“Rapita dal piacere”


di Tiziana Mignosa

Inchiodata dallo sguardo tuo

dall’inatteso mi lascio catturare

che fuoco e desiderio sulla pelle soffia

ma solo per colore e compostezza

al candore della neve s’accompagna.

Ambra chiara, morbida

di mare odora

e dalla seta s’intravede

che al ticchettio sinuoso oscilla

offrendo le ginocchia come omaggio della sera.

E intanto cogli occhi come mani

dai capelli fino a giù mi tasti

e senza fiato adagio poi risali

quando di malizia il cenno di un sorriso anneghi

nello sguardo mio smarrito dentro al tuo.

Transumanze


di Nunzio Buono

Piove di te il cielo
tra i rami dell’ultimo sorriso
su strade rivolte al sogno

Ti ho goccia lenta
lasciata al mare
nei giorni scritti di un estate

in un cadere
da ciglia e nuvole
sull’antico gelido ritorno

Il vento
ha il volare di favole
sul vetro di uno sguardo

e tra sillabe di passi e l’andare d’autunno
v’è lo scorrere di foglie arrese.

C’è una poesia
che appesa è tra le andate
e tu, che osservi il volo
dentro il silenzio di un lacrimare di neve.

Li
dove si ferma l’attimo
e va di schiena il giorno.

Volano via le rondini


Sussurrata a quattro mani dal respiro poetico di Marco Casini e Maria Grazia Vai

sulle note del Concerto di Aranjuez Adagio di Joaquin Rodrigo

Pindarici distratti
simbolici e tonanti

– I sogni –

nel vuoto pan di zucchero
che il fato ha costruito

dove finisce l’anima
e il cielo si scolora

Tra foglie
di papavero appassito

e la voce
di un cantore senza nome

– Volano via le rondini –

Chimere, fragili
come cristalli d’acqua

– poesie –

Nel pianto di una rosa
sulla neve partorito

dove si posa il vento, e
cantano gli aquiloni

Ritornerò
frammento d’anima e dolore

nei labirinti,
e i mormorii del cuore

Dove tornano
e vanno a stridere
– e a morire,

anche i gabbiani –

D’una conchiglia il canto


di Maria Grazia Vai

” 28 maggio 1988
dedicata all’amore mio più grande
a Gianluca
l’Amore Grande “

ulle note di GIOVANNI MARRADI “ Garden of dreams and Poeme “

Ti aspettavo così

Bianca rosa di maggio
tra le stelle e la neve
Germoglio,
radice, corteccia del cielo
Diamante di luce
nel sorriso
degli angeli

Arrivasti

come mi arriva – adesso,
la brezza
e la furia del mare
Il cantico delle conchiglie
il volo azzurro degli aironi

Attraversandomi

in ogni dove, e ancora oltre,
Astro, cometa, universo
-senza confini

Mescolando il mio respiro
al tuo

Così nascesti
e nacqui anch’io, figlio mio

“Nel fiato, triste di neve”


di Maria Grazia Vai
Ritornerai
come ritorna un’ombra
nei labirinti del cuore

E giugno avrà il tuo sguardo
perduto
in chissà quale altro respiro

Sarai della malinconia,
la voce
mescolata di saliva
e sangue

e inchiostro nero, fuso
nella gola

Sarai, la nebbia a ferragosto
quando
mi abbraccerai
col fiato, triste d’inverno

Nessuno potrà sentirmi
Qui
nascosta, come neve
sotto i lembi

del tuo nero cappotto.

“La vestale”


di Tiziana Mignosa

Regale avanza la vestale

ha il mare negli occhi

e timidi raggi

di un sole introverso tra i capelli.

D’avorio e neve s’agghinda per la sera

mentre il cielo

strappando il respiro ai sognatori

si veste d’imbarazzo.

Con lo sguardo sorride

all’ idea di miele

e intanto insegue

nostalgici fogli di passato.

