Subire le conseguenze delle proprie azioni


“Qualcuno lascia cadere dei pezzi di vetro lungo la via, ed essendo negligente, non li raccoglie. Pensa: “Li raccoglieranno altri. Che importa se si feriscono!” E continua per la sua strada… Ma ciò che non sa, è che il destino umano non è una linea retta: la sua traiettoria è circolare; dunque, in un modo o nell’altro, in questa incarnazione o nella prossima, egli dovrà passare per lo stesso luogo, il che significa che dovrà subire le conseguenze della sua azione.  L’esempio del vetro rotto è un’immagine per spiegarvi che chi semina pericoli, un giorno ne sarà vittima lui stesso. Scava delle buche? Tende delle trappole lungo la strada? La legge lo
porterà a passare esattamente per gli stessi luoghi e a cadere in quelle buche o in quelle trappole. Avrà allora del tempo per meditare sulle sue disavventure, per lamentarsi che esistono persone cattive e stupide, e per cercare di scoprire chi siano! Ovviamente, non gli verrà l’idea di essere lui stesso quella persona. Chi vive dicendo continuamente: “Dopo di me il diluvio!” crea tutte le difficoltà di cui un giorno o l’altro la sua esistenza sarà ingombra.” Omraam Mikhaël Aïvanhov

“Filo spinato”


di Angela Ragusa

Alla mente i ricordi ,sulla pelle il destino
tatuaggio indelebile,inflitto ed inciso
Pochi i miei anni di contro a paura
agli occhi afferrata e lì impressionata.
Ai miei giochi vietati lasciavo la polvere
e strano l odore di un fumo nebbioso
che fitto esalava al gelo dei cuori,
poggiato a quel filo, la spina pungeva.

E lo sguardo al di là oltrepassava la morte
se forte, fame spingeva
E senza capelli ,vuoto lo stomaco
Io non capivo il perché.

Senza lacrime nè cielo


di Angela Ragusa

Trasforma il sogno la realtà.
L’incanto si è svelato
e polvere così sfuma
dai sandali tuoi rossi…

Salice piangente
si specchia sul tuo viso.

Dietro quelle sbarre,
destino indecifrabile
assurdo nei perché
che non lasciano risposte.

Verde come mela,
mani non ebbero riguardo .

Non riesci più a danzare
nelle ore senza tempo ,
tutto è fermo a quel ricordo
che non smette di svanire.

Dietro l’angolo gramigna
soffocò il tuo bel fiore…
ora cresci senza linfa,
senza lacrime ne cielo!

“Dove vanno a finire gli aquiloni”


di Angela Ragusa

Dove vanno a finire
gli aquiloni,
che fuggono dalle mani dei bambini….
Dove…in quale cielo azzurro,
tra le strie di un arcobaleno…
o trascinati dal soffio di quel vento
che ne anima il loro stesso esistere
e che su e giù ,li fa roteare
come delicati petali colorati
di primule appena sbocciate
al sole di primavera.

Chissà, se finiranno tra le stelle
come i sogni di quei bimbi
che di lacrime velano il volto
quando il buio della notte
impaurisce il loro cuore.

Dove poseranno i loro brandelli variopinti
dopo che per lungo vagare
stramazzeranno a terra esausti
e dilaniati dal tempo e dalle intemperie.

Poveri aquiloni ,dalla sorte così effimera,
come farfalle dalla vita
lunga un solo giorno,
ma dal cuore così grande
quando lasciano, dolcemente,
che manine delicate
srotolino inconsapevolmente,
il loro destino!

Buffo il destino…


di Daniela Domenici

Proprio l’anno scorso, in questi giorni, cominciavo a tirar fuori, dal deserto in cui era finita, una persona che poi sarebbe diventata un’amica “speciale” durante il corso del 2009 e che, guarda  gli scherzi del destino, è ora tra quelle che hanno contribuito a fare diventare deserto me.

Che buffo, vero?

Mai dire mai…ieri toccava a lei, oggi a me, anche grazie al suo contributo…lei trovò me sulla sua strada, la sua oasi; io, purtroppo, non incontrerò alcuna oasi, lo so già, non mi aspetto niente da nessuno, ho sempre dato senza attendere niente in cambio, prosciugandomi, desertificamdomi…nessuna oasi all’orizzonte per me…

…come dice una celebre canzone napoletana “chi dato, ha dato, chi ha avuto, ha avuto, scordammoce ‘u passato, simme ‘e napoli, paisà”.

Scoprire gli indizi nell’universo…


“Non lamentatevi mai pensando che il destino si accanisca contro
di voi; e non crediate nemmeno che con una vita facile e tranquilla, sareste più felici. No, con una vita facile, tranquilla, stagnereste: tutto qui. Se volete avanzare e rendervi utili, dovete considerare le cose diversamente. Interrogate la Natura e vedrete quali risposte vi darà.
Supponete di voler scalare una montagna. Credete di poter raggiungere la vetta se la montagna fosse liscia? No, non potendo
aggrapparvi da nessuna parte civolereste. Sarà grazie alle asperità se riuscirete a issarvi fino in cima. Quante volte v’è
l’ho detto! L’Intelligenza cosmica ha lasciato ovunque nell’Universo degli indizi, dei segni per aiutarci a trovare il
cammino, per mostrarci come avanzare, come lavorare; ma coloro che non hanno mai imparato a decifrare quei segni non scoprono nulla: si accontentano di subire e di lamentarsi.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

da “Brida” di Paulo Coelho


artefici destinoGli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto