Archivi tag: voto
Appello per il voto a Sergio Rovasio, candidato tra i capilista della Lista Bonino-Pannella alla Regione Lazio. Artisti, giornalisti, professori universitari, tibetani, avvocati…
I sostenitori di Sergio Rovasio, candidato tra i capilista della Lista Bonino-Pannella alla Regione Lazio, hanno promosso un appello sottoscritto da decine di personalità e artitsti. Di seguito il testo dell’appello e i primi firmatari:
Regionali: negato il diritto di voto a disabili gravi e detenuti. Il Ministero dell’Interno si rifiuta di rispondere, perché ?non ci sono i soldi? per garantirlo.
Dichiarazione di Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
Donne in politica, l’oligarchia degli uomini
di Pippo Giordano
Ieri mattina ho ricevuto una mail da un’ amica, Irene, che mi ha fatto riflettere molto sul ruolo delle donne in seno alla politica italiana. La lamentala di Irene, condita da comprensibili timori, traeva origine dalla notizia di due giorni fa, secondo la quale esiste la reale possibilità che numerosi uomini d’onore potrebbero essere scarcerati da una sentenza emessa dalla Cassazione.
Qual è il motivo che ha scatenato le giuste preoccupazioni di Irene, ma credo della maggior parte dei cittadini ed anche del ministro Alfano? È quello che, i nostri Legislatori, promulgando la ex Cirielli, intendevano inasprire le pene dei mafiosi in presenza di tre aggravanti specifici e che purtroppo la Cassazione ha rilevato la non competenza dei Tribunali ad emettere condanne di specifica competenza delle Corte d’Appello.
La lodevole iniziativa della legge ex Cirielli era nata dall’esigenza di colpire duramente, con condanne adeguate, gli associati mafiosi. Tuttavia, il legislatore nel promulgare la legge evidentemente non si è reso conto dei danni che essa avrebbe potuto causare, come poi ha rilevato dalla Cassazione. Ma l’intento di questo post non è evidenziare macroscopici errori o ritornare su talune modifiche di sapore pro mafiosi o ad uso e consumo di pochi. L’intento è un altro.
Il ruolo delle donne nei gangli vitali di questo nostro bel Paese a cominciare dalla politica. Ma perché ancora oggi la società femminile deve essere così maltrattata con la presunzione maschilista che le donne non possono occupare posti di rilievo all’interno delle vita pubblica e non solo?
Già qualche tempo fa al solo pensiero che una norma doveva prevedere o che prevede, la cosiddetta “quota rosa” nelle liste di candidati a qualsiasi plesso elettorale, mi faceva rabbrividire.
Non concepisco, su quali prerogative, su quali premesse la classe politica maschile deve arroccarsi il privilegio escludente di far partecipare liberamente alla libera eleggibilità le donne. Non sarebbe ora di ragionare in termini paritarie senza dover far cadere dall’alto la concessione di includere in percentuali nelle liste elettive, le donne?
È un loro diritto e fin quanto questa omologazione di pensiero, alligna sia nella destra che nella sinistra, non verrà sradicata da questi soloni maschili da una politica ostentatamente prosaica, la donna non avrà spazio.
Qui voglio citare per intero il pensiero di Irene:
“Credo che bisognerebbe dare più spazio alle donne in politica ma, finché avremo figli e non saremo ricchissime, quasi nessuna donna potrà farlo a meno di rinunciare ad un aspetto importante della propria femminilità: i figli”. Parole condivisibili ed aggiungo quello che qualche giorno fa ho scritto su internet:
“Il rispetto e l’amore per una donna non devono essere corrisposti per l’esteriore bellezza femminile, ma dalla consapevolezza che la DONNA è fucina d’ intelligenza e d’amore ai quali noi uomini dovremmo attingere la linfa per alimentare i nostri cuori….”
Dopo la mail di Irene. Mi sento di aggiungere che noi uomini potremmo giovarci non solo della loro intelligenza ma anche dall’ indiscussa capacità della donna di essere razionale e cosciente delle proprie azioni.
I cari maschietti politici non si offendano, sono convinto che per la loro determinazione di soppesare ogni loro pensiero, le donne non avrebbero commesso gli errori della ex Cirielli, perché hanno una visuale della vita a 360 gradi e non guardano ai loro interessi privati, come spesso sta accadendo in questo Paese.
Per esperienza diretta ho visto donne manager, ho visto donne dipendenti della Stato, ho visto donne in politica, che le avevano davvero quadrate. Altro che balle.
Quindi, invito le donne a non accettare che i signori della politica continuino negli antri delle sacrestie dei partiti o nelle hall di hotel a cinque stelle a decidere la vostra esclusione della politica.
Vi suggerisco uno slogan e adottatelo: “NON VOTO UN UOMO”. Solo così potete costringerli a farli scendere dal torpedone pieno di solo uomini e lasciare spazio anche a voi.
“Io sto con Emma”: dichiarazione di voto di alcuni vip
“Carceri: lo Stato si “rieduchi””. Sit in in occasione della discussione e votazione della mozione radicale sulle carceri

Video integrale
Giuseppe Cucè e la sua “ROSA” per Sanremo
Grande opportunità quella che il destino ha riservato a Giuseppe Cucè: entrare nella “rosa” dei possibili partecipanti del Sanremo 2010.
Il cantautore catanese si presenta alla giuria della rassegna musicale ed al suo pubblico con un brano inedito scritto a quattro mani con il chitarrista Antonio Masto dal titolo: “Rosa”.
Si tratta di una scelta delicata ed impegnata non solo per la tematica trattata ma anche per lo stile musicale scelto. Tema purtroppo, sempre attuale per il quale già grandi cantautori del panorama musicale italiano hanno speso parole e musica: ognuno a suo modo.
Ed il cantautore catanese vuole essere vicino alle donne con la sensibilità, la passione e la sicilianità che contraddistinguono il suo stile. E’ un’opera cantautorale composta “di getto” che “prepotentemente” si fa strada dal profondo dell’anima dell’autore il quale, attraverso questo brano, fa emergere tutta la sua rabbia. Ma lo stesso Cucè non si rassegna anzi esprime il desiderio di voler cambiare le cose cercando, con il proprio lavoro, di risvegliare gli animi femminili scuotendo le coscienze e sottolineando il messaggio fondamentale che “il silenzio” è la forza della violenza.
“Rosa” è essenzialmente una ballata nella quale l’autore affronta la delicata tematica della “violenza sulle donne” con “saudade” e “fado” tipici del suo stile. Suggestivo ed intenso è il verso centrale del brano: “come una rosa tu in un deserto non morirai non morirai nonostante la pioggia che non ci sarà”.
Sono tante le motivazioni che spingono a scrivere una canzone svelando, il più delle volte, la parte più intima di te stesso.
Oltre ad Antonio Masto, coautore e chitarrista, hanno suonato con Giuseppe Cucè: Francesco Bazzano (batteria e percussioni); Marco Carnemolla (basso); Adriano Murania (violino) ed Alessandro Longo (violoncello).
Per la partecipazione a Sanremo 2010 verranno selezionati solo i brani più ascoltati e più votati online sul sito Rai (http://www.sanremo.rai.it) (selezionare la sezione “Nuova generazione” e quindi cliccare su “Giuseppe Cucè”). La votazione è gratuita e per essere effettiva è indispensabile selezionare le 5 stelline per il gradimento.
Ora più che mai è necessario il supporto del pubblico che ha seguito numeroso Giuseppe Cucè in questi mesi senza fargli mancare l’affetto e la stima.
http://www.youtube.com/watch?v=ZgZK3LiY81g
Link diretto al sito della votazione: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4f444c67-b7c0-4aac-963b-5fc0481337d8.html?p=4
Marito “in astinenza” chiede separazione con addebito. Avvocati della moglie Orecchioni e Canzona
La moglie decide di rinunciare al sesso per un voto di castità e il marito in astinenza la trascina davanti al giudice, chiedendo la separazione con addebito. E chi corre in difesa della signora? Gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, esperti in cause “bislacche”.
Il codice civile fa infatti riferimento al diritto/dovere di un coniuge di avere rapporti sessuali con il proprio consorte. Il venir meno a tale “obbligo”, in maniera radicale o volontaria, potrebbe motivare una sentenza di separazione con addebito.
I protagonisti della vicenda sono una casalinga di 43 anni e suo marito, che di anni ne ha 60. Da qualche mese lei ha deciso di intraprendere un percorso religioso che prevede anche un voto di castità. Lui all’inizio ha accettato poi, quando ha visto che la vicenda si stava prolungando, ha deciso di rivolgersi alla legge.
La donna, però, ha tutta l’intenzione di difendersi in Tribunale, perché – sostiene – il marito sapeva del suo percorso religioso e ne era consenziente. Per questo ha deciso di farsi rappresentare in Aula dagli avvocati Orecchioni e Canzona.
Voto unanime alla camera: salve le graduatorie ad esaurimento di Monica Maiorano
Si è discusso oggi alla Camera, ancora una volta sul decreto legge salva-precari, questa volta sembravano tutti d’accordo .
E’ stato, infatti, approvato all’unanimità un emendamento al decreto riguardante la possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Secondo il testo iniziale veniva preclusa la maturazione di anzianità a chi era inserito nelle graduatorie ad esaurimento.
Sembra a questo punto aprirsi uno spiraglio per tutti quei precari del mondo della scuola che soggiornano da anni nelle graduatorie e che vedono ora la possibilità di un posto “fisso” tanto decantato in questi giorni e tanto sospirato da molti, soprattutto in questi giorni.
Soddisfatto l’ex ministro dell’Istruzione, Fioroni (Pd), secondo il quale ”con questo emendamento il Parlamento sventa il tentativo di scippare i diritti dei precari”. E se per l’UDC viene ‘’superata l’impostazione ragionieristica”, l’IDV con Paladini, sottolinea come ”venga in questo modo avviato un processo di recupero della professionalità”, anche se ”rimangono perplessità per quanto riguarda i tagli”.
Fonte: Ansa