“Attimi di verità alla frontiera”


di Tiziana Mignosa

Come studenti del medesimo collegio

è fatta a stampo la divisa

ma è quando le orme varcano

i bivi di frontiera

che in controluce si riconosce il vero amico.

Al di là di fronzoli e merletti

i piatti della bilancia sono sempre veritieri

e salgono oppure scendono

quando di fronte allo specchio della prova

riflettono il luccichio della sostanza.

Ed è sotto la divisa

a volte menzognera

che smascheri il conoscente

diverso dall’amico

e da quello che è tre volte amico.

I propri talenti per il bene degli altri


Niente è più prezioso che possedere una qualità, un dono, una facoltà; però, è necessario anche non voler utilizzare quel dono unicamente per sé, ma per il bene di tutti gli esseri. Credete che siano molte le donne che, consapevoli della propria bellezza, si siano chieste quali effetti il loro modo di sfruttare quella bellezza stesse producendo sugli altri? Che si tratti di bellezza, di facoltà artistiche o intellettuali, dobbiamo cercare di servircene soltanto per risvegliare quella scintilla, quel fiore sacro che sonnecchia dentro ciascuno. Sarà allora la gioia del Cielo che attireremo in noi. Non siamo venuti sulla terra per farci notare o applaudire a qualsiasi costo. Quali che siano i talenti e i doni che la natura ci ha accordato, dobbiamo prima di tutto cercare l’approvazione divina; e la otterremo solo se riusciremo ad esprimere ciò che risveglierà gli esseri alla verità, alla luce. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov

“A volte la bellezza cela segreti di tristezza”


di Tiziana Mignosa

Non sempre il coperchio a festa tinteggiato

fa da specchio al contenuto che c’è dentro

ma anche quando è assai nascosto il bello

timido e giù nel fondo

l’arcobaleno luccica in silenzio.

Mi ritrovo così

ad acchiappare il mio sentire umano

in questo luogo dove la bellezza trovo

solo se passo via correndo.

Infatti è quando indugio

che la verità sorpassa l’apparenza

e annuso polvere di brutto

sui fiori a petali di plastica.

Decorata è la tappezzeria

ma dalle mani abili del latte e del caffè

e da lontano pare pure bella

quando invece di fatto non lo è.

Come la silenziosa lacrima

protagonista non riconosciuta di quella triste storia

che se di fretta vai ti sfugge

velata dietro il cauto sorriso

che di pietà la teme e la nasconde.

Il retino acchiappa-farfalle


di Angela Ragusa

Cosa sarà di noi
quando in briciole sparse
diverrà il nostro sogno,
quando pure il ricordo
ogni attimo avrà cancellato
e solo vuoto abiterà
le stanze della memoria…

Cosa sarà del tempo intessuto
tra fili di passione e sentimento,
quando diverrà irto e spinoso
da lacerare anche ultimi brandelli
di un amore che si specchiava
nei laghi della verità…

Cosa sarà di questo cencio
abbandonato tra i dispetti,
pezza vecchia e lercia
sporca di fango,
trascinata nel mare
delle incomprensioni…

Cosa sarà di me
se mai smetto
di leccare le ferite,
(chiudo gli occhi e non immagino)
animale senza tana
(stringo forte il mio retino)
vagabondo tra i pensieri…
(in cerca di farfalle me ne andrò).

“La tentazione”


di Tiziana Mignosa

  ( Sulle note di Etude di Mike Oldfield)

La tentazione s’agghinda di bellezza

e ti sorride cogli occhi maliziosi

ha lunghi capelli d’accarezzare

e mani affusolate da sentire.

Quando manda a spasso la ragione

t’incatena alle calde scie del desiderio

attizzando l’ossessione maledetta

che di saggezza ne fa tormento

inchiodandoti all’idea

che ciò che vuoi adesso

è solo lasciarti andare.

Controvento

ti tenta con l’odore intenso del suo mare

e forte ti bacia in bocca a stordimento

ma quando lascia trasparire

gli invisibili frammenti della verità sottile

ti ricorda di quanto vero sia il detto

che un aspetto difficilmente contiene pure l’altro.

