Dato che purtroppo non mi arriva più posta dal carcere e non posso dimostrare in alcun modo che stiano filtrando e bloccando le lettere in uscita dirette a me che prima mi arrivavano pubblico testi di detenuti da varie carceri d’Italia presi da www.urladalsilenzio.wordpress.com
questo dialogo surreale è stupendo, leggetelo…
Capita che si cerchi persino conforto nella matematica per avere una speranza. Ma alla fine resterà solo un grande mal di testa. Questo testo giunge da Francesco Mammolliti, detenuto a Carinola. E’ assolutamente parvaso da una capacità umoristica, che sotto la vernice demenziale graffia senza che neanche te ne accorgi. E’ stata sempre un’arte quella di sfoderare i pugni coi guanti di velluta, quella particolare comicità che non ti fa ridere e basta, ma pensare e interrogarti anche dietro la leggerezza. Fare sorridere mentre il fondo del bicchiere è amaro è un gioco di sfumature, qualcosa di estremamente difficile. Il professore di matematica applicato all’ergastolo è naturalmente il trionfo della demenza. Ma mentre la maschera è in scena, si parla di… collaborazioni e pentimenti, ergastolani da 15 anni piantonati, il fine pena mai come Moloch, la disperata voglia di aggrapparsi a qualcosa.. fossero pure le stramberie di un professore di matematica.. Si ride.. a denti stretti.. un retrogusto amaro, dopo il “teatro”, resta in bocca.
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Ergastolano: Mi scusi prof. Zwirner, le posso fare una domanda?
Prof Zwirner: Mi dica?
E: Io sono stato condannato all’ergastolo, secondo lei, matematicamente parlando, potrà uscire dal carcere? E se si quando?
P: Ma che domanda è questa? Non ha senso. Se uno è condannato all’ergastolo nonuscirà più, altrimenti che ergastolo è.
E: Professore si dice che in Italia l’ergastolo è solo scritto sulla carta, ma che in realtà nessuno lo espia veramente.
P: Quindi lei non ha mai conosciuto nessuno che ha scontato veramente l’ergastolo?
E: No, nessuno. Tutti quelli che ho conosciuto sono morti prima di scontarlo. Comunque quello che volevo dire è il fatto che, ormai, con questi computer si riesce a calcolare tutto, non possiamo calcolare il fine pena di un ergastolano con qualche equazione?
P: Assolutamente no! Sono atti che decidono gli uomini. Al massimo possiamo fare una statistica, un pò approssimativa, ma mi servono dei dati: Quanti ergastolani ci sono? Quanti ne sono usciti? Quanti anni di pena hanno espiato prima di uscire? Quanti ne sono morti prima di uscire? Ecc.
E: In Italia ci sono circa 1700 ergastolani. Qui a Carinola siamo circa 80 ergastolani. Un’altra cosa che Le posso dire è che ogni anno, se un detenuto si comporta bene può uscire tre mesi prima con la liberazione anticipata.
P: Questa è una buona notizia, tre mesi prima a partire da quale data?
E: Tre mesi senza data… tre mesi… prima.
P: Con questi dati difficilmente possiamo fare qualche calcolo, ma comunque proviamoci facendo qualche ragionamento. La matematica è ragionamento. In questo caso dobbiamo utilizzare la statistica. Ogni giorno questi 1700 ergastolani espiano, con la liberazione anticipata di cui lei mi parlava, 5 anni e 10 mesi, in una settimana 35 e 7 mesi, e così via. Un’altra cosa che sappiamo è che sono entrati nel corso degli anni e non in un giorno, pertanto dovranno uscire via via. Cioè se si fa espiare mediamente ad ogni ergastolano 35 e 7 mesi, ogni settimana deve uscire dal carcere un ergastolano.
Secondo le sue conoscenze, ogni settimana, esce un ergastolano?
E: Ma che fa, scherza professore? Ogni settimana.. magari!.
P: Immaginiamo questi ergastolani che posti in fila attendono il trascorrere della loro pena per poter riacquistare la libertà, ipotizzando che questa pena abbia un ipotetico fine e rappresentiamo queste persone con tanti quadratini.
Se la porta si apre ogni anno per fare uscire uno di questi tanti quadratini, cioè ogni anni esce un ergastolano.
E: 1700 anni… e non muore prima?
P: Sì che muore prima, ma poiché la vita media è pari a circa 75 anni, sottraendo gli anni in cui probabilmente e mediamente sono entrati in carcere, 30 anni, non tutti, purtroppo per loro, riusciranno ad ottenere la libertà.
E: Professore non mi dica che possiamo morire in galera?
P: In sostanza 45 persone riacquisteranno la libertà e gli altri 1655, purtroppo o fortunatamente, periranno. Cioè, solo lo 0,026% dei detenuti potrà riacquistare la libertà anche sse l’ultimo dei 45 ergastolani tornerà libero a 75 anni di età.
