Perfezioniamoci per diventare luminosi


Non basta sentirsi animati da un ideale di giustizia, di onestà, di bontà, e volere che quell’ideale si realizzi nel mondo. Se non sapete come agire, vi scontrate continuamente con gli altri e finite per scoraggiarvi. Che fare allora? Lasciare semplicemente gli altri tranquilli e continuare a perfezionarvi. Così, a poco a poco, quando vi presenterete davanti a loro, li impressionerete per la vostra luce; vedendovi, essi capiranno di essersi smarriti lungo strade fangose. Finché volete assolutamente mostrare agli altri che hanno preso una strada sbagliata, sprofondate con loro nel fango. Lavorate soltanto per diventare luminosi, e quando gli altri vi
incontreranno, senza neppure che diciate qualcosa, capiranno che siete voi nel vero, e cercheranno di imitarvi.” Omraam Mikhaël Aïvanhov

Transumanze


di Nunzio Buono

Piove di te il cielo
tra i rami dell’ultimo sorriso
su strade rivolte al sogno

Ti ho goccia lenta
lasciata al mare
nei giorni scritti di un estate

in un cadere
da ciglia e nuvole
sull’antico gelido ritorno

Il vento
ha il volare di favole
sul vetro di uno sguardo

e tra sillabe di passi e l’andare d’autunno
v’è lo scorrere di foglie arrese.

C’è una poesia
che appesa è tra le andate
e tu, che osservi il volo
dentro il silenzio di un lacrimare di neve.

Li
dove si ferma l’attimo
e va di schiena il giorno.

“Nostalgia”


di Angela Ragusa

Ammutoliscono le ore
in questa attesa straniera
che sconosco a me stessa..

Eppure, sotto questa montagna
che proietta la sua ombra
e fa di questo buio
groviglio di sentieri
che non riescono più
ad indicare strade…
bussare a quei portoni non serve.

Solo vicoli ciechi
al mio cuore emigrante
solo finestre chiuse
di storie mai esposte …

Schiavi del silenzio ,
dimentichiamo cos’è l’ascolto
e muti ,corpi raminghi
alieni a noi stessi
dimentichiamo pure
il profumo delle rose…

E maggio giunge
e sboccia il ciliegio.

“Tornare è come entrare”


di Tiziana Mignosa

Custode dei primi voli incerti

e dei sogni bambini

è quel luogo amato

scrigno dove un pezzo del mio cuore s’è imbrigliato.

Ogni qualvolta torno

tra quelle vie di vento e mare

che solo i miei balocchi hanno lambito

percorsi scartati e nuove orme incontro.

Tornare è come entrare

nel giardino delle opportunità perdute

luoghi dove convergono

strade recise e poi dimenticate.

Raccolgo palpiti dietro le porte chiuse

sentieri ormai smarriti

anime di polvere nella mente

che di sorriso socializzano col presente.

  Note dell’autrice: dedico questa poesia alla mia bellissima Siracusa, città amata e lontana