“La casa dello zio”


di Tiziana Mignosa

Con tenerezza oggi ho accarezzato

l’amato tempo in cui

la speranza si schiudeva

al candore dell’età del miele

quando l’attesa

nella casa dello zio

d’antico e la sua bellezza respiravo.

E così

mentre i gradini delle scale accarezzava

s’apriva al vento la seta del vestito ai piedi

petali di quel fiore azzurro

tratteggi adolescenti

sui delicati battiti

d’amori acerbi ancora da gustare.

Soffi di magia

nei saloni d’altri tempi

che di grandiosità ormai vissute

al mio sentire sussurravano

emozioni raffinate di zagara e limoni

e cicale canterine

tra il vermiglio dei gerani

e i fichi d’india al sole.

Campagna seducente

posseduta da un’estate

d’infuocati pomeriggi

al fresco di odorose fronde

e notti al chiar di luna

stagione ormai vissuta

ma mai dimenticata.

“Frenesia d’averti”


di Maria Grazia Vai

Sulle note di Enigma “ I Love you…I’ll Kill You “

 
E’ quest’idea colma di te
di scarlatte, fruttate voglie
Quando t’immagino nell’incavo dorato dei miei sensi
Quando ti stringo fra lo sguardo e le mie vene
E gli occhi – sudano languore

Ed è allora che mi pungi il respiro
Di piccoli tocchi, leggeri – io fremo
Quando mi avvolgi, come una coppa d’argento, fra le tue mani
Quando mi goccioli sopra le labbra
Stille di fuoco – rosea promessa

E’ quel sapore tenero, dolce vermiglio
dei miei rossori, e di bianche lenzuola
Quando mi slacci – ad uno ad uno – ogni pensiero
Quando la voce si fa cristallo e frenesia
di averti

Averti, qui fra le labbra – eterno, languido tormento.