“Il brusio dell’assenza”


di Tiziana Mignosa

Urla sottovoce

il vuoto

anche quando sotto la cesta colma delle ore

gioca a nascondino.

Coi divertimenti vani

di nulla si disseta

e d’attese innaffia

gli appassiti fiori senza sole.

Risa menzognere

camuffano

la bruna spina

amarezza che forte grida.

Per non sentire altro male ancora

d’appassionate note

ubriaca l’esistenza

ma in agguato ama rimanere.

E tormento di nuovo dà

anche quando

accendendo di stupore il tuo sorriso

sostiene d’essere tuo amico.

“Il gioco dei sensi”


di Tiziana Mignosa

Incurante di chi le sta intorno

inanella i riccioli con le dita

assorta lei è riflessa

sullo scorrere del mondo che le passa accanto.

E’ gioco all’ombra della voglia

dita contro dita

a occhi chiusi il doppio afferra

polpastrelli a sfioro sulle labbra.

Avida col desidero annusa

l’odore del suo corpo sulle braccia
complice dell’estate

si fa presto amante del piacere.

Obliquo arriva il sole per l’incontro

carezza sulla pelle al di là del vetro
ma l’occhio scivola dentro il raggio

zuccherina catena è per lo sguardo.

Pulviscolo e controluce

iniziano la danza dell’incanto

languido stupore

è diletto sopraffino.

Gambe accavallate

inarca il piede e poi sorride
è entrata nel suo mondo

nessuno più la può trovare.

“Punto di domanda”


di Tiziana Mignosa

Ci sono delle persone

che quando vogliono tagliare

senza curarsi se per caso fanno male

si appendono ad ogni pretesto

anche quello più banale

e allora tu ti chiedi

cosa veramente sia successo

visto che il filo appeso

non regge nemmeno un moscerino

e te ne stai lì

con lo stupore tra le dita

mentre rifletti su quanto logico sarebbe stato

dire semplicemente

solo quello che si era pensato.

“Ho rubato un tramonto”


di Tiziana Mignosa

In questo tempo dove la tregua l’Amore canta

ho rubato un tramonto

attimo prezioso

evaso dalla voliera dalle aste di cristallo.

Prima di porgere la mano al buio

d’incendio il cielo

la pudicizia sua riflette a fette

vetri come specchi

 sulle case.

Raddoppia l’immensità

nettare prelibato per chi ha cuore per saggiare

calda luce imbocca alla mia arsura

che di bellezza sboccia sullo stupore

e mi ritrovo lì

nel punto esatto dove il rosso esplode

prima che il crepuscolo

si cambi d’abito

per la sensuale danza della sera.

Pochi attimi

assaporo lenta la mia gioia

prima che la vita

torni esattamente come prima.

“Ogni mia illusione”


di Angela Ragusa

Ascolto di me ogni mormorio
e nel silenzio di ogni parola
cerco agognate risposte…

Scavo, come fossi arenile
che scotta al sole,in ginocchio
come bimbo a creare
il suo castello di sabbia,
arginando flusso di marea
con immaginifiche muraglie
cui solo la mia mente incalzante
riesce ad abbattere…

E sono regina in quel castello
padrona di un mondo
che di fantasia ha le sue stelle,
di emozioni ha il suo cielo,
di stupore ha quel sole
che scalda di me, ogni mia illusione.

“Il gioco delle ventidue”


di Tiziana Mignosa

Bocciolo
che di sorpresa
rose e spine sul diletto delle ventidue
al tepore della novità
si schiude

era quasi palpabile
l’energia che l’altra sera ho annusato nell’aria
frizzante e sottile
mi ha tenuto compagni
lungo la notte desta.

Calde maree
vanno
e poi ritornano
tra la forza del potere
il tremolio del dubbio e lo stupore

gelido graffio, brivido e piacere … fanno l’amore con la pelle.

Alla parola che si spoglia
il sussulto
si fa presto treccia
carezza e sferza
assolvono i pensieri.

Leggero è il tocco
anima ad anima
rassicura l’angelo
deciso ma impalpabile
strappa paura e tempo

ma la donna
di sorriso allaccia la puntata e fugge
dono si fa dono all’attimo
strega e carne
adesso

“Nell’universo di te”


di Angela Ragusa

E trasfomerò il tuo silenzio
in voce sonante…
…si leverà alta
da canne di organi antichi
chiusi da sempre
in cattedrali gotiche
che lasciano volare
alto lo stupore
mentre la luce oltrepassa
sottile quei vetri colorati
impolverati dal tempo…

Angeli sbirceranno
e solleticheranno
con le loro risa
le fiammelle di ceri accesi…
In afflato prodigioso
di vortici e turbinii
coglierò le tue parole
che scandiranno i secondi
di ogni nostro dire…

Le mie labbra gemmeranno
di purpureo fiore
che a te offrirò
se null’universo di te
mi accoglierai….

“Natività”


di Angela Ragusa

Superò le antiche stelle

e attraversò il cielo della terra

Scia di polvere celeste

illuminò la grotta

di riverberi cangianti…

…rese luce

al buio della notte

incantando di stupore

lo sguardo degli umani…

…al mondo consegnò l’amore

del cuore puro

di una donna che regalò

ai tormenti del creato

la divina risposta!

Le lacrime – The drops


Generalmente si associano le lacrime al dispiacere, ma in realtà
qualsiasi emozione può provocare le lacrime. Ci sono lacrime di
tristezza, di collera, di rabbia, di delusione, e ci sono anche
lacrime di gioia, di stupore. La poesia, la pittura, la musica
possono riempire i nostri occhi di lacrime, ma questo vale anche
per certi comportamenti umani quando sono particolarmente belli e nobili.
Nella misura in cui le lacrime liberano una certa tensione
interiore, qualunque sia la loro origine, esse sono utili. Ma
ovviamente le lacrime di gioia e di stupore sono le più
benefiche. Quindi, non asciugate tali lacrime col dorso della
mano: raccoglietele in un tessuto pulito e conservatele con
cura, perché possiedono un grande potere. Lasciate asciugare le
lacrime di delusione, di dispiacere, di collera – non sono che
un po’ d’acqua salata – ma conservate le lacrime che sono state
strappate alle profondità della vostra anima.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov