A Campobasso la Giornata Nazionale Paralimpica


capoluogo molisano scelto anche grazie al lavoro del Cip regionale nella promozione dello sport per disabili su tutto il territorio. Il programma della giornata prevede, tra le altre cose, dimostrazioni sportive e un convegno su sport e disabilità Logo del Comitato italiano paralimpico

CAMPOBASSO – La città di Campobasso è stata inserita nelle 14 città italiane dove il 14 ottobre 2010 si svolgerà, in contemporanea, la Giornata Nazionale Paralimpica. Il risultato è di notevole prestigio se si considera che il capoluogo regionale è l’unico centro abitato di medie dimensioni che è stato inserito nell’elenco delle sedi italiane. Ad essere state coinvolte, infatti, le principali metropoli del nostro Paese o le città di maggior prestigio storico-architettonico come Venezia o Firenze. Il capoluogo molisano è stato scelto anche grazie al lavoro svolto dal Cip regionale nella promozione dello sport per disabili su tutto il territorio e al risultato ottenuto dai suoi atleti locali in campo nazionale ed internazionale.

Il programma è in via di definizione e la macchina organizzativa del Cip Molise si è già messa prontamente all’opera da circa un mese. Al momento si sa solo che l’area interessata dalla Giornata Paralimpica Nazionale sarà quella circoscritta tra il Corso, viale Elena (lato Tribunale), piazza Municipio, piazza dei Cannoni, il Distretto militare. Durante l’intera mattinata, dalle ore 8.30 alle 13.30, saranno presenti nel cuore di Campobasso dimostrazioni sportive di tutte le attività paralimpiche svolte in Molise. Diversi saranno anche i momenti di approfondimento e di premiazione che, però, debbono essere ancora definiti nei minimi dettagli. Molto attesa anche la cerimonia di apertura che coinvolgerà tutti gli atleti paralimpici del Molise e gli alunni delle scuole molisane che, in definitiva, saranno i veri protagonisti dell’intera giornata.

Nel pomeriggio, probabilmente nella sede del Distretto militare, si svolgerà un convegno di approfondimento sulla disabilità e sullo sport paralimpico che vedrà tra i relatori principali i campioni sportivi regionali e diversi esperti nei vari ambiti che a vario titolo sono a stretto contatto con la disabilità intesa a 360 gradi. L’intero staff direttivo e tecnico del Cip Molise si è detto orgoglioso e pronto ad affrontare questa ennesima sfida per portare ancor più in alto il nome del Molise e dei suoi atleti paralimpici. Nell’organizzazione sono stati coinvolti anche il Coni, la Regione Molise, il Comune di Campobsso e le due Provincie di Campobasso e Isernia.

da http://www.superabile.it

Voci da Augusta: proposta per un parco giochi fruibile anche dai bambini diversamente abili


di Salvo Aviello

Parco giochi TUTTIBIMBI, questo il nome proposto per intitolare l’area giochi per bambini situata vicino al palco della musica nella villa comunale, il tema dell’integrazione fra bambini abili e diversamente abili è stato promosso dal commissario UDC di Augusta Salvo Aviello, che ha organizzato una tavola rotonda presso la segreteria cittadina, e alla quale hanno partecipato molte associazioni che si interessano di disabilità, erano presenti Nunzio Riccobello per la ASAMSI, Ciccio Messina per la Augusta Sport Disabili, Giusy Patania dell’associazione BisAbili, Mario Roggio per l’AIAS, Giovanni Pennisi per la S. Giorgio Augusta e Giuseppe Lombardo dell’Unione Italiana Ciechi. ”Ho organizzato questo incontro” ha dichiarato Aviello ”per portare a conoscenza di tutte le persone che a vario titolo sono coinvolte sul tema della disabilità, che è prossimo un intervento di rifacimento e sistemazione della zona adibita a parco giochi nella Villa Comunale. Vogliamo cogliere questa opportunità per sottoporre all’amministrazione il diritto, sinora negato, di tanti bambini disabili di giocare ed interagire negli spazi ludici che il Comune mette a disposizione. Le istituzioni hanno un ruolo di grande responsabilità nel riconoscere l’importanza di gestire bene e in modo accessibile a tutti, inclusi i bambini disabili, gli spazi pubblici per il gioco. Il gioco è un elemento fondamentale nella crescita ed integrazione di ogni bambino, tanto da essere riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto. E’ per questa ragione che intendiamo proporre all’amministrazione di prevedere ed inserire nel progetto che si sta elaborando la possibilità di rendere fruibile il parco giochi ai diversamente abili, considerando l’idoneità degli accessi e l’istallazione di attrezzature ludiche utilizzabili dalla maggior parte dei bambini, siano essi abili o disabili, creando così quella integrazione che è alla base di ogni civile convivenza. ” All’incontro erano presenti anche il neo assessore provinciale Nicky Paci, Massimo Ziino del direttivo UDC ed il consigliere di circoscrizione Davide Zanti che ha portato la sua esperienza di preparatore atletico in una squadra di diversamente abili. ”Ringrazio le associazioni intervenute per il loro prezioso contributo e non posso che rilevare dal dibattito che ne è scaturito, che troppo spesso questa città si è dimenticata di una grande fascia di cittadini che rivendicano il sacrosanto diritto di vivere gli spazi pubblici al pari degli altri, che quasi sempre si è demandato alle varie associazioni di volontariato di supplire da sole alla vacanza di attenzione delle varie amministrazioni sull’argomento. E’ per questi motivi che porremo il nostro massimo impegno all’interno della giunta e del consiglio comunale, perché ogni argomento trattato tenga sempre in massima considerazione la qualità della vita dei nostri concittadini disabili. A tal proposito,” ha concluso Aviello ” mi faccio promotore di un prossimo incontro, invitando gli assessori competenti Santi Arena e Santino Rinzivillo per coinvolgerli nell’idea del parco giochi TUTTIBIMBI e per comunicarli la nostra massima collaborazione per il raggiungimento di questo nobile obbiettivo.”

Due medaglie italiane alla 1^ Coppa del Mondo di Paraciclismo


Una prova magistrale, quella data dagli azzurri iridati Pittacolo e Macchi, nella prima Coppa del Mondo di Paraciclismo targata Uci di Segovia. Il primo merita l’oro su pista, il secondo l’argento a cronometro

ROMA – Italia superstar a Segovia, dove lo scorso week end si è corsa la 2^ tappa di Coppa del Mondo di Paraciclismo Uci, cui hanno partecipato circa 300 corridori da oltre 30 Pesi. L’udinese Michele Pittacolo, primo all’arrivo della gara su pista C4-C5: 6 giri di un circuito da 13,2 km, per un totale complessivo di 78 Km. Li ha percorsi nel tempo record di 1:57.14, staccando di 12 centesimi il tedesco Sacher e di 26 il francese Crepellerie. Fabrizio Macchi, invece, regala ai colori azzurri l’argento nella prova a cronometro, sulla distanza dei 21 km, precedendo di 2 secondi il bronzo francese Bahier, già n°1 contro il tempo alla scorsa Piacenza Paracycling Cup. Se a cronometro il campione del mondo varesino non ha lasciato spazio a dubbi, diversamente è andata la gara in linea di venerdì, dove il freddo e alcuni piccoli risentimenti fisici, poi risolti, lo hanno fermato a metà gara. “Sto molto bene e sono molto soddisfatto anche di questa prova a cronometro – ha detto Macchi al termine delle fatiche-. Sto già raggiungendo alte velocità, ho coperto i 21 km ad una media di 41,60 km/h e, considerando che il mio obiettivo sono i mondiali tra due mesi, sono contento di come la mia preparazione sia già a questo buon livello ai primi di giugno”. Poi, a proposito degli avversari più temibili, dice: “Il fatto di vedere il tedesco Graf, argento olimpico ad Atene 2004 e bronzo ai Mondiali di Bogogno, staccato di quasi 1 minuto, mi fa capire che sto andando davvero forte. Archiviata anche questa prova di Coppa del Mondo, tra 5 giorni mi aspetta il Campionato Nazionale a cronometro dove vorrei riconfermare la maglia tricolore”.(A cura del Cip)

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Storia di Salvatore tra lavoro, volontariato e sport


di Simona Amadesi – responsabile Ufficio Stampa
Centro Protesi INAIL
“Vecchio” cliente del Centro Protesi INAIL, il ventiduenne siciliano Salvatore Nitto è campione italiano di lancio del disco disabili, ma anche vicecampione italiano di lancio del peso indoor e ottimo piazzato ai Mondiali del 2009 in Svizzera. Impegnato nel lavoro e nel volontariato – è stato anche in Abruzzo con la Protezione Civile – Salvatore sogna di partecipare alle Paralimpiadi di Londra 2012

Salvatore Nitto sulla pedana del lancio del discoOspite del Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), Salvatore Nitto, nato a Siracusa 22 anni fa, è un ragazzo sempre sorridente, che tutti gli operatori del Centro conoscono e salutano, anche perché, nonostante la giovanissima età, Salvatore è un “cliente” affezionato. Ha infatti una malformazione congenita agli arti inferiori e da quando aveva appena 14 mesi, cammina con due protesi. Grazie alla nostra vecchia conoscenza, accetta di incontrarmi per raccontare un po’ di sé.

Cominciamo subito con i tuoi successi sportivi.
«Da tre anni sono campione italiano di lancio del disco e detengo il record italiano con la misura di 25 metri e 33 (categoria F 56). Da due anni sono anche vicecampione italiano di lancio del peso indoor. Nel luglio scorso ho partecipato ai mondiali di Nottwil, in Svizzera, classificandomi sesto nel disco, settimo nel peso e ottavo nel giavellotto, con il record personale di 16 metri e 77. Qui però mi hanno cambiato categoria: da F56 a F57, il che comporta una variazione delle misure minime necessarie per la qualificazione. Comunque mi sono già qualificato per i prossimi Campionati Italiani di giugno, nel lancio del disco, migliorando anche il mio personale in disciplina, con 27,33 metri».

Come ti sei avvicinato ai “lanci” e più in generale allo sport?
«Tramite il professore di educazione fisica delle scuole superiori, Emanuele Moscuzza, che mi ha sempre fatto partecipare alle lezioni e non solo assistere, facendomi capire il valore dello sport, anche come aggregazione e partecipazione. Da lì è nato il mio desiderio di fare qualcosa di più; l’ho detto al professore e lui mi ha introdotto nella Polisportiva ASPET di Siracusa, dove ho cominciato a praticare diverse discipline sportive, fino a scoprire la passione per i lanci. Lancio stando seduto su una sedia particolare che, da regolamento, è alta 75 centimetri, compreso il cuscino. Mi siedo sulla parte destra, appoggiandomi sulla gamba sinistra. Fino a poco tempo fa, mi tenevo alla sedia collegando la gamba sinistra con alcune cinghie, ma dalle gare di novembre, carico sulla protesi».

E oltre allo sport, di cosa ti occupi?
«Dopo il diploma di geometra, ho trovato lavoro come stewart di cassa in un negozio di articoli sportivi di Mililli (Siracusa), appartenente a una grossa catena commerciale. Nel tempo che mi rimane, cerco di fare qualcosa per gli altri. Sono volontario nella Protezione Civile e ho anche il corso di primo soccorso. Recentemente, sono stato in Abruzzo per due settimane; precisamente nel paese di Tornimparte. Pensa che il Sindaco ha voluto donarmi lo stemma della città per l’aiuto prestato».

Come mai sei al Centro Protesi, in questo periodo?
«Sono arrivato qui a 14 mesi e ho messo le prime protesi per camminare. Da allora vengo periodicamente e quindi, nonostante abbia solo 22 anni, sono un “vecchio” cliente! Mi sono sempre trovato bene, così come mia madre che mi accompagnava. Quando vengo qui ritrovo un ambiente familiare, perché nonostante il Centro sia diventato sempre più grande, sono gli operatori che hanno un atteggiamento amichevole e mi fanno sentire come a casa. Adesso sono tornato per rifare le protesi, dopo quattro anni e in previsione anche dei Campionati Italiani Indoor di Ancona».

Prossimi obiettivi?
«I Campionati Italiani di Imola, a giugno, poi i Mondiali di agosto in Repubblica Ceca, ma il mio reale obiettivo e il mio sogno sono le Paralimpiadi di Londra 2012. Per cui mi auguro e mi aspetto che facciate tutti il tifo per me!»

da www.superando.it

Giorno della memoria, delegazione di atleti palermitani in Polonia


Lo sport non dimentica. E così l’olimpionico Rachid Berradi ed altri quattro ragazzi della sua scuola di atletica saranno oggi “Giorno della Memoria”, a Cracovia, in Polonia, per visitare il Ghetto Ebraico ed i campi di sterminio di Plaszow e Auschwitz teatro di morte per milioni di ebrei negli anni bui della II guerra mondiale.

La piccola delegazione palermitana è formata anche dai giovani Giovanni ed Antonio Farina, Sonia Lo Coco e Pietro Giovanni Vasquez ed è stata invitata dall’associazione Terra del Fuco a prendere il Treno della Memoria che partirà da Torino alla volta di Cracovia domani per non dimenticare.

“Si tratta di un avvenimento importante – spiega Rachid Berradi – per la crescita interiore di ognuno di noi. Sarà un momento unico per conoscere la storia e riflettere sugli errori del passato. Noi allenatori, gente di sport, abbiamo un compito importante che non è legato soltanto alla ricerca delle prestazioni, del miglior tempo e del miglior risultato. Abbiamo l’obbligo di educare e questo viaggio a Cracovia sarà un’esperienza che sicuramente ci aprirà le menti ed i cuori e che ci farà maturare ulteriormente”.

da www.livesicilia.it

Sport in rosa: calcio a 5 femminile ad Augusta


di Daniela Domenici

Vogliamo dare spazio a una realtà sportiva femminile di Augusta di cui seguiremo il prosieguo di campionato fornendovi un resoconto dettagliato degli incontri: è la A.S.D Sportland Augusta che milita in serie C regionale e occupa attualmente il secondo posto in classifica.

E’ composta da 16 ragazze, di età compresa tra i 17 e i 37 anni, tre di loro giocano in porta, sono tutte di Augusta eccetto due di Siracusa. I loro allenatori sono Franco Abate e Giuseppe D’Angelo, quest’ultimo si occupa della preparazione delle tre ragazze in porta.

Due di queste atlete, Marina Salemi e Simona Guardo, sono state convocate per partecipare alle rappresentativa siciliana di calcio a 5 per ragazze sotto i 25 anni a Palermo per uno stage nel prossimo fine settimana.

Il 27 dicembre scorso a Piazza Armerina l’A.S.D Sportland, dopo aver superato le fasi eliminatorie ed essere in quel momento prima in classifica nel girone A, ha incontrato e sconfitto, col punteggio di 2 a 1, la squadra del Trinacria Palermo, favoritissima, prima del girone B a punteggio pieno, vincendo così la Coppa Italia che, per la prima volta, è approdata ad Augusta.

Questa squadra è nata quattro anni fa e deve fare i conti con un altro “team” cittadino, la Mangesa, con cui tra un mesetto ci sarà nuovamente il derby casalingo che, negli anni, è stato appannaggio, a turno, di entrambe le compagini.

Sport: un calcio alla depressione


di Matteo Clerici

Sport: un calcio alla depressione

Il calcio come terapia di gruppo contro la depressione, da svolgere su un campo di pallone invece che in una struttura medica.

E’ la proposta di “Back on the Net”, programma di psicologia per gli adolescenti creato dall’Università di Dublino e presentato alla conferenza annuale della British Psychological Society’s Division of Clinical Psychology, tenutasi a Londra.

Ecco come Siobhain McArdle, ricercatore leader dell’iniziativa, presenta il lavoro: “I giovani, nonostante rappresentino un gruppo di rischio per la depressione e i comportamenti suicidi, sono quelli che difficilmente vanno alla ricerca di un aiuto professionale. Abbiamo allora ideato questo programma che sfrutta il gioco del calcio e le metafore calcistiche per effettuare terapie di gruppo, eliminare le barriere mentali e stimolare la salute psicofisica dell’individuo”.

Gli scienziati hanno lavorato con 104 volontari (età compresa tra i 18 ed i 40 anni), dividendoli in tre gruppi: uno svolgeva esercizio individuale, un altro giocava a calcio e alternava le partite con sessioni di terapia mirata. Tutti i soggetti sono stati seguiti e valutati costantemente.

Alla fine del periodo di osservazione, il team di McArdle ha potuto notare come “I partecipanti sono stati poi seguiti e valutati durante tutto il periodo di studio. Abbiamo scoperto che entrambi i gruppi che svolgevano esercizio avevano buoni risultati, ma il gruppo con più’ miglioramenti e’ stato quello che ha svolto il programma mirato basato sul calcio”.

Secondo i terapeuti intervenuti, praticare il calcio è stato fondamentale ai pazienti per concretizzare le istruzioni dei medici, riducendo la depressione e combattendo le tendenze suicide.

Conclude allora Siobhain McArdle: “Le ricerche future dovranno continuare a utilizzare simili interventi di comunità’ per le terapie di gruppo”.

da www.newsfood.com

Un “pulcino rotellato” con la grinta di una leonessa: Graziella Calimero


In occasione della giornata dedicata alla disabilità, pubblico nuovamente questo mio articolo scritto nel maggio scorso per parlarvi di una piccola grande donna che è molto più ABILE di tutti noi: Graziella Calimero.

A lei, al grande Franco Bomprezzi e a tutti i diversamente abili dedico queste mie parole

di Daniela Domenici

Tra poche ore ad Augusta si svolgerà una gara di corsa, chiamata “Stramegara” (da Mègara, l’antico nome greco di Augusta) nell’ambito dei festeggiamenti per il patrono, San Domenico. Fin qui non ci sarebbe poi molto da dire, potrebbe essere una delle tante gare locali su cui l’attenzione si sofferma per pochi attimi per passare ad altre notizie più importanti ma, per una volta, vi invitiamo a dedicarci qualche momento perché la persona di cui vi stiamo per parlare merita molto più di un semplice articolo quale noi tenteremo di scrivere su di lei e sulla sua storia.

Tra i tanti atleti che, tra poche ore, prenderanno il via ai nastri di partenza di piazza Duomo ad Augusta (quest’edizione annovera anche quattro fortissimi atleti del Kenya e un quotato atleta italiano, Giacomo Leone), ci saranno anche cinque atleti locali, quattro uomini e una donna, disabili, che parteciperanno con le loro “handbike”, termine inglese che indica il mezzo con cui corrono questi formidabili atleti, una specie di bicicletta adattata alle loro esigenze.

E per correre con loro è arrivata poche ore fa con l’aereo, direttamente da Verona dove vive, Graziella Calimero, nata nel 1942, che abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere e intervistare prima della gara. Ecco cosa ci ha raccontato:

–      Perché e da quanto tempo sei su questa sedia a rotelle?

–      Avevo già avuto un problema alle gambe molti anni fa mentre mi trovavo in Brasile con la Croce Rossa, avevo contratto un virus che mi aveva provocato una specie di spasticità…e poi il grave incidente nel 1992, anno fino al quale esercitavo la mia professione di medico pneumologo: una persona non si è fermata al rosso e mi è venuta contro violentemente. Da quel giorno sono completamente paralizzata dal petto in giù ma ho le braccia e, soprattutto, la testa che mi funzionano ancora perfettamente. Per reagire con la forza e il coraggio che mi contraddistinguono, e grazie anche alla mia profonda spiritualità, ho iniziato a correre con l’handbike; è stata una bella sfida perché avevo già 54 anni e dovevo reimpostare totalmente la mia vita.

–      Fino a oggi a quante gare hai partecipato e quanti titoli hai vinto?

–      A tutt’oggi ho vinto 56 maratone. Sono diventata 7 volte campionessa italiana di cat. A: 4 su strada e 3 a cronometro. Nel 2005 sono diventata campionessa mondiale assoluta di handbike a Siracusa vincendo l’oro nella cronometro di 25 km e il bronzo nella gara su strada. Nel 2007 ho vinto due medaglie d’oro ai campionati mondiali di Parabiago-Milano, a cronometro e su strada. Ho partecipato 3 volte alla maratona di New York e, dopo 2 piazzamenti, nel 2004 sono arrivata prima nella mia categoria. Nel 2007 ho battuto il record di maratona, correndo la Vittorio Veneto-Treviso in un’ora e 48 secondi. Nel 2006 il Presidente della Repubblica Ciampi mi ha conferito il titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica.