Parole erranti

novelle e conosciute

s’allacciano e poi si slegano

dal cuore all’orizzonte.

Ai lividi si mescola

la luce del presente

e dell’attimo ne fa

dono prezioso.

“Occhi neri”


di P. Fabrizi


Occhi neri occhi neri
assoluti e sinceri
occhi amati e sognati
occhi desiderati
La bellezza è cattiva
la mia strada non ci arriva
e il mio amore non sa perché
Occhi neri e distanti
calamita e diamanti
occhi belli e impazienti
due sparvieri vibranti
Che ti lasciano muto
tramortito, seduto
e non riesci a capire perché
Occhi senza ritorno se ne va un altro giorno
occhi senza parole io li guardo passare
finirà questa neve questo inverno sarà breve
e il coraggio magari verrà
Occhi neri occhi neri
assoluti e sinceri
occhi attesi e cercati
occhi sconsiderati
La bellezza è cattiva
la mia mano non ci arriva
ed io ancora non so bene perché
Occhi senza ritorno è arrivato il mio giorno
occhi senza parole io non so più aspettare
scioglierò questa neve questo aprile sarà breve
e il mio amore lo ricorderà
Scioglierò questa neve il dolore sarà lieve
e il mio amore lo ricorderà
Scioglierò questa neve il dolore sarà lieve
e il mio amore mi ringrazierà.

Fiorella Mannoia interpreta questa bellissima canzone

http://www.youtube.com/watch?v=zCpP7r2k-40

Neve: 19 detenuti “arruolati” per spalare a Milano


E’ il lavoro che faranno i detenuti del carere di Bollate per l’Amsa

 Domani 23 dicembre saranno 19 i detenuti che alle 7 del mattino usciranno dal Carcere di Bollate – grazie all’autorizzazione dei Magistrati di Sorveglianza di Milano  concessa ai singoli detenuti – per spalare le strade  con turni dalle ore 9 alle ore 15. Il loro lavoro verrà retribuito.
Questo  in base a un accordo tra l’ Amsa e il provveditorato dell’ Amministrazione Penitenziaria che garantisce all’ azienda un supporto nei lavori stagionali per i reclusi da inserire nel progetto di custodia attenuta dell’Istituto Penitenziario di Bollate.
Dice Luigi Pagano, provveditore delle carceri lombarde, presso il cui ufficio  ha sede l’Agenzia 27 di promozione per il lavoro penitenziario –  «questa è un’operazione di enorme valore sociale che dimostra come l’impiego dei detenuti per lavori utili anche all’esterno del carcere non solo sia possibile ma sia anche utile ed apre grandi possibilità ad aziende che cercano personale».
Ed aggiunge Lucia Castellano, direttrice del Carcere di Bollate: «Qesta è la summa del PROGETTO BOLLATE il cui obiettivo istituzionale è quello di offrire all’utenza detenuta una serie di opportunità lavorative, formative e socio-riabilitative in modo da abbattere il rischio di recidiva, favorendo il graduate, ma anche definitivo reinserimento del condannato nel contesto sociale».

 da www.vita.it

“Castelli di ghiaccio”


Fiocca la neve dal cielo, e il freddo glaciale rende più squallidi questi castelli di ghiaccio.
Tutt’intorno uomini spenti, appesi solo a fragili fili, a cui si aggrappano tenacemente.
Nemmeno la natura è clemente con noi!
Fiocca la neve dal cielo … I sogni, i desideri, i nostri amori ricoperti di neve morranno senza un maggio di sole.
Nasciamo ogni mattina mentre sorridiamo.
Moriamo ogni notte dentro una lacrima.
Aspettiamo la fine.
Il filo fragile ormai ci è sfuggito di mano.
Fiocca la neve dal cielo, e il freddo glaciale, rende più squallidi questi castelli di ghiaccio.

Antonio Tafuro
Carcere di Fossombrone – Ottobre 2009
da www.informacarcere.it