Domani mercoledì 17 marzo alle ore 21 debutterà al Teatro Vitaliano Brancati in via Sabotino a Catania la commedia “Uscita di Emergenza” di Manlio Santanelli con Lello Arena e Sebastiano Tringali e la regia di Giancarlo Sammartano.
Due personaggi, due “naufraghi”, emblema di una condizione esistenziale comune a ogni essere umano che abbia perso, o abbia voluto perdere, il senso del reale e ogni rapporto con il mondo esterno.
Pacebbene, ex sacrestano, e Cirillo, ex suggeritore teatrale, entrambi di un’età indefinibile, si muovono in uno spazio concreto eppure metafisico, pensato a misura dallo scenografo Lello Esposito, in cui la tradizione figurativa e concettuale di un immenso sud sussurra e grida. Messi a dura prova da un’esistenza che ha lasciato loro soltanto l’amaro sapore della memoria, non sono in grado di esprimere altra volontà se non quella di spostarsi su e giù per l’unica stanza che costituisce il loro covo in una smania di emigrare che però non li porta mai oltre la soglia di casa. Ognuno geloso dei suoi piccoli segreti, dei suoi oggetti personali tramite i quali riesce a mantenere la propria identità, impegnati in un continuo scambio di dispetti, in una gara di racconti e di storie vissute anni addietro miste a bugie e “coloriture” con un sentimento comune: la paura di rimanere soli e affrontare ciò che non si conosce e si trova fuori da quella stanza.
“Beati i senzatetto perché vedranno il cielo” recita con una parafrasi evangelica il sottotitolo di “Uscita di Emergenza” che non è solo un testo teatrale ma un vero saggio cifrato di antropologia, intatto nella sua visione profetica di un mondo sradicato, fuori ruolo e misura, dove nel degrado dello sfondo sopravvivono a basso rilievo uomini soli che raccontano di vite trascorse, vite sprecate, ora solo esistenze.
La molla di carica del racconto cigola ad arte per mostrare l’inarrestabile bisogno di vita per cui una persona è spinta a divenire un personaggio. Ansia, istinto, pazzia, desiderio oscuro di felicità, liberazione, si travestono, tra avanzate e ritirate, nella sfida a chi fa più baccano, più clamore” . I costumi sono firmati da Daniela Catone, le musiche di scena sono di Germano Mazzocchetti