“Settembre”


di Angela Ragusa

Ridotta  la calura,

si mitiga la mia ansia di sete.

Riflettono i raggi e bianca la pietra

assorbe dai pori senza vita

il sudore di piedi che nudi

oltrepassano la via…

Occhi bruciano al vento

che solleva di spuma biancastra,

color dell’inverno,

il mare alla battigia.

Settembre leggero ritrova dimora

nella spiaggia deserta

e abbraccia il giorno che accorcia le ombre

rincorrendo tremule foglie

che a terra si apprestano a giacere.

“La casa dello zio”


di Tiziana Mignosa

Con tenerezza oggi ho accarezzato

l’amato tempo in cui

la speranza si schiudeva

al candore dell’età del miele

quando l’attesa

nella casa dello zio

d’antico e la sua bellezza respiravo.

E così

mentre i gradini delle scale accarezzava

s’apriva al vento la seta del vestito ai piedi

petali di quel fiore azzurro

tratteggi adolescenti

sui delicati battiti

d’amori acerbi ancora da gustare.

Soffi di magia

nei saloni d’altri tempi

che di grandiosità ormai vissute

al mio sentire sussurravano

emozioni raffinate di zagara e limoni

e cicale canterine

tra il vermiglio dei gerani

e i fichi d’india al sole.

Campagna seducente

posseduta da un’estate

d’infuocati pomeriggi

al fresco di odorose fronde

e notti al chiar di luna

stagione ormai vissuta

ma mai dimenticata.

“Quel mare”


di Angela Ragusa

Sento il mare come padrone…
quel mare dalle mille gradazioni di colore
quel mare che ogni giorno mi sembra diverso ed invece è sempre lo stesso…
il mare del quale ogni giorno dico seduta sulla riva e sempre stupita :ma com è bello oggi…(come se ieri lo era di meno…)
il mare avvolgente,sovrastante,rassicurante,accogliente…

il mare che rilassa,che ascolta senza dire nulla mentre coccola con l’ andirivieni delle sue onde…

quel mare che mi manca e al quale torno come ogni volta ,spogliandomi delle mie vesti…
il mare dalle infinite orme ,dalle tante forme, dai gusci di conchiglie spezzate e frantumate ,raccolte e poi abbandonate….
il mare dal silenzio notturno ,dai riflessi della luna traballanti a pelo d’acqua….
il mare in tempesta quando plumbeo diventa il cielo…
il mare inconsapevole,mosso e che muove e racchiude ricordi bagnati di spruzzi salmastri …
quel mare che bagna i miei piedi e fresco ristora dalla calura del giorno…
quel mare ,immensa metafora,culla inattesa, sospesa come amaca intrecciata tra raggi di stelle,
quel mare che anelo e che invidio ai suoi pesci…
quel mare che amo se tu vi affondi con me!

“E in te”


di Italo Zingoni

In te che a piedi nudi tracci un segno
sulle spiagge che si bagnano di mare
in questa notte che si accende piano
di desideri accennati e di sorrisi lievi

In te che sai di essere e in te che sei
luna che all’alba si smarrisce e svuota
questo mio cielo di solitudine struggente
per aprirti come un fiore al primo sole

In te che svuoti il tutto con un niente
per colmarne il senso con un gesto
e che d’amore attendi ogni respiro
a farsi luce nella luce dei tuoi occhi

In te che sei mia terra e mio rifugio
resto appeso come lama a un filo
e del tuo corpo ogni brivido assaporo
che di te mi nutre e mi condanna …

e in te malinconia di vivere perduta
adesso io sono e tu lieve mi possiedi …

“Lungimirando”


di Nunzio Buono

Il giorno
è un giorno letto tra i giorni raccontati, steso e nascosto
tra le pieghe di lenzuola confinate
da uno sguardo

vado seduto con le mani vuote
da un tramonto raccolto
su una panchina scarabocchiata
dagli istanti, distratti
dai colori viola delle nuvole.

Il mare
è uno spazio d’aria racchiuso
da un orizzonte perfettamente in linea d’occhi, dove
tu eri oltre quella sera in piedi al vento
e chino il volto mi parlavi.

Dai tuoi, il cielo,
aveva rubato il chiaro specchio d’azzurro
che piano piano ti tornavano nei miei, dipinti al fiato
dalla leggerezza del tuo vestito magro, io
nudo il segno
del segreto della luna

e respiro
dal mio silenzio il tuo silenzio
insinuandomi tra i capelli, come il vento, fa
con le foglie al ramo e in un giorno di pioggia
ti bagna di sole tra le forme

il tuo profumo
respira la mia pelle
in questo giorno che mi racconta i suoi domani
accanto a una panchina stretta
seduto tra le scritte, scritte
di amori ripetuti di promesse.

C’è
uno spazio di parole
nel pensiero
che scrive per te il mio domani.

Adolescenti dello stesso viaggio


di Tiziana Mignosa

Se il bimbo
coi suoi passi incerti
la spinta trova al posto di carezza
quando il pavimento con le mani tasta
il cielo capovolto sotto ai piedi incrocia.
 
Le parole intinte nell’aceto
aiutano soltanto chi le rigurgita
alleggerendo così il sacco della rabbia
sospingono il bersaglio del momento
sugli spigoli della sofferenza a scrocco.
 
La gentilezza
è mano che accompagna sulla via
soffice poltrona
che il posto espugna
al duro banco della scuola.
 
Infatti chi per prima
davvero alla scialuppa arriva
tira a mare il salvagente
invece di piombarlo in testa
a chi nell’acqua di certo non sta bene.
 
A tutti noi
adolescenti dello stesso viaggio
ci viene chiesto d’essere migliori
ma non per  questo
di considerarci i primi.
 
Rallenta il passo
infatti
chi crede d’essere il più bravo
quando l’altruismo e l’umiltà
sono scarpe comode chiuse nel buio dell’armadio.
 

“Anelito d’amore”


di Angela Ragusa

Tappeto di palpiti, il cuore mio…

I tuoi passi ,lenti e delicati,
sovrastano rosso scarlatto
che illumina il mio viso
e dentro, mi cammini dolcemente
come un “adagio” che prende forma
tra delicate mani d’ artista…

Soffiami l’anima
come polline che svolazza
ora che primavera risveglia
ogni emozione.

Lascia che io fiorisca ai tuoi piedi
e manto di corolle, ricoprirò le tue carezze…

Dolci gocce di rugiada ,
i tuoi sguardi nascosti.
disseteranno di me
ogni anelito d’amore.

Due poesie erotiche di Francesco Sabatino


Francesco è un caro amico di Augusta, è un ragazzo non vedente di 24 anni che scrive poesie da tanto tempo e ogni tanto si diletta a scriverne e a mandarmene alcune un po’ erotiche, oggi gliene pubblico due, se volete leggere altre sue liriche qui nel mio sito gli ho dedicato una pagina tutta sua…:-)

Il sole muore

Il sole muore

e in me divampa l’amore.

Ti accarezzo piano

e la mia mente vola nel cielo

lontano.

Se ti odo respirare,

sento frusciare

l’onde del mare.

E ti lasci amare,

e mi lasci giocare

con il tuo candido fiore

peccaminoso,

facendo danzare il mio cuore

romantico e burrascoso

di piacere gaudioso.

Il sole muore,

ma la notte

è illuminata

dal tuo desioso canto,

profumata

dalla tua bellezza d’incanto.

Il sole muore,

ma in noi

è nato

Amore.

…………………………………………………..

Regina dell’amore

Con te giacerei ore ed ore
per nutrirmi del tuo corpo,
della tua anima
e del tuo cuore.
M’inchinerei al tuo cospetto,
bacerei i tuoi piedi,
leccherei le tue cosce ignude,
soddisferei la tua voluttà
e contemplerei estatico
la tua beltà.
Regina del mio cuore,
vorrei avere l’onore
di innaffiare
il tuo fiore,
di servire
il tuo amore.

“Donna”


di Francesco Sabatino

Tu sei
il più bel giardino
creato dal signore.
Ogni parte del tuo corpo
è un fiore:
il volto è un girasole;
i seni son due viole;
i piedi due fiori di loto;
la tua essenza una rosa rossa.
Infine, il tuo ventre è un prato
sempre verde
e fecondo di vita.

“Primavera”


di Francesco Sabatino

Arriva leggera

Madonna Primavera.

col suo respiro

emana un vento profumato

d’amore delicato

e di candido

biancofiore.

cammina leggera.

coi suoi piedi delicati,

rende i campi ammantati

di gigli profumati

e di spinose rose rosse.

Il sole risplende

ed il cielo azzurrisce

per la sua infinita

bellezza.

gli uccelli cantano lieti

d’amore,

il poeta canta

il suo ardore,

quando arriva

Madonna Primavera