“Poeta per niente”


di Mirko Birritteri

Ultime righe…

povero poeta per niente,
smetto di narrare
e tengo solo per me
le ricchezze e
le mie poverta’…

E’ tempo di gettare
l’inchiostro sui fogli della mia vita
narrando a parole cio’ che di piu’ sentito conservo in me,
chi romanza vite o interpreta poesie
conosce l’infinito dell’amore,
e di tanta pesantezza non trovo soddisfazione…

Oggi ho sepolto!!

Oggi ho sepolto un mio cadavere
un altro un altro peso,
scrivo narro canto e cito versi
ma le mie lodi sono
cascate d’acqua che sbattono
impertterite sui maledetti scogli,

Oggi ho sepolto!!

Seppelisco me, le mie voglie
le mie lussurie i miei peccati originali,
mi vestiro’ di vergogne,
coprendo il mio corpo di terra fresca e umida,
Non so chi sia piu’ pazzo,
se un uomo che gioca
a scacchi da solo,
o noi che crediamo a
qualcosa che esiste
e che non potremmo mai avere!!
Oggi forse ho sepolto
la mia voglia di scrivere…

La voglia di comunicare,
poiche’ il senso di tanta garbatezza non sara’
mai riconosciuta poiche poeta di niente
mi diletto a professar cio’ che il canto dell’infinito,
frutto dell’aurora non sara’ mai colmato per tanta grazia…

“Mare nero”


di Francesco Sabatino

Donna speranzosa.

Bella come una sposa.

Una vita in grembo,

tanti sogni nel cuore.

Da un mondo di povertà e violenza

decidesti di partire

per trovare pace, serenità, amore.

Invece, quella tragica notte,

mare nero ti ha inghiottita per sempre.

Mare nero ti ha inghiottita per sempre.

Giovane ragazzo.

Tu partisti per mare.

Libertà e benessere volevi trovare.

Invece, quella tragica notte,

Mare nero ti ha inghiottito per sempre.

Mare nero ti ha inghiottito per sempre.

Quella notte, era gelido il mare

come il nostro cuore

indifferente. Incapace d’amare.

Intanto, da quella notte,

una donna prega in ginocchio

per un figlio che non arriverà mai.

Ella piange e piangerà per sempre.

Piange e piangerà per sempre.

Nichi scrive una letterina a Babbo Natale: 800 mila pugliesi vivono in povertà


 Il governatore della Puglia e leader di “Sinistra, Ecologia e Libertà”, Nichi Vendola, ha preso carta e penna e ha scritto una “letterina” a Babbo Natale. E parla di problemi legati alla povertà e al bisogno di serenità e di coraggio. Per «questo spicchio di Mezzogiorno, di Mediterraneo, un luogo – dice – in cui milioni di persone si confrontano con un presente difficile e con tutte le domande del futuro». «Ci sono centinaia di migliaia di persone, in questa Puglia – dice Vendola – che vivono in una realtà che viene evocata da una parola che non va più tanto di moda che è la parola povertà. Eppure oltre ottocentomila pugliesi vivono in condizione di povertà. E per loro è difficile, forse più difficile che per tanti altri, condividere l’allegria consumistica del Natale». «Caro Babbo Natale quest’anno saranno festività particolarmente difficili per i lavoratori di Agile o per i lavoratori di Adelchi e per i loro bambini che scrutano sul volto dei loro genitori i segnali di paura, di angoscia, e che vorrebbero invece vedere, finalmente, come tutti i bambini vogliono vedere sul volto dei propri genitori un sorriso, il sorriso della vita, della gioia, della famiglia, dell’amicizia, della solidarietà. E invece per molti sarà un Natale un po’ difficile».

«Per le persone che sono nel disagio sociale, per tutti quelli che affrontano la malattia, per quelli che hanno ricevuto una lettera dal padrone che dice che sono licenziati o per quelli che hanno ricevuto una cartella clinica che dice che sono ammalati», per tutti questi Vendola chiede a Babbo Natale di «portare in dono un dono particolare, un dono che appartiene a te e che appartiene anche a tutti noi». «Il dono – afferma – è quello di poter avere tutti coraggio e speranza perchè viviamo tempi difficili, viviamo tempi di crisi, ma non possiamo privarci della possibilità di immaginare un orizzonte migliore».

«Allora caro Babbo Natale – scrive ancora Vendola – aiutaci a guardare al futuro con più serenità». «E vorrei dire ai ragazzi e alle ragazze di Puglia – prosegue – ai bambini e alle bambine di Puglia, ai vecchi e alle vecchie di Puglia, vorrei dire ai pugliesi nati in Puglia e a coloro che pugliesi sono diventati ma che magari hanno la pelle scura, vorrei dire ai pugliesi che vivono lontano dalla Puglia in ogni parte del mappamondo, che è bello stringersi a Natale attorno non soltanto all’immagine di una grotta nel posto più povero del mondo, dove un bimbo palestinese veniva a prometterci la salvezza, ma anche stringerci tra di noi, darci calore tra di noi, darci forza tra di noi, e impegnarci insieme perchè le nostre virtù civiche e i nostri buoni sentimenti possano diventare impegno civile affinchè nessuno debba sentire la festività come insultante per la propria condizione di difficoltà». «Allora – conclude Vendola – gli auguri migliori sono di poter condividere ciascuno la propria felicità con tanti altri. Questo è, caro Babbo Natale e cari pugliesi, l’augurio di Natale più bello».

da www.corrieredelmezzogiorno.corriere.it

“Doniamoci racconti” ad Augusta


di Daniela Domenici

Martedì 10 novembre si è tenuto il secondo incontro “ Doniamoci racconti “ tra la libreria Letteraria e l’associazione Aifo guidata dal dott. Nello Rustica; anche in questa seconda occasione sono stati coinvolti i ragazzi delle IV e V dell’ITC di Augusta.

L’incontro ha permesso ai ragazzi di visitare la libreria e di prendere coscienza delle potenzialità che un luogo come questo offre; allo stesso tempo hanno avuto la possibilità di “sensibilizzarsi “ all’argomento dell’emarginazione sociale attorno al quale ruota l’Aifo.

Così i due librai, Viviana e Francesco, hanno illustrato tecnicamente che cosa è una libreria, come è organizzata,  cosa sono i settori, come ci si muove tra di essi, come si guarda un libro e come si cerca il proprio racconto.

L’Aifo, da parte sua, ha puntato l’attenzione sul lavoro svolto da Chiara Castellani, medico missionario da anni al servizio dell’associazione presso i luoghi dove la povertà e l’emarginazione ancora la fanno da padrone.

La seconda parte dell’incontro ha visto la lettura di due brani scelti dalle due proposte letterarie della serata e cioè il libro di Pam Cope “ Il paese dei bambini che sorridono “ e il libro di Chiara Castellani “ Una lampadina per Kimbau”. Questo ha permesso a tutti i presenti di riflettere sull’argomento dell’emarginazione e di capire, allo stesso tempo, come la lettura sia l’arma a nostra disposizione contro l’ignoranza.

La serata si è conclusa con l’augurio di incontrarsi ancora, magari coinvolgendo anche un pubblico più eterogeneo.