“L’illusione di te”


di Tiziana Mignosa

 
E’ soffio e tuffo al cuore
ogni volta che un riflesso di te
freccia che perfora il muro dell’oblio
punta e fa centro dentro me.
 
Spine e nostalgia a treccia
carezza con la mano a spada
sui frammenti malamente uniti
di quel letto senza più il suo fiume.
 
Come specchio sul passato
mi ritrovo scalatrice insaponata
che la gazza fa a ladra
e si spalma sul luccichio che vede.
 
Ammaliatrice è l’esca
per l’occhio e la sua brama
che si lascia conquistare
come se quel pensiero fosse reale.
 
Ma il contenitore che soddisfa
riflette a beffa la mia pena
miele che si smarrisce
sul contenuto forestiero.
 
Voglia che ritorna
come se mai fosse sparita
sussurra a fil di voce
che ho ancora mal di te.

“Il dono di Burano” di Tiziana Mignosa


E’ nella Venice bambina
che l’incantesimo rivive e poi si spezza
inatteso come il fuoco dentro il ghiaccio
il sale si fa cura alle ferite.

 Tra case a tavolozza
rivelazioni e leggerezza fanno dono
e a treccia sciolgono
intrighi di parole andate
annerite in una pozza.

 Echi consumati sul fondo posano
ma alleggerendo il piatto del dolore
la gioia il nodo slaccia
e i pesi volano altrove.

 

“Il gioco delle ventidue”


di Tiziana Mignosa

Bocciolo
che di sorpresa
rose e spine sul diletto delle ventidue
al tepore della novità
si schiude

era quasi palpabile
l’energia che l’altra sera ho annusato nell’aria
frizzante e sottile
mi ha tenuto compagni
lungo la notte desta.

Calde maree
vanno
e poi ritornano
tra la forza del potere
il tremolio del dubbio e lo stupore

gelido graffio, brivido e piacere … fanno l’amore con la pelle.

Alla parola che si spoglia
il sussulto
si fa presto treccia
carezza e sferza
assolvono i pensieri.

Leggero è il tocco
anima ad anima
rassicura l’angelo
deciso ma impalpabile
strappa paura e tempo

ma la donna
di sorriso allaccia la puntata e fugge
dono si fa dono all’attimo
strega e carne
adesso