E: Facciamo che un ergastolano sconti 30-35 anni, ogni quanto tempo si deve aprire la porta?
P: Se si vuole che un ergastolano espii mediamente una pena di 35 anni la porta dell’istituto dovrebbe aprirsi, mediamente, ogni 7 giorni. Qualora, invece, si volesse che espii, sempre mediamente, una pena di circa 70 anni, la porta deve aprirsi ogni 14 giorni.
E: E se non si apre la porta ogni sette giorni?
P: Se ogni 7 giorni almeno un ergastolano non lascerà il carcere, qualcuno, conseguentemente, morirà in carcere!
E: Professore io volevo qualche parola di conforto e Lei mi sta facendo preoccupare.
P: Se non ci sono altri istituti giuridici, purtroppo, la realtà è questa.
E: Veramente, un artificio, tutt’altro che fantasioso, c’è. Molti lo considerano assolutamente immorale, altri immorale ma necessario. In poche parole, si deve consegnare alla giustizia qualcuno che sconti l’ergastolo al posto dell’ergastolano.
P: Tale artificio, così come me lo descrive, consente ad uno dei quadratini dell’esempio di prima di saltare la fila e passare davanti agli altri. Per fare un parallelismo e per sdrammatizzare si può paragonare al metodo che alcuni furbetti utilizzano durante le lunghe attese negli uffici pubblici, alla posta, alla banca, ecc. Si salta la fila!! Differentemente dagli uffici pubblici, nel sistema penitenziario, c’è un “controllore” che consente il salto della fila purché il detenuto consegni altri quadratini da mettere in fila.
E: Mi sembra di aver capito. Ma così gli ergastolani non diventeranno sempre di più?
P: In tal procedere dovrebbe crearsi, come Lei dice, un’inflazione molto rilevante di ergastolani, se non fosse che il passar a miglior vita di alcuni di loro riesce a portare una deflazione e un moderato equilibrio.
E: Professore se facciamo il calcolo sugli ergastolani di Carinola, qualche speranza c’è di non morire in galera?
P: Ritornando al ragionamento di cui abbiamo detto e affidandoci ancora alla madre di tutte le scienze possiamo fare qualche calcolo in modo più realistico. Quanti detenuti ci soo a Carinola?
E: Qui c’è un’alta concentrazione di ergastolani: attualmente siamo circa 80!
P: Quanti ergastolani sono usciti da qui negli ultimi anni?
E: Io sono qui da 15 anni e non ho mai visto nessuno uscire.
P: Questo è un problema, ma per fare qualche calcolo da cui ricavare, per ipotesi, possimo immaginare che ne sia uscito almeno uno. Ottanta per cinque quarti fanno se non erro mille e cinquecento… quindi gli 80 ergastolani in questi 15 anni hanno espiato 1500 anni di pena. Se si proseguirà con questa media ne potranno uscire altri 2, tra cui l’ultimo all’età di 75 anni. Gli altri 77 per la statistica periranno a poco a poco in galera.
E: Quindi io posso essere uno dei due?
P: Si ricordi che abbiamo ipotizzato che il primo sia uscito, ma non è vero!
E: Comunque quanti anni devo espiare prima di uscire?
P: Io veramente non ho parlato di uscire!
E: Senta Professore, prima o poi dovrò uscire. Da morto mi faranno uscire?!
P: Per rispondere alla sua domanda facciamo un altro calcolo, cioè quanti anni potranno espiare gli ergastolani di Carinola prima di morire. Calcolando una vita media di 75 anni e immaginando che siano entrati mediamente all’età di 30 anni, 80 ergastolani X 45 anni x 5/4 (liberazione anticipata) = 4500 anni.
E: Ma non sono troppi?
P: Tutto è relativo, comunque la sua quota è di soli 56 anni.
E: Professore, sa che le dico? La matematica è dura!
P: La scienza di cui stiamo avvalendoci, propriamente non è matematica, è statistica. La statistica è una scienza di derivazione matematica che si occupa di studiare e descrivere la realtà fenomenica nei suoi aspetti di rilevazione numerica.
E: Professore la prego, non mi confondi con questi paroloni, ho la testa piena di numeri.
P: Mi auguro che i miei discorsi siano stati soddisfacenti.
E: Come no?… La ringrazio tanto… ma Lei pensa che con tutti questi numeri in testa riuscirò a prendere sonno stanotte?!
P: Da una recente statistica l’uomo, mediamente, dorme otto ore per notte… se Lei…
E: Professore, per favore, per favore, si fermi… Ho un impegno piuttosto urgente… ci vediamo un altro giorno. La saluto…
P: La saluto anch’io, quando ha bisogno di qualche spiegazione non si crei problemi…
E: Ma Le pare… che io proprio ora… che so tutte queste cose.. mi crei dei problemi…?
(Francesco Mammoliti)