–       Quali valori vuoi comunicare con questa tua testimonianza sportiva così eccezionale?

–      Vorrei comunicare la serenità, l’amore per la vita, l’onestà. Essere sereni con se stessi è fondamentale. Io sono medico e vivo in carrozzina da ben diciassette anni, dall’8 giugno del 1992 quindi posso ben capire sia i portatori d’handicap sia gli “altri”; ma la parola “handicap”, presa alla lettera, significa ostacolo: chi è che non deve superare ostacoli nel cammino della vita?

–      Dopo questa gara quali sono i tuoi progetti più immediati?

–      Intanto volevo dirti che la Panathlon mi ha appena nominata “ambasciatrice universale” e quindi dal prossimo ottobre fino a gennaio girerò il mondo per portare il messaggio dello sport come mezzo per superare la disabilità, di qualunque natura essa sia.  E poi mi è venuta un’altra idea: siccome a Verona io faccio parte del CUS Verona, che raggruppa tutti atleti “abili” e io sono l’unica disabile, vorrei aiutare questi cinque atleti di Augusta facendoli iscrivere al CUS Catania, che potrebbe supportarli nelle gare in giro per l’Italia come fa il mio CUS; a questo scopo vorrei creare un gemellaggio CUS Verona e Cus Catania.

–      Come vive una persona nelle tue condizioni, immobilizzata dal torace in giù, la sua vita quotidiana tra cucina, spesa e varie altre incombenze domestiche? Hai qualcuno che ti aiuta? Mi ricordi molto un caro amico, il giornalista Franco Bomprezzi, fiorentino ma da anni a Milano, che si definisce, con la sua incredibile ironia, “giornalista rotellato” che non solo guida la macchina e riesce e gestire tutta la sua routine quotidiana con molta “normalità” ma ha avuto anche il coraggio di candidarsi alle prossime elezioni; in questo momento purtroppo è reduce da una gravissima broncopolmonite da cui sta uscendo alla grande com’è nel suo stile (ho appena saputo che sta meglio ed è al Niguarda, in bocca al lupo, grande Franco!!)

–      Vivo sola per scelta, viene un’amica una volta la settimana solo per aiutarmi a fare la doccia; per il resto faccio tutto io, guido anche io la macchina quando devo andare lontano, ho una carrozzella elettrica con cui mi sposto quando voglio recarmi nei negozi vicini.

–      Scusa la domanda che ti sembrerà un po’ sciocca ma come fai quando devi prendere le cose dagli scaffali più alti, chiedi aiuto a qualche commesso?

–      Assolutamente no, sono attrezzata anche per questa evenienza, ti racconto come: la mia carrozzella elettrica è stata studiata apposta per queste situazioni quindi quando devo prendere qualcosa di alto mi lego con delle speciali cinghie in tre punti diversi del corpo perché, altrimenti, non avendo alcuna forza nelle gambe, mi affloscerei, e poi c’è un congegno elettrico che mi fa “alzare” in verticale come se avessi ancora le gambe funzionanti e mi “porta” all’altezza dello scaffale che mi interessa per poi “riportarmi” giù quando ho preso quello che mi serve. Pensa, l’ironia della situazione, che talvolta ci sono delle vecchiette che mi chiedono di prendere qualcosa a cui loro non possono arrivare e io lo faccio per loro.

Ho concluso l’intervista a questa donna e atleta incredibile con una domanda molto privata su come espleta alcune esigenze fisiologiche ma questa risposta, naturalmente, non la riporteremo per ovvi motivi; vi garantiamo che anche questa ci ha lasciato attoniti e commossi per l’infinita serenità e naturalezza con cui ce ne ha parlato come se fosse la cosa più naturale del mondo.

GRAZIE GRAZIELLA, splendida donna-medico-atleta ma, soprattutto, splendida anima; grazie per averci arricchito con le tue parole, col tuo esempio, con la tua dolcezza e col tuo amore per gli altri. Forse i veri disabili siamo noi.

La fonte di alcune notizie su Graziella Calimero è http://www.progettovalerio.it

Alcol: lo sport non smaltisce l’ubriachezza


di Matteo Clerici

L’unico modo efficace per combattere la sbornia è limitare gli alcolici: l’esercizio fisico infatti non serve a niente. La smentita ufficiale arriva dalle autorità inglesi, scese in campo contro tale leggenda metropolitana, tramite un’indagine condotta su You Gov.

Commenta così Gillian Merron, ministro della Salute ” Una persona su cinque ammette di fare sport o esercizio per compensare a un abuso di alcool nei giorni precedenti. Tutti sanno che l’attività’ fisica regolare e’ importante per mantenere una buona salute. Tuttavia, se si e’ passata la notte a bere in un pub, fare un po’ di movimento il giorno dopo non basterà’. I danni dovuti a un consumo regolare di alcool si accumulano, e i loro effetti permangono fino a che e’ troppo tardi”

Contro il problema alcol, il Department of Health (la sanità pubblica) ha iniziato la campagna “Know Your Limits”, per cercare di incentivare il bere responsabile.

Uno degli esperti coinvolti è la dottoressa Carol Cooper, che spiega: “Le persone devono essere consapevoli del fatto che i rischi per la salute dati dal bere non possono essere semplicemente cancellati da un po’ di palestra. L’esercizio fa bene, ma non si può’ incoraggiare a farlo solo per rallentare gli effetti di una sbronza”.

D’accordo con la collega il dottor Nicolay Sorensen, direttore della Alcohol Concern Policy and Communications: “Non c’è’ dubbio che le bevande alcoliche abbiano più’ calorie di quanto ci si aspetti e che si voglia smaltirle facendo esercizio. Per essere dei bevitori coscienziosi, tuttavia, si deve unire l’esercizio regolare alla moderazione”.

da www.newsfood.com

III edizione del premio “Amazzoni donne nello sport”


di S.Schiavone

Con il patrocinio del Sottosegretariato allo Sport, del CONI, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano e dalle Federazioni Sportive si è svolta ieri a Milano la III edizione del Premio “Atleta dell’Anno – Amazzoni Donne nello Sport”, promosso dall’Associazione Le Amazzoni.
Flavia Pennetta, campionessa di tennis prima italiana tra le top 10 del mondo, è risultata la vincitrice di questa edizione, Margherita Granbassi (scherma) è stata l’atleta più votata sul web dal pubblico sportivo.  
Questo premio, giunto alla sua terza edizione, riservato alle donne sportive, viene attribuito da una giuria mista, composta da campioni dello sport, rappresentanti delle istituzioni, dirigenti delle federazioni e giornalisti anche sulla base del voto “popolare” espresso attraverso il web.
Infatti, proprio il web è stato la ragione della presenza della nostra azzurra di Apnea Monica Barbero. Una valanga di voti le ha consentito di posizionarsi tra le prime classificate. Una gran bella soddisfazione competere con atlete del calibro della schermitrice Granbassi e della tennista Pennetta.
L’essere stata invitata a salire sul palco per illustrare ad un parterre d’eccezione e, alle sue colleghe più note, la disciplina agonistica praticata, ma poco conosciuta, ha reso alla Federazione un meritato momento di gloria.
Non importa se l’organizzazione (impreparata all’evenienza di confrontarsi con una disciplina sconosciuta al grande pubblico mediatico) non ha previsto una targa o un omaggio floreale per Monica, l’importante è che sappia di essere stata la vincitrice morale di questa manifestazione, il titanico confronto con donne e discipline sportive avvezze alle luci della ribalta non annulla il fatto, molto importante, che lei era lì, in divisa della FIPSAS a rappresentare il sacrificio e la passione dedicati ad uno sport, allo stesso identico modo di tutte le altre atlete sia che si chiamassero Granbassi o Pennetta…
Grazie Monica da parte di tutta la Federazione.         
 
Oltre alle premiate, erano presenti molte atlete di oggi e di ieri (tra le altre Diana Bianchedi, Lara Magoni, Maria Moroni, Mabel Bocchi) e l’ass. Sport e Pari Opportunità della Provincia di Milano Cristina Stancari.
A chiudere l’evento il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha consegnato i premi più prestigiosi
I palmarès delle premiate, ma soprattutto le loro biografie, hanno contribuito a rafforzare il messaggio della manifestazione: promuovere e premiare l’impegno femminile nello sport e nelle professioni.

da www.portale.ipsas.it