuncia sociale.

Ieri sera sul palco dell’Y’s Jazz Club a Catania Giuseppe Cucè ci ha regalato una serata magica, un viaggio intimista supportato dal bagaglio musicale accumulato negli anni e caratterizzato da esperienze apparentemente tra loro diverse che gli hanno permesso di formarsi stilisticamente, una serata durante la quale abbiamo ascoltato brani tratti dal suo CD “La mela e il serpente”,  alcune “cover” di Tenco, Conte e De Andrè, una canzone di Capossela, un testo in originale francese di Leo Ferrè, un brano in spagnolo di Paola Turci oltre che la sua canzone più recente, con cui ha provato a concorrere al recente Festival di Sanremo, “Rosa”, che è un brano di forte impatto emotivo perché tratta un tema doloroso: la violenza sulle donne.

Il leitmotiv di tutte le canzoni scelte da Giuseppe Cucè per la scaletta della serata era il “libero arbitrio” e per far questo ha voluto, appunto, unire la sua voce a quella di alcuni di coloro che hanno scelto di “scegliere” di rischiare, di sbagliare con la consapevolezza di non fare la cosa giusta soltanto per capirne ancora di più. Un esempio di libero arbitrio è anche quello perseguito dal maestro della musica d’autore francese Henri Salvador, “Monsieur Salvador”, come era soprannominato, cantautore a cui Cucè si ispira.

I formidabili musicisti che lo hanno accompagnato e che avevamo avuto modo di ascoltare e apprezzare l’anno scorso nel “Tributo a Tenco” sono: Francesco Bazzano alla batteria e alle percussioni, Antonio Masto alla chitarra classica, Marco Carnemolla al basso acustico, Adriano Murania al violino e Alessandro Longo al violoncello. A loro si è aggiunto una “new entry”: Edoardo Musumeci alla chitarra acustica che è anche l’autore di un brano in scaletta dal titolo “La luna nel pozzo”. In una delle canzoni tratte dal suo CD, “Offese”, Giuseppe Cucè è stato accompagnato dalla voce femminile di Giovanna Damiano, giovane cantante catanese.

Giuseppe Cucè e la sua band a conclusione della serata, ci hanno regalato un’a “rivisitazione” davvero particolare di un celebre brano della tradizione siciliana “Ciuri ciuri”.

Sport in rosa: calcio a 5 femminile ad Augusta


di Daniela Domenici

Vogliamo dare spazio a una realtà sportiva femminile di Augusta di cui seguiremo il prosieguo di campionato fornendovi un resoconto dettagliato degli incontri: è la A.S.D Sportland Augusta che milita in serie C regionale e occupa attualmente il secondo posto in classifica.

E’ composta da 16 ragazze, di età compresa tra i 17 e i 37 anni, tre di loro giocano in porta, sono tutte di Augusta eccetto due di Siracusa. I loro allenatori sono Franco Abate e Giuseppe D’Angelo, quest’ultimo si occupa della preparazione delle tre ragazze in porta.

Due di queste atlete, Marina Salemi e Simona Guardo, sono state convocate per partecipare alle rappresentativa siciliana di calcio a 5 per ragazze sotto i 25 anni a Palermo per uno stage nel prossimo fine settimana.

Il 27 dicembre scorso a Piazza Armerina l’A.S.D Sportland, dopo aver superato le fasi eliminatorie ed essere in quel momento prima in classifica nel girone A, ha incontrato e sconfitto, col punteggio di 2 a 1, la squadra del Trinacria Palermo, favoritissima, prima del girone B a punteggio pieno, vincendo così la Coppa Italia che, per la prima volta, è approdata ad Augusta.

Questa squadra è nata quattro anni fa e deve fare i conti con un altro “team” cittadino, la Mangesa, con cui tra un mesetto ci sarà nuovamente il derby casalingo che, negli anni, è stato appannaggio, a turno, di entrambe le compagini.

Giuseppe Cucè e la sua “ROSA” per Sanremo


Grande opportunità quella che il destino ha riservato a Giuseppe Cucè: entrare nella “rosa” dei possibili partecipanti del Sanremo 2010.

Il cantautore catanese si presenta alla giuria della rassegna musicale ed al suo pubblico con un brano inedito scritto a quattro mani con il chitarrista Antonio Masto dal titolo: “Rosa”.

Si tratta di una scelta delicata ed impegnata non solo per la tematica trattata ma anche per lo stile musicale scelto. Tema purtroppo, sempre attuale per il quale già grandi cantautori del panorama musicale italiano hanno speso parole e musica: ognuno a suo modo.

Ed il cantautore catanese vuole essere vicino alle donne con la sensibilità, la passione e la sicilianità che contraddistinguono il suo stile. E’ un’opera cantautorale composta “di getto” che “prepotentemente” si fa strada dal profondo dell’anima dell’autore il quale, attraverso questo brano, fa emergere tutta la sua rabbia. Ma lo stesso Cucè non si rassegna anzi esprime il desiderio di voler cambiare le cose cercando, con il proprio lavoro, di risvegliare gli animi femminili scuotendo le coscienze e sottolineando il messaggio fondamentale che “il silenzio” è la forza della violenza.

Rosa” è essenzialmente una ballata nella quale l’autore affronta la delicata tematica della “violenza sulle donne” con “saudade” e “fado” tipici del suo stile. Suggestivo ed intenso è il verso centrale del brano: “come una rosa tu in un deserto non morirai non morirai nonostante la pioggia che non ci sarà”.

Sono tante le motivazioni che spingono a scrivere una canzone svelando, il più delle volte, la parte più intima di te stesso.

Oltre ad Antonio Masto, coautore e chitarrista, hanno suonato con Giuseppe Cucè: Francesco Bazzano (batteria e percussioni); Marco Carnemolla (basso); Adriano Murania (violino) ed Alessandro Longo (violoncello).

Per la partecipazione a Sanremo 2010 verranno selezionati solo i brani più ascoltati e più votati online sul sito Rai (http://www.sanremo.rai.it) (selezionare la sezione “Nuova generazione” e quindi cliccare su “Giuseppe Cucè”). La votazione è gratuita e per essere effettiva è indispensabile selezionare le 5 stelline per il gradimento.

Ora più che mai è necessario il supporto del pubblico che ha seguito numeroso Giuseppe Cucè in questi mesi senza fargli mancare l’affetto e la stima.

http://www.youtube.com/watch?v=ZgZK3LiY81g

Link diretto al sito della votazione:  http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4f444c67-b7c0-4aac-963b-5fc0481337d8.html?p=4

“Rosa avvizzita”


di Angela Ragusa

Ombra
che segui 
gli umani e gli affanni
attendi il traguardo 
velata di nero

mai l’uomo si volse
a cercarti

compagna ,mistero
rosa avvizzita
tra croci di marmo
occhi non hai
ai vivi li lasci
per piangere ancora.

Scherma, nuoto, tennis, pallavolo: il momento d’oro dello sport italiano… in rosa


di Daniela Domenici

sportDue domeniche di vittorie travolgenti per le nostre azzurre: l’8 novembre scorso, sui campi di terra rossa del circolo “Rocco Polimeni” di Reggio Calabria, le nostre formidabili tenniste Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci, capitanate dal coach Corrado Barazzutti, hanno battuto con uno schiacciante 5 a 0 le avversarie statunitensi aggiudicandosi la Fed Cup per la seconda volta dopo quella del 2006.

Le nostre splendide pallavoliste, allenate dal trainer Barbolini, dopo aver trionfato agli Eurovolley, ieri, hanno battuto in finale, dopo aver sconfitto,  negli incontri precedenti, le atlete della Repubblica Dominicana e quelle del Brasile, le padrone di casa giapponesi e hanno così vinto la Grand Champions Cup di volley.

Nei mesi scorsi abbiamo assistito a un altro trionfo dello sport azzurro al femminile, quello delle nostre ragazze della scherma in Polonia, senza dimenticare i successi delle formidabili nuotatrici azzurre: è un momento davvero d’oro per lo sport italiano “in rosa”; si conclude così un 2009 pieno di successi per le azzurre di queste discipline sportive di cui, forse, non si parla quanto si meriterebbero.

E noi siamo qui per questo, per dare spazio a questi sport, per essere la loro cassa di risonanza e provocare un’eco che si scavi la sua nicchia tra calcio e formula uno i quali, purtroppo, sembrano essere gli unici argomenti di sport di cui parlare sia in Tv che sui giornali.

“Lunas rotas”


di Rosana

Te doy lo que soy y lo que tengo
un jardin en flor en pleno invierno
unas manos vacias si no estan en tu cuerpo
una boca sombria sin la tuya en la mia…. sumergida en besos

pero no me pidas que te de la luna
poruqe no la tengo cuando estoy a oscuras
quitarsela al cielo no tiene perdon
y no te amo menos si te digo no

no te doy la luna llena porque es la eterna rosa
que regalan los amantes con el aire de la boca
y si el amor se rompe porque el amor se equivoca
el mundo amaneceria… repleto de lunas rotas

te doy lo que soy y lo que siento
un oceano azul en un desierto
unas alas que vuelas mas alla de los vientos
un diluvio de gotas de sudor… de amantes que de amor semueren

pero no, no me pidas que te de la luna…
no te doy la luna llena porque es la eterna rosa…

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