Malato di sclerosi multipla torna a camminare grazie a trattamento staminali


di Luca Mirtore

Ben Leahy un giovane ragazzo australiano è stata diagnosticata la sclerosi multipla del 2008 ed in pochi tempo a perso la capacità di camminare. Ora, grazie ad un innovativo trattamente a base di staminali, il ragazzo ha iniziato a camminare nuovamente.
A dare la notizia è il quotidiano britannico “Daily Telegraph”.

Il nuovo trattamento ha come obiettivo il sistema immunitario dei pazienti affetti da sclerosi multipla. I medici australiani hanno prelevato le cellule staminali dal midollo osseo di Leahy, poi hanno utilizzato una serie di sostenze chimiche per distruggere tutte le cellure immunitarie e quindi hanno trapiantato nuovamente nel corpo del paziente le cellule staminali per ricostituire il sistema immunitario.

Colin Andrew, uno dei medici che sta curando Leahy ha dichiarato: “Al momento c’è una buona probabilità di aver fermato la malattia. Il paziente cammina abbastanza bene, c’è solo una lieve debolezza nella gamba destra e una piccola perdita di vista in un occhio.

Il caso straordinario di Leahy potrebbe estendere l’utilizzo di questa tecnica ad altri pazienti che vivono nella sua stessa condizione. I medici sono convinti che per alcuni pazienti ci sarebbe un 60-80 per cento di possibilità di fermare la malattia ed invertire i suoi sintomi.

Prue, la madre di Leahy, che aveva timore che il figlio morisse (per questa terapia il tasso di rischio è vicino all’1 per cento), ha dichiarato: “Quello che ha ottenuto mio figlio è stato più di quanto avrei mai potuto immaginare o sperare”.

Leahy sta ora pensando di tornare a scuola e spera di studiare fisica.

da www.mondoraro.org

La dieta MLN è un carburante per il cervello


di Matteo Clerici

La dieta MLN, basata su polifenoli ed acidi grassi polisaturi è in grado di aiutare il cervello a rimanere in salute e respingere l’Alzheimer.

A dirlo, uno studio dell’Università Autonoma di Barcellona (Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare) guidata dalla dottoressa Mercedes Unzeta e pubblicata da “Journal of Alzheimer’s Disease”.

La squadra della dottoressa Unzeta ha lavorato con due gruppi di topi. Il gruppo di controllo ha seguito una dieta normale, il secondo gruppo ha visto tale dieta arricchita con la dieta LMN; l’osservazione è durata 40 giorni (per i topi equivalenti a 5 anni di vita umana).

Alla fine dei test, gli scienziati hanno notato come i topi del “gruppo LMN” presentavano un elevato numero di cellule staminali e nuove cellule differenziate sia nel bulbo olfattivo che nell’ippocampo.

Così, i ricercatori hanno sperimentato gli effetti della crema LMN su colture cellulari per verificare la sua capacità di prevenire i danni causati dall’ossidazione o la morte neuronale. I risultati hanno evidