“Lasciati perdere”


di Angela Ragusa

Non uscire dai confini della mia esistenza…

Resta a trattenere quel filo

che mi rende aquilone

e trasforma te

nel più felice dei bimbi.

Cerca di me le parole non  dette

le paure non svelate

i sogni non  raccontati….

Ferma il tuo cuore ai miei passi leggeri,

oltrepassa il sentiero che giunge  ai  miei sensi.

Smarrisci con me  la via delle cose

e lasciati perdere sotto i petali del mio fiore.

“Canta per me”


di Tiziana Mignosa

Sui dodici rintocchi

canta per me

la gioia che d’arancio esplode

e il sogno custodisce

riflessi d’acqua scintillanti

che negli occhi si specchiano festosi.

Nell’esotica calura

al piacere intenso

palpebre

si cercano e si sfiorano

mentre il calabrone

tratteggia cuori senza nomi tra la terra e il sole.

Canta per me

l’estate colle sue frizzanti voglie

quando la cicala intona

il canto caldo della siesta

e i bimbi

al sonno preferiscono giocare.

Estate

stagione mia diletta

dea indiscussa dell’Amore

sulla trasparenza dell’azzurro

cubetti a gocce

frescura seducente sul bollore.

Lo sguardo è a cerchio

mentre s’accumula tra la pelle e i sensi

il desiderio

che di fumo e buchi

le tasche dei viandanti colma

ti penso … e non ti trovo.

Canta per me

il caldo soffio

quando l’anima

passeggia nuda

tra i pensieri e il mare

e la notte si concede alla magia

quando in silenzio

la luna coglie

i sospiri caduti dalle stelle

sogni e fantasie

che gli uomini

non hanno preso al volo.

Nasce l’Agenzia della Gioia, con tanti capitani coraggiosi in missione


  di Valentina Marsella
A crearla la Scuola della Pace di Roma, già corsa in aiuto dei bimbi aquilani e haitiani. “Al timone – spiega Italo Cassa – c’è Capitan Gioia, un personaggio immaginario che tutti possono impersonare con il coraggio delle buone azioni”.

La ricerca della felicità. Un tema attuale,   in un mondo che sembra andare a rotoli tra inquinamento, guerre e povertà, su cui hanno scritto anche gli studenti italiani nella loro prima prova della maturità. Cosa pensino i ragazzi della questione, non ci è dato ancora saperlo, ma Italo Cassa, della Scuola della Pace di Roma, ci spiega che la ricerca della felicità è “un concetto un po’ all’americana, qualcosa che muove dall’egoismo umano di cercare successo o altro per se stesso. E la felicità è un concetto diverso dalla gioia, che invece si può dare agli altri in tanti modi”. 

Ecco perchè, la Scuola di Pace ha dato

  vita alla creazione dell’Agenzia della gioia, perchè è un sentimento che non ha limiti. La gioia è l’energia che muove la vita stessa e per questo è inesauribile. Il termine deriva dal sanscrito “yuj” che significa “unione dell’anima individuale con lo spirito universale”, la ricerca di uno stato di completezza, si spiega nel sito del progetto lanciato qualche giorno fa dallo staff di Cassa. Un progetto no-profit, per realizzare un “humus della gioia”, terreni fertili dove conoscere, incontrare, fare, divertirsi, costruire, nuove forme di relazione nel segno della gioia, stendendo un filo di Arianna – ci fa notare il fautore dell’agenzia – nei labirinti di quest’epoca, non aggiungendo quantità alla moltitudine, ma ricercando la qualità dei rapporti umani e sociali delle proposte”.

Al timone di questa nave carica di positività, solidarietà e doni prezioisi,

  ci spiega Italo Cassa, “Capitan Gioia, un personaggio immaginario che abbiamo già fatto conoscere ai bimbi de l’Aquila colpiti dal sisma dell’aprile 2009, su cui è nato anche  un libro. Ma tutti, proprio tutti, possono esser Capitan Gioia, capitani coraggiosi, spingendosi al largo, per trasmettere il coraggio di fare qualcosa di utile e buono”. 

Su Facebook la pagina Capitan Gioia e i bambini de l’Aquila ha già 1.168 fan,

  mentre lo spazio dedicato in generale al capitano coraggioso che infonde questa splendida energia ha già 723 amici, 69 foto e 9 video, ed è pronta a crescere a dismisura, per riempire quella nave immaginaria che salpa sempre verso rotte in cui sorridere. Sempre sul social network più visitato, c’è una pagina dedicata all’iniziativa di solidarietà della Scuola della Pace per i bambini di Haiti: qui, i fan sono 6.496 e crescono a vista d’occhio. 

“L’immagine del bambino salvato dalle macerie che sorride rivedendo la

  sua mamma – si legge nella pagina di Facebook dedicata a questa inziativa, una delle tante di solidarietà della Scuola della Pace – rappresenta meglio di altro quello che vogliamo esprimere. Una scuola della gioia è quindi far si che il sorriso, i sorrisi, possano diventare tantissimi”. 

Dall’esperienza di Capitan Gioia, fa notare Cassa, è nata anche la scuola di

  clown per bambini: nella pagina del sito ‘Giochiamo a fare i clown’ il monito ai piccoli è di riconciliarsi con il proprio corpo, “impariamo ad ascoltarlo, ad ascoltare le sue ragioni profonde – si legge – rispettiamone le esigenze, allentiamo le difese e le tensioni che lo inibiscono, eliminiamo gli squilibri e le paure, liberiamo la sua vera anima, permettiamogli di essere immagine, incarniamone lo spirito. Andiamo oltre la facciata, sotto la pelle”. 

Un invito che non farebbe male neanche al mondo adulto. ”Per prima cosa

  – secondo i promotori – si deve partire dall’idea che la Gioia è un’energia che è principalmente dentro di noi. Al di fuori di noi ci sono i rapporti umani che si muovono sulla Via della Gioia e della Qualità. Il progetto vuole basarsi sulla Coscienza, ricercando e costruendo nuove forme di rapporto, all’insegna della Qualità e della Gioia. Una rete della Gioia può essere quindi stesa partendo da questi presupposti. Persone, attività, scuole, clown, eventi, che si muovono su questo tracciato possono trovarsi e crescere insieme. 

C’è anche La Carta della Gioia. Una card ecologica, non in plastica, senza

  microchip. Collegata a tantissime attività in Italia e all’estero, dove siano stati riconosciuti i criteri di gioiosità. Infatti, fa notare cassa, gioia è nono solo stare bene con se stessi, “ma anche col mondo che ci circonfa, e quindi il rispetto dell’ambiente è uno dei tasselli fondamentali”. Le attività che saranno in Rete realizzeranno e metteranno in opera uno o piu’ mattonelle della Via della Gioia, in quanto le loro proposte, e i rapporti umani e sociali che si andranno a costruire, svilupperanno una crescita della coscienza individuale e di gruppo nella Rete. 

In questi rapporti ci si confronterà anche con quelle che sono le necessità

  materiali della società attuale, ovvero le merci, il lavoro e il denaro, inquadrandole però come mezzi e non come fini, e ricorrendo dove possibile anche a forme di scambio sotto forma di baratto. Ma dove porta la via della gioia? Il punto d’arrivo e di partenza, fanno notare dalla Scuola della Pace, “saranno uguali perché entreremo in un circolo, un flusso di energia senza fine”.

 da www.nannimagazine.it

“Dove vanno a finire gli aquiloni”


di Angela Ragusa

Dove vanno a finire
gli aquiloni,
che fuggono dalle mani dei bambini….
Dove…in quale cielo azzurro,
tra le strie di un arcobaleno…
o trascinati dal soffio di quel vento
che ne anima il loro stesso esistere
e che su e giù ,li fa roteare
come delicati petali colorati
di primule appena sbocciate
al sole di primavera.

Chissà, se finiranno tra le stelle
come i sogni di quei bimbi
che di lacrime velano il volto
quando il buio della notte
impaurisce il loro cuore.

Dove poseranno i loro brandelli variopinti
dopo che per lungo vagare
stramazzeranno a terra esausti
e dilaniati dal tempo e dalle intemperie.

Poveri aquiloni ,dalla sorte così effimera,
come farfalle dalla vita
lunga un solo giorno,
ma dal cuore così grande
quando lasciano, dolcemente,
che manine delicate
srotolino inconsapevolmente,
il loro destino!

Una sala giochi per i bimbi delle detenute


Una sala per attività ludico-formative dei bambini delle detenute. L’area giochi sarà inaugurata alle ore 10.30 di oggi presso la sezione femminile della casa circondariale Borgo San Nicola di Lecce.
Saranno presenti Maria Rosaria Piccinni, direttrice del Carcere, Filomena D’Antini Solero, assessora alle Pari opportunità della Provincia di Lecce, Serenella Molendini, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Michela di Ciommo, presidente della Commissione provinciale Pari opportunità della Provincia di Lecce e le componenti, Giovanna Caretto, dirigente del liceo artistico di Lecce, e Maria Antonietta Zecca in rappresentanza del Comitato Impresa Donna Cna.
La sala giochi che sarà inaugurata stamani è il risultato di un Protocollo d’intesa tra varie istituzioni. Il progetto, finanziato attraverso l’attività svolta dalla consigliera di Parità della Provincia di Lecce, si è svolto tra marzo e giugno 2009, ed è stato promosso dalla Commissione provinciale Pari opportunità. I lavori sono stati realizzati grazie alle competenze professionali degli studenti del liceo artistico “Ciardo” di Lecce, mentre il Cna ha curato i rapporti tra la casa circondariale e le varie istituzioni che hanno aderito all’iniziativa.

da www.iltaccoditalia.info

Preghiera per Alessandro e per tutti i bimbi che sono volati in cielo


di Daniela Domenici

Caro Gesù Bambino, cantava Johnny Dorelli tanti anni fa, tu che sei tanto buono, fammi questo piacere, lascia una volta il cielo e vieni a giocar, a giocare con me…

Ora invece, caro Gesù, ti chiedo, di giocare lì in Cielo con Alessandro che è appena volato da te, ha solo 7 anni, ha gli occhi bellissimi, ha lasciato la sua mamma e il suo papà nello strazio, nel dolore più atroce che possa colpire due genitori…

Accoglilo come sai fare tu, Gesù, fallo sorridere, fallo giocare insieme agli altri bambini che, come lui, avevi mandato su questo pianeta come angeli per noi e che hanno concluso la loro missione e sono tornati lì da te…

Aiuta il suo papà e la sua mamma a rassegnarsi lentamente a questo dolore senza parole nella consapevolezza che Alessandro era un angioletto inviato da te per farle diventare persone migliori.

Ciao Alessandro proteggici da lassù, stacci vicino…

Sanità: Bologna, bimbi in corsia collegati col teatro dell’Antoniano


bimbi ospedaleIl teatro arriva in corsia per i piccoli pazienti: il servizio, offerto gratuitamente ai reparti pediatrici degli ospedali Maggiore e Bellaria del capoluogo emiliano, assieme a quello di Bentivoglio, consentira’ ai bambini ricoverati di godere della stagione teatrale per ragazzi che da alcuni anni propone l’Antoniano di Bologna. Il progetto “Teatro in corsia” e’ promosso da Antoniano Onlus e Bimbo Tu Onlus, in collaborazione con FantaTeatro e con la partecipazione di Baby BoFe’. Tramite un collegamento in banda larga, gli spettacoli potranno essere trasmessi all’interno delle strutture ospedaliere, fornendo un momento di svago ai piccoli degenti. E’ questo il senso della collaborazione tra Antoniano Onlus e l’Associazione Bimbo Tu, che dal 2007 svolge le proprie attivita’ all’interno della Divisione di Neurochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Bellaria di Bologna con il medesimo obiettivo di sostegno a animazione, talvolta anche attraverso spettacoli: nel mondo del teatro, spiega L’Antoniano, i bambini possono infatti vivere avventure fantastiche, conoscere nuove storie, entrare in un mondo dove tutto e’ possibile, e dove il lieto fine arriva sempre. Il progetto “Teatro in Corsia” partira’ domenica 1 novembre alle ore 16 con lo spettacolo “Notte di Paura” e proseguira’ ogni domenica alla medesima ora sino a fine marzo, creando cosi’ un appuntamento fisso settimanale in tutti i reparti pediatrici degli ospedali che hanno aderito o che aderiranno all’iniziativa. “Teatro in Corsia” fara’ parte del progetto Smart Inclusion che rientra nell’accordo per accelerare il processo di digitalizzazione nel settore sanitario, siglato dal ministro Renato Brunetta e dal Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luciano Maiani. L’Ausl di Bologna ha aderito al progetto, che ha anche il patrocinio della Regione Emilia Romagna.

fonte AGI