“Le varie oscillazioni del sorriso”


di Tiziana Mignosa

Quando di gioia

afferri luce e nutrimento

Amore cogli e Amore torni

ma se dello sconforto ne fai esempio

scivola il sorriso

e si disperde

nel limbo senza volto del silenzio.

Ha sabbie mobili il sovrano regno

nascosto sotto crepitanti foglie autunnali

da dolce e vellutato

diventa a volte disperato

ma è più giù ancora

oltre quel buio pesto

che ritrovi il cielo con tutto il suo candore.

“Settembre”


di Angela Ragusa

Ridotta  la calura,

si mitiga la mia ansia di sete.

Riflettono i raggi e bianca la pietra

assorbe dai pori senza vita

il sudore di piedi che nudi

oltrepassano la via…

Occhi bruciano al vento

che solleva di spuma biancastra,

color dell’inverno,

il mare alla battigia.

Settembre leggero ritrova dimora

nella spiaggia deserta

e abbraccia il giorno che accorcia le ombre

rincorrendo tremule foglie

che a terra si apprestano a giacere.

“A volte”


di Tiziana Mignosa

A volte amo respirare il mio passato

quando le foglie

cadendo giù

d’autunno vestono la nostalgia

e il pensiero plana

su quei luoghi inviolati

dove regina

era la gioia.

Col sorriso

d’attimi fodero il mio dolore

mentre la mente mente

negando gelo e inverno.

“Alba sui canneti”


di Maria Grazia Vai

Respiri d’alba e nebbia sugli specchi
Soffoca la voce sopra il fiume
che s’ascolta nei pensieri
in trasparenza, scorre lenta
tra la riva e i sassi

E trascinano le alghe
impigliate tra i canneti – e il cuore
Fiocchi di nuvole a dipingere il cielo
impresso lo sguardo di traverso,
cieco al tuo sentire

Occhi che s’asciugano i silenzi
rimasti appesi a un ramo.
Galleggiano senza meta
volteggiando tra le foglie
e il vento.

– Sussurri nel fiato grigio di novembre –

E una lacrima si fonde
tra le risate e le colline
Tra i funghi e l’edera attorcigliata
sopra le rose

Non c’è più di lei – il sorriso
a profumarti l’aria.
Solo un respiro

– e l’odore del caffè nella veranda –

Transumanze


di Nunzio Buono

Piove di te il cielo
tra i rami dell’ultimo sorriso
su strade rivolte al sogno

Ti ho goccia lenta
lasciata al mare
nei giorni scritti di un estate

in un cadere
da ciglia e nuvole
sull’antico gelido ritorno

Il vento
ha il volare di favole
sul vetro di uno sguardo

e tra sillabe di passi e l’andare d’autunno
v’è lo scorrere di foglie arrese.

C’è una poesia
che appesa è tra le andate
e tu, che osservi il volo
dentro il silenzio di un lacrimare di neve.

Li
dove si ferma l’attimo
e va di schiena il giorno.

“Lungimirando”


di Nunzio Buono

Il giorno
è un giorno letto tra i giorni raccontati, steso e nascosto
tra le pieghe di lenzuola confinate
da uno sguardo

vado seduto con le mani vuote
da un tramonto raccolto
su una panchina scarabocchiata
dagli istanti, distratti
dai colori viola delle nuvole.

Il mare
è uno spazio d’aria racchiuso
da un orizzonte perfettamente in linea d’occhi, dove
tu eri oltre quella sera in piedi al vento
e chino il volto mi parlavi.

Dai tuoi, il cielo,
aveva rubato il chiaro specchio d’azzurro
che piano piano ti tornavano nei miei, dipinti al fiato
dalla leggerezza del tuo vestito magro, io
nudo il segno
del segreto della luna

e respiro
dal mio silenzio il tuo silenzio
insinuandomi tra i capelli, come il vento, fa
con le foglie al ramo e in un giorno di pioggia
ti bagna di sole tra le forme

il tuo profumo
respira la mia pelle
in questo giorno che mi racconta i suoi domani
accanto a una panchina stretta
seduto tra le scritte, scritte
di amori ripetuti di promesse.

C’è
uno spazio di parole
nel pensiero
che scrive per te il mio domani.

Volano via le rondini


Sussurrata a quattro mani dal respiro poetico di Marco Casini e Maria Grazia Vai

sulle note del Concerto di Aranjuez Adagio di Joaquin Rodrigo

Pindarici distratti
simbolici e tonanti

– I sogni –

nel vuoto pan di zucchero
che il fato ha costruito

dove finisce l’anima
e il cielo si scolora

Tra foglie
di papavero appassito

e la voce
di un cantore senza nome

– Volano via le rondini –

Chimere, fragili
come cristalli d’acqua

– poesie –

Nel pianto di una rosa
sulla neve partorito

dove si posa il vento, e
cantano gli aquiloni

Ritornerò
frammento d’anima e dolore

nei labirinti,
e i mormorii del cuore

Dove tornano
e vanno a stridere
– e a morire,

anche i gabbiani –

“Di te che sei”


di Maria Grazia Vai

Dal cuore goccioli come foglia di cera
si slaccia la corda, di carta il pensiero

Di tocchi e rintocchi, di seta e tramonti
sei poggia di luna sui tremuli sguardi

Carezza di cielo, conchiglia di vento
Sei l’onda vermiglia, singhiozzo del mare

E stilla d’amore, tormento e languore
di me sei la goccia, e di te ho sete

ancora.

Di te che sei – del mio canto, la musa
e l’aurora –

L’albero della vita


“L’albero, come simbolo dell’Universo, si ritrova nella maggior
parte delle tradizioni spirituali. A partire dalle radici sino ai
frutti, passando per il tronco, le foglie e i fiori, tutte le
creature hanno una funzione da qualche parte su quell’albero…
Tutte le esistenze, tutte le attività e tutte le regioni trovano
posto sull’Albero della Vita.
In epoche diverse dell’anno, le foglie, i fiori e i frutti
cadono dall’albero; si decompongono e diventano humus che a poco a poco viene assorbito dalle radici. Lo stesso vale per gli
esseri. Quando un uomo muore, ritorna alla terra originaria, ma
ben presto riappare da qualche parte sull’albero. Niente si perde
: gli esseri scompaiono e riappaiono incessantemente sull’Albero
cosmico della Vita. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

“E mi rivesto di ali…”


di Angela Ragusa

Soggiace il pensiero
al coatto restare qui fermi…
ascoltare d’intorno
il richiamo di timidi uccelli,
che nemmeno il freddo
di una mattina d’inverno
sa far tacere….gelido canto
che di strana musica avvolge
foglie e terra velate di brina
sparsa di notte come coltre perlata
che la natura diffonde..

Fisso lo sguardo
traspare da un vetro
forme offuscate
di monti invadenti
a privare i miei occhi
di orizzonti infiniti.

Chiudon quei monti
il mio panorama
ma non la mia mente
che verso quell’oltre lontano,
dove mare si infrange su scogli
e canto di schiuma e di note
culla la notte,
io rivesto ogni volta di ali …