Si apre il salotto di “Mamma Màlvica”


di Daniela Domenici

La mia amica Anna Màlvica, nota attrice del Teatro Stabile di Catania, si è trasferita a Roma da poco più di un anno.

Pur continuando a gestire la sua attività teatrale tra Roma e Catania sente il piacere di aprire il suo piccolo salotto romano per incontri con giovani attori, o aspiranti tali, e raccontare, insegnare e diffondere la sua ricca esperienza di attrice.

Chiunque voglia conoscerla e parlare con lei di tutto ciò che è l’arte dello spettacolo può farlo mettendosi in contatto tramite il suo indirizzo di posta elettronica

anna.malvica@gmail.com

o al numero di cellulare

347-6336058

Grazie e a presto.

“Il berretto a sonagli” al teatro Stabile di Catania


di Daniela Domenici

“Oggi fare una nuova edizione del Berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, perché?” si chiede il regista Giuseppe Di Pasquale. La risposta è perché è un testo senza età che tratta argomenti ancora attualissimi, che non è collocabile in uno spazio temporale definito e in cui ognuno di noi può riconoscersi.

Pino Caruso si è trovato a doversi confrontare con due grandi “mostri sacri” del passato che hanno interpretato il protagonista, lo scrivano Ciampa, Turi Ferro e Salvo Randone  ma ha scelto una via diversa, se così possiamo dire, diversa dalla loro: lo ha colorato, lo ha caratterizzato con una “domesticata e bonaria fatalità”, come sostiene il regista, perché Ciampa, alla fine, è un personaggio vittima del disegno machiavellico di Beatrice, “soccombe alla vita come agli eventi”. E tutto questo Pino Caruso è riuscito a renderlo con una recitazione “parlata”, delicata, intimista, quasi sottovoce, se ci permettete il termine, che attrae, che commuove, che fa riflettere, applausi e complimenti per lui davvero meritati. Un esempio tra i tanti: formidabile quando, nel primo atto, quando spiega le tre corde del cervello, quella civica, quella seria e quella pazza.

Beatrice, la protagonista femminile, è molto ben interpretata da Magda Mercatali che sa caratterizzarla con un’eleganza di movimenti, un’aria di nobiltà, una recitazione a tratti un po’ melodrammatica (probabilmente una direttiva della regia) che sfocia poi nel finale della pazzia a cui deve piegarsi per volere di tutti, per salvare la reputazione di Ciampa.

Davvero bravo Enrico Guarneri nel ruolo del delegato Spanò, ben impersonato sia con la recitazione che nella gestualità a tratti un po’ macchiettistica ma ad hoc per sottolineare il suo disagio nel trovarsi coinvolto, suo malgrado, nel progetto.

Travolgente e sensuale la brava Emanuela Muni nella parte della Saracena, all’inizio del primo atto, che utilizza i suoi poteri da “megera” per aumentare la folle gelosia di Beatrice, convinta del tradimento del marito.

E bravo anche Enzo Gambino nel ruolo del fratello di Beatrice che ha reso, con la recitazione,   un giovane debole e succube della madre interpretata da una divertente e irruente Loredana Solfizi, davvero brava a caratterizzare questo suo personaggio.

Ottima la scelta della sinfonia n°10 di Mahler come colonna sonora, autore contemporaneo di Pirandello che ha saputo, con le sue opere, rendere il clima del primo Novecento quando Freud rese la psichiatria un argomento di grande attualità. Non dimentichiamo che al centro di quest’opera c’è la pazzia, malattia mentale che colpì anche la moglie dello scrittore.

Parte la trilogia promossa dalla Biblioteca regionale in sinergia con Teatro Stabile e Università di Catania


I lunedì in biblioteca: “Cunta ca ti cuntu. Fiabe, miti e leggende del popolo siciliano in scena” – Primo appuntamento: “Bettapilusa”, lunedì 8 febbraio, ore 18, Biblioteca regionale di Piazza Università a Catania.

 Racconti dalle radici antichissime, ancestrali, profonde; favole da riscoprire, comprendere, metabolizzare. Muove da qui il ciclo “I lunedì in biblioteca: Cunta ca ti cuntu. Fiabe, miti e leggende del popolo siciliano in scena, innovativa rassegna promossa dalla Biblioteca regionale con il fondamentale apporto del Teatro Stabile e la consulenza scientifica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università.

Nel salone di lettura della Biblioteca regionale di Piazza Università, la trilogia proposta prenderà il via l’8 febbraio alle ore 18, con “Bettapilusa”” (“Pelle d’asino”), inquietante storia di un incesto.

Nei successivi appuntamenti, con cadenza settimanale, saranno rappresentati “La pinna di hu”” (L’osso che canta”, 15 febbraio), triste vicenda di un fratello che per gelosia uccide la sorellina, e ”Colapisci”” (Colapesce”, 22 febbraio), leggenda dell’uomo anfibio che si sacrifica per salvare la Trinacria.

La realizzazione scenica è affidata ad interpreti ed allestitori di spicco. Adattamenti e regia sono di Ezio Donato, uomo di teatro e docente di Pedagogia presso l’ateneo catanese. I movimenti coreografici sono di Donatella Capraro, le musiche di Carlo Insolia, i costumi di Giuseppe Andolfo. Si alterneranno nei ruoli Mariella Lo Giudice, Marco Longo, Ileana Rigano, affiancati dagli allievi della Scuola d’arte drammatica dello Stabile, intitolata a Umberto Spadaro.

Il progetto, condiviso con lo Stabile e la Facoltà di Lettere, conferma la moderna immagine della Biblioteca regionale, propositiva di iniziative fuori dalle righe, che si impongono nella vita dell’intera città. Azione condotta nell’ottica di biblioteca pubblica come territorio aperto a gruppi e associazioni, centro di riflessione e condivisione dei saperi, nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. L’istituzione, presente nel territorio da oltre 250 anni, con la nuova rassegna promuove in particolare la cultura popolare siciliana, in sintonia con le finalità istituzionali dell’Assessorato regionale beni culturali e dell’identità siciliana, di cui è struttura periferica. E ancora una volta il salone di lettura, per l’occasione trasformato in confortevole auditorium, assumerà una connotazione oramai familiare a chi da tempo segue le proposte musicali, le letture di autori contemporanei e gli accattivanti eventi culturali proposti ad un pubblico quanto più vasto ed eterogeneo.

La fiaba, o “u cuntu”, “Bettapilusa” – adattamento per la scena firmato da Donato e Pina Merdorla, con i citati Marco Longo e Ileana Rigano – riprende il racconto popolare siciliano trascritto da Giuseppe Pitrè nel 1874, ma ancora oggi vivo nella tradizione orale della nostra isola. Una storia raccontata fin dal medioevo e si era diffusa in tutta Europa a partire probabilmente dalla Sicilia per i suoi collegamenti fiabistici con il Medio Oriente. La ritroviamo poi, adattata in forma letteraria, ne “Le piacevoli notti” (1550) di Straparola, nel “Pentamerone” (1634) di Basile, nei “Racconti” (1695) di Perrault, e nelle “Fiabe del focolare” (1812) dei Grimm.

Le versioni siciliane e mediterranee sono comunque le più antiche. Tutte mettono in gioco una trama angosciante: una ragazzina, che nasconde la sua bellezza luminosa sotto una sudicia pelle d’asino, scappa da casa per sfuggire all’attaccamento incestuoso del padre. Pur rimanendo gli elementi perturbanti del racconto, la fiaba lo elabora con l’intenzione di produrre nell’ascoltatore una catarsi, una specie di antiveleno in grado di mettere in guardia dalle tremende violenze che si possono perpetrare fra le mura domestiche, anche all’interno della stessa famiglia.

Tornatore, Minoli e Veltroni a Catania


TE.ST

Librinscena

libri in cortile catania 

Catania, giovedì 5 novembre 2009

 

ore 17 – Sede della Regione Siciliana (Palazzo Esa)

presentazione della rassegna

intervengono

 il presidente della Regione Raffaele Lombardo

il presidente del Teatro Stabile Pietrangelo Buttafuoco

il direttore Giuseppe Dipasquale

il regista Giuseppe Tornatore

 

ore 18 – Monastero dei Benedettini, Aula “Santo Mazzarino”

Giuseppe Tornatore e Pietro Calabrese presentano il libro

Baarìa. Il film della mia vita (Rizzoli, 2009)

Domenico Tempio  intervista gli Autori

saluto di Antonino Recca, rettore dell’Università di Catania 

Comunicato stampa

 

“LIBRINSCENA”, LA NUOVA RASSEGNA PROMOSSA DALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE E DAL TEATRO STABILE

“Baarìa. Il film della mia vita”: Domenico Tempio intervista gli autori Giuseppe Tornatore e Pietro Calabrese

 CATANIA – “Librinscena”, la nuova iniziativa culturale promossa dalla Presidenza della Regione Siciliana e dal Teatro Stabile di Catania, debutta giovedì 5 novembre con un doppio appuntamento in due luoghi emblematici della vita culturale e sociale della citta: alle 17, nella sede della presidenza della Regione, la presentazione della rassegna; alle 18, al Monastero dei Benedettini, il primo degli appuntamenti in programma.

    La rassegna, ad ingresso gratuito, è dedicata ad incontri con rinomati autori di importanti di novità editoriali: Perciò è stata inserita nell’ambito di Te.St., il filone artistico e culturale che lo Stabile etneo riserva alla ricerca e alla sperimentazione. 

Il calendario, come si è anticipato, sarà illustrato alla stampa e al pubblico alle ore 17, nella sede catanese della Regione Siciliana (Palazzo Esa). Interverranno il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il presidente del Teatro Stabile Pietrangelo Buttafuoco e il direttore Giuseppe Dipasquale. Ospite d’eccezione Giuseppe Tornatore, che interverrà un’ora dopo, alle 18, nell’Aula “Santo Mazzarino”, insieme al giornalista Pietro Calabrese, già direttore di “Panorama”, per presentare nell’Aula “Santo Mazzarino” il volume Baarìa. Il film della mia vita (Rizzoli, 2009). Ad intervistare gli autori sarà Domenico Tempio, prestigiosa firma del giornalismo nazionale e vicedirettore del quotidiano “La Sicilia”. Introdurrà il saluto del rettore dell’Università Antonino Recca.

Visto il successo di “Libri in Cortile”, manifestazione ospitata in estate nella corte di Palazzo Platamone, “Librinscena” replica e rinnova la formula, grazie ancora alla collaborazione di Maddalena Bonaccorso. Dopo quello del 5 novembre sono previsti altri due incontri al Teatro Ambasciatori (fissati per le ore 20): il 26 novembre con Francesco Merlo e Gianni Minoli,  il 18 dicembre con Walter Veltroni e Pietrangelo Buttafuoco.

Si parte con la presentazione di un testo che è diretta espressione del film Baaria, intenso capolavoro proposto per la nomination all’Oscar, esperienza non nuova per Tornatore, già vincitore della preziosa statuetta. E proprio il talento affabulatorio del cinema tornatoriano si fa scrittura in un libro a due voci, realizzato sotto forma di intervista. Tutta la magia della narrazione si trasfigura nel momento in cui dalla lontana Baarìa del titolo, luogo della memoria e della nostalgia, le due voci passano a ripercorrere la storia di una vita passata sotto il segno della macchina da presa.

        Dai racconti del nonno Cicco Tornatore, vaccaro che davanti al braciere declamava Dante e Shakespeare ai nipoti, al primo impiego come proiezionista, dai mille sogni sofferti e realizzati che l’hanno portato a soli 32 anni a vincere l’Oscar con l’indimenticabile “Nuovo cinema Paradiso” ai rapporti con attori e attrici protagonisti dei suoi lavori, Peppuccio Tornatore – grazie anche alla voce affettuosa di Pietro Calabrese, amico e complice, ammaliato dalla bellezza di Baarìa – ripercorre l’intera storia della propria famiglia e l’epopea del magico lavoro che ha sempre svolto, tenendo costantemente presente la narrazione di una Sicilia molto amata e mai del tutto lasciata.

        Ricco di consigli per i giovani che vogliano intraprendere il duro mestiere di fare film, umoristico nel ricordare i tempi del Supercinema, ma anche quelli del primo, duro approccio con la realtà romana e le case di produzione, Baarìa. Il film della mia vita diventa dialogo tenero e struggente nell’incanto delle cabine di proiezione, dei primi amori consumati sullo sfondo di vecchi film di Scola, e di un sogno che diventa realtà, trasfigurato da una pellicola.

“Librinscena” può contare sugli sponsor: Fondazione Puglisi Cosentino, Hotel Baia Verde, Videobank. Per informazioni: Teatro Stabile Catania, via Museo Biscari, 16, Catania; tel. 0957310811, fax 095365135, e-mail info@teatrostabilecatania.it, www.teatrostabilecatania.it.

Intesa tra il Comune e il Teatro Stabile di Catania: spettacoli gratuiti per anziani indigenti


Un protocollo d’intesa è stato firmato dall’assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali del Comune di Catania Marco Belluardo e dal direttore del Teatro Stabile di Catania Giuseppe Dipasquale. Il documento sancisce l’avvio di una importante collaborazione dettata dalla comune volontà di promuovere iniziative ed eventi culturali, di socializzazione e di positiva utilizzazione del tempo libero, a favore delle categorie disagiate.

Particolare attenzione

è rivolta alla terza età: l’accordo prevede infatti l’assegnazione di 30 posti destinati ad anziani indigenti, che avranno così la possibilità di assistere agli spettacoli previsti dal programma 2009/2010 portati in scena dal Teatro Stabile, rivivendo l’emozione unica che solo il teatro riesce a trasmettere.

 

La sinergia con il Teatro Stabile è di grande significato anche sotto il profilo pedagogico e sociale: «Tali iniziative ed eventi decisi di comune accordo fra l’Assessorato ed il nostro Teatro – spiega il direttore dello Stabile etneo Dipasquale – si propongono tra l’altro di promuovere e incrementare la qualità del vivere civile nella città di Catania, stimolare un’educazione ad una espressività positiva ed intelligente e coltivare una memoria collettiva quale condizione per sviluppare il senso d’appartenenza alla stessa comunità».

Nell’ambito dell’accordo, inoltre, sono previste particolari iniziative rivolte anche a persone meritevoli di tutela, alle famiglie ed ai detenuti minori ed adulti degli Istituti di pena della città di Catania: l’obiettivo è quello di ampliare l’offerta di rappresentazioni teatrali ed eventi artistici, anche in occasione delle festività o in coincidenza con ricorrenze e manifestazioni programmate a livello internazionale, con uno sguardo sempre attento alle realtà catanesi più disagiate e deprivate culturalmente.

fonte www.siciliainformazioni.com