“Il sasso e la piuma”


di Tiziana Mignosa

Il dolore è come l’onda
che a valle per i capelli porta
e con sé trascina anche
muri senza cemento
e tutte le fragilità che incontra.
E intanto sulla conca
è terra a mucchio che l’inciampo crea
sassi che sul fondo restano
mentre le piume
disegnano la leggerezza in cielo.

“Vermiglio papavero”


di Angela Ragusa

Rosso rumore, il tuo respiro al tramonto
dopo che il giorno ha gonfiato di ali le ore ,
ricamandole di raggi e di vento…

Rosso desiderio, il tuo pugno di mano
che ferma non resta e tentenna ,titilla,
sobilla di me ogni spazio sensorio…

Rosso fermento, il mio sangue ribolle…

Scioglie le maglie nel pudico groviglio
di paglia intrecciata che incastona sul fondo
vermiglio papavero ,
ritrovato giaciglio per labbra scarlatte.

“Il dono di Burano” di Tiziana Mignosa


E’ nella Venice bambina
che l’incantesimo rivive e poi si spezza
inatteso come il fuoco dentro il ghiaccio
il sale si fa cura alle ferite.

 Tra case a tavolozza
rivelazioni e leggerezza fanno dono
e a treccia sciolgono
intrighi di parole andate
annerite in una pozza.

 Echi consumati sul fondo posano
ma alleggerendo il piatto del dolore
la gioia il nodo slaccia
e i pesi volano altrove.

 

Funnu e Profunnu


di Angela Ragusa

luce fedeFunnu e Profunnu

difficili capiri u munnu…

…e semu nenti,

affamati di sentimenti

scantati di la morti,

sintinella di la sorti…

Ma c’è na luci

ca lu cori ci fa duci,

na luci ca è spiranza…

…la vera sustanza…

di sapiri ca suli nun semu

se in Iddu cridemu!