Il papa accetta le dimissioni del vescovo accusato di pedofilia


di Loretta Dalola

Benedetto XVI (bontà sua) ha accettato le dimissioni di Monsignor Mixa coinvolto nella vicenda degli abusi sessuali sui minori, su di lui pendono anche accuse sulla sottrazione di fondi destinati all’istituto per l’accoglienza dei bambini per comprarsi preziose stampe antiche, bottiglie di vino costose e anche un solarium.

Mixa ammette: “Ero e sono ben consapevole delle mie proprie debolezze”. “Compio questo passo con fiducia irremovibile nei confronti della grazia di Dio e sono fiducioso che il Padre in cielo conduca la Chiesa di Augusta verso un buon futuro”

Fatemi capire, cosa dovrebbero fare le vittime?  Esaltarsi e gioire per questa sua timorata assunzione di responsabilità?  E magari, essere pure  grati  al Papa per questa gentile concessione?

Mi sembra il minimo, visto che il pedofilo, sia esso prete o no, è una persona con gravi problemi, che in modo irrazionale, deviante e purtroppo molto dannoso per gli altri, cerca sé stesso e la sua perduta identità sessuale.  Nel caso in cui il pedofilo sia un prete, la situazione è  ancora più complessa perché si scontra con l’influenza psichica di quella teologia che è stata oggetto dei suoi studi, della sua formazione e della sua vita.

L’omertà della chiesa, e le sue solite negazioni dell’evidenza, oltretutto, impediscono a questi preti di essere curati, supportati da specialisti della psicologia, magari portati in psicoterapia. Evidentemente la chiesa preferisce tenersi dei preti pedofili, che continueranno a fare vittime innocenti, piuttosto che correre il rischio di confrontarsi con delle menti liberate.

Chiedere perdono e soprattutto essere fiduciosi nel Padre Eterno – non basta,  occorre assolutamente evitare che i casi si ripetano. Una posizione chiara, precisa e forte, da parte della Chiesa potrebbe essere un  segnale concreto per  non favorire o tollerare la tragedia della pedofilia.

Anche perchè quando Gesù diceva :”Lasciate che i pargoli vengano a me”…credo avesse ben altre intenzioni…

da http://lorettadalola.wordpress.com

Emma Bonino non ce l’ha fatta


Ce l’ha messa tutta la piccola grande Emma ma non ce l’ha fatta…

nella città che ospita il Vaticano che è sceso in campo con tutto il suo strapotere e capillarmente ha “invitato” a non votare Emma sarebbe stata un’impresa quasi da Davide contro Golia…

formidabile Emma che ha rischiato anche la vita con il suo sciopero della fame e della sete per denunciare l’illegalità…è dovuto intervenire anche il presidente Napolitano con un decreto beffa, il salvaliste, pur di far tornare in campo a tutti i costi la candidata del centrodestra.

Grazie EMMMA, moralmente comunque hai vinto tu.

http://www.radioradicale.it/scheda/300478/regionali-2010-lesito-delle-elezioni-nel-lazio

Beato Angelico (Beato Giovanni da Fiesole)


di Daniela Domenici

Vicchio di Mugello in Toscana gli dette i natali

e a Roma riposano le sue spoglie mortali

trasfuse nei suoi splendidi dipinti il messaggio evangelico

e per questo è ovunque conosciuto col nome di Beato Angelico

nella prima metà del Quattrocento tra la Toscana e Roma operò

e uno dei più grandi pittori dell’Umanesimo diventò

per questo, nel 1984, papa Giovanni Paolo Secondo

l’ha voluto proclamare “patrono degli artisti di tutto il mondo”.

Alfredo Ormando: per non dimenticarlo, per non dimenticare


di Riccardo Di Salvo

 Il 13 gennaio 1998 è una data importante per la vita di gay, lesbiche, bisessuali e trans. E’ il giorno in cui un poeta siciliano alfredo ormanomosessuale di 39 anni, Alfredo Ormando, decide di compiere il gesto estremo di bruciare il suo corpo per rendere VISIBILE la crude…ltà e la fobia della gerarchia cattolica vaticana. Prende il treno e dalla sicilia arriva a Roma. E’ gennaio, fa freddo. Giunto nel cuore della chiesa cattolica romana, di fronte la maestosa basilica di San Pietro, si cosparge di benzina e tra la sorpresa mattutina dei pochi passanti, appicca il fuoco ai suoi abiti. Viene soccorso. Morirà dopo giorni di atroce agonia in un letto d’ospedale. Per noi che già facevamo attivismo nelle associazioni glbt, questo è stato un evento fondamentale per le nostre vite e le nostre pratiche politiche. Abbiamo raccolto l’eredità di Alfredo ri/cominciando a lottare con più orgoglio e determinazione. Sono trascorsi 12 anni da quel disperato gesto e, se facciamo un bilancio dei traguardi positivi, certo, non c’è da rallegrarsi. Neanche la più elementare legge contro le discriminazioni verso gay, lesbiche e transessuali è potuta entrare nell’ordinamento politico di questo Paese, per non parlare dei diritti delle coppie omosessuali e l’adozione dei minori. Le lesbiche continuano ad essere stuprate, i gay massacrati e le persone transessuali impunemente uccise ad un ritmo quotidiano impressionante. Anche la coscienza delle persone glbt sembra palesarsi solo nei giorni dei Pride, mentre il quotidiano scorrere di tantissime vite si consuma all’ombra. Le esternazioni della chiesa cattolica ci raccontano di una religione preda di delirio d’ onnipotenza. Tutto questo senza che lo stato italiano assolva all’elementare dovere di tutelare il diritto alla vita dei e delle cittadin*dall’ invasivo cancro di un paese straniero quel è la Città del Vaticano. Per questo, ricordiamo Alfredo affinchè la sua memoria rimanga viva. La memoria è identità. Se perdiamo la nostra non esistiamo come gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

L’Osservatore romano promuove “I Simpson”, filosofici e teologici


simpsonLa teologia secondo Homer : a 20 anni dalla nascita del celebre cartoon nato dalla matita di , l’ tesse le lodi della “stralunata” famiglia di , sottolineandone, oltre all’irriverenza e all’ironia che la caratterizza, i tratti filosofici e perfino teologici messi in mostra in molte delle 400 puntate finora trasmesse. Lo rende noto l’Ansa.

I , secondo il quotidiano vaticano, sono «una sintesi impazzita della cultura pop e della tiepida e nichilista middle class americana». E senza di loro, «oggi molti non saprebbero ridere». Un successo, quello del cartoon, che è stato suggellato da 23 e che lo ha portato “sulle televisioni di tutto il mondo” diventando “la serie animata più lunga mai trasmessa”. homer_simpson

L’Osservatore individua nella serie tv «tratti filosofici e perfino teologici». Anzi, tra i temi che entrano più in gioco nella vita della scanzonata comunità di «quello del rapporto tra uomo e Dio, è uno dei più importanti e più seri», si legge nell’articolo.

Il quotidiano, a riguardo, cita le interminabili prediche del reverendo Lovejoy – a cui corrispondono regolarmente i sonni di Homer nei banchi in prima fila – o il radicalismo ingenuo di , vicino di casa dei . Fino «ai monologhi che i protagonisti rivolgono direttamente all’Altissimo», nei quali, a partire da quelli di Homer, non mancano i riferimenti pungenti alla confusione religiosa e spirituale dei nostri tempi.

Ma che dimostrano allo stesso tempo che «i due, in realtà, si conoscono bene». Come quando, in un episodio, mentre la casa sta bruciando e è minacciata dai demoni, Homer decide di chiedere udienza proprio a Dio. E sale nel suo ufficio «dove campeggia, in bella mostra sulla scrivania, la scritta: I believe in Me», conclude l’Osservatore.

da www.blizquotidiano.it