Niente più carcere


di Daniela Domenici

Poco fa mi sono dimessa, anzi, mi hanno costretta alle dimissioni da volontaria con un dolore enorme, lo potete immaginare, dopo più di due anni in cui ho dato l’anima là dentro.

Ma come si può combattere contro l’ottusità, contro la chiusura mentale, contro i mulini a vento di coloro che dovrebbero dirigere una struttura così difficile come un carcere ma che si dimenticano che l’art.27 parla di rieducazione, che i detenuti non sono numeri o animali ma uomini che, per quanto abbiamo commesso reati per cui stanno scontando la pena, rimangono uomini con cui si può dialogare, non appestati da allontanare.

Purtroppo non tutte le carceri sono Bollate (che è diretto da una donna illuminata), di Bollate ce n’è una sola e, forse, poche altre, ho provato a combattere ma oggi depongo le armi definitivamente, c’è un limite a tutto.

Ringrazio coloro che in questi due anni, tra il personale in servizio, si sono comportati umanamente verso di noi, soffro maledettamente per non poter più avere quel dialogo instaurato con alcuni detenuti che serviva a far crescere sia me che loro.

Proprio poco fa ho avuto una lezione di Corano da un ragazzo del Senegal che mi ha fatto capire molte cose su questa religione così diffusa, una delle tre grandi religioni monoteiste, ogni volta era così: gocce di acquisizioni perché nel “nostro” carcere (e continuerò a pensarlo così dentro di me) ci sono decine di lingue e nazionalità diverse da cui c’era solo da imparare.

Pazienza, spero solo che continuino a scrivermi lettere e che così possa continuare a essere la loro voce all’esterno.

Anziani: combattere la sordità per comunicare e non isolarsi


sorditàI processi di invecchiamento sono tra le dieci cause più frequenti per la perdita progressiva di udito. A questo problema che in Italia interessa oltre il 12% della popolazione è dedicata la giornata nazionale per la lotta alla sordità, promossa dall’Airs Associazione italiana per la ricerca sulla sordità, in programma il 29 ottobre 2009. Per l’occasione numerosi ospedali in tutto il paese mettono a disposizione specialisti, strumentazioni e indagini a chi ne volesse usufruire gratuitamente. In particolare, per quanto riguarda gli anziani, il problema della perdita di udito incide non solo sulla salute della persona ma anche sulla sua qualità della vita. Sentire sempre meno infatti incide sulla capacità di comunicare con gli altri e quindi conduce a un progressivo isolamento. Per evitare queste conseguenze negative e fare della prevenzione è buona prassi consultare un medico specializzato in audiologia o in otorinolaringoiatria che sono oltre 5mila in tutta Italia.

da www.intrage.it