Follia


di Tiziana Mignosa
E’ follia pura
anche quel solo voler afferrare
poche parole sul vassoio della conoscenza
con chi della sembianza
è inconfutabile copia.
Esca
che rapisce e ti trascina
in quel vortice allo specchio
sussulto ed emozione
tra la pelle e il cuore.
Imprudente
come la falena colla fiamma
tra il desiderio e la certezza
aneli il tuffo
nella visione menzognera.
Follia
che t’induce a farneticare
che non sempre
la copia nella vita
segue l’originale
così che il sosia frettoloso
potrebbe beffare tempo e sentimento
e col traguardo tra le mani
spacciarsi
per l’originale.
Giustificazione
che la benda alla ragione mette
quando comprendi che l’incanto
non è per il bello che hai davanti
ma per chi non riesci a dimenticare.

“Il gioco delle ventidue”


di Tiziana Mignosa

Bocciolo
che di sorpresa
rose e spine sul diletto delle ventidue
al tepore della novità
si schiude

era quasi palpabile
l’energia che l’altra sera ho annusato nell’aria
frizzante e sottile
mi ha tenuto compagni
lungo la notte desta.

Calde maree
vanno
e poi ritornano
tra la forza del potere
il tremolio del dubbio e lo stupore

gelido graffio, brivido e piacere … fanno l’amore con la pelle.

Alla parola che si spoglia
il sussulto
si fa presto treccia
carezza e sferza
assolvono i pensieri.

Leggero è il tocco
anima ad anima
rassicura l’angelo
deciso ma impalpabile
strappa paura e tempo

ma la donna
di sorriso allaccia la puntata e fugge
dono si fa dono all’attimo
strega e carne
adesso