Ed è lì, su quella vista che di gioia ti delizia

che ti ritrovi a contare

silenziose gocciole di sale

nella vita che suggerisce sempre tutto

a noi la scelta di fare oppure no

come il dissennato struzzo

che imprudente sceglie la via del non sapere.

“Lucciole e lanterne”


di Tiziana Mignosa 

La vita fa sempre da maestra

anche quando al sobrio predilige

quello che dal basso etichettiamo

come illogiche stranezze.

Mischiando lucciole a lanterne

la verità a volte indossa il desiderio

storpiandoci ogni evento

da ciò che è

a quello che vorremmo.

Bugia impertinente

se la ride a crepapelle

occhiali menzogneri

col tramonto stampato sulla lente.

Fin quando poi arriva

il tempo delle aspre albore

in cui ci rendiamo conto di quanto diversa sia

la luce anche della più minuta stella

rispetto a quella della più lucente lampadina.

Recensione di Michela Zanarella

La poesia di Tiziana esercita nel lettore una sorta di magica passione,una lotta vinta al fine di ridare dignità ad una lingua scritta e parlata,che molto spesso è stata smarrita nella giungla delle improvvisazioni.

Tiziana sa quello che scrive,sogna quello che narra,osserva quello che canta.

Evita totalmente il rischio di omologazione,esercitando passionalmente la sua natura di poetessa di grandi capacità.

Ecco allora una poetica fluida,dal senso profondo e dalla moralità elevata,sonora e lieve come una opera lirica.

E’ una poesia autentica,a volte anche dissacratoria nei confronti del falso perbenismo,dall’effetto devastante ed inebriante

“E il senso del tempo si perdeva…”


di Angela Ragusa

…lì…abbracciati,
congiunti come due punti,
lasciavamo le nostre essenze
implodere dentro noi…

Fiumi di emozioni,
zampilli di adrenalina,
cascate di piacere…
sfociavano nell’estasi
di sguardi.
Le mani, le tue
cercavano rifugio
in antri inesplorati…
…le mani, le mie
si aprivano al cielo
per assorbirne la forza.

…finalmente…liberi…
noi, corpi appassionati,
tramutavano l’orgasmo
in solenne verità.
Custodi
divenivano le menti
dell’essere profondo…
Il cosmo…la terra…noi:
un unico amplesso.

E insieme,
il senso del tempo
si perdeva!

“Donna” di Carmine dal carcere di Augusta


Nulla chiedo di materiale

ma ho bisogno di lei che accarezza la mia solitudine,

nutre la mia anima

boccheggiante

in quest’arido deserto…

muto d’amore…

Donna

che m’indica la verità…

che tiene accesa la fiamma…

che m’incendia il cuore…

sciogliendo il gelo dell’indifferenza e del peccato

fiamma che purifica

e porta emozioni

che pensavo smarrite.

Donna

che ha accarezzato la mia solitudine

risvegliando il mio cuore.

Donna

ispiratrice di quel sentimento supremo

necessario per una vita “nuova”

per una vita “vera”.

Natale come risveglio, rinascita


“Prima di lasciare i suoi discepoli, Gesù disse loro: «Ora io vado
verso Colui che mi ha inviato. Ho ancora molte cose da dirvi, ma
non le potete portare adesso. Quando sarà venuto il Consolatore,
lo Spirito di Verità, vi condurrà in tutta la verità». Queste
parole di Gesù significano che soltanto lo Spirito ci può dare
la vera comprensione del Suo insegnamento. Dobbiamo quindi
meditare sul messaggio evangelico, e impregnarcene legandoci
alle entità celesti al fine di esaltare la sua essenza in noi
stessi.
Il giorno in cui riusciremo a sentire le grandi verità contenute
nei Vangeli come delle realtà vive e attive, tutto il nostro
essere interiore ne sarà purificato, illuminato, rigenerato. Sì,
perché quelle vibrazioni provenienti dal mondo dell’anima e dello
spirito vengono percepite dal nostro intero essere, e allora
qualcosa che sonnecchiava in noi si risveglia e si mette in
moto. I testi evangelici – benché certi eruditi ne critichino
spesso lo stile – sono paragonabili a correnti di forze che
hanno il potere di risvegliare la nostra anima a una vita nuova.
È ciò che si chiama “la seconda nascita”, la nascita del Cristo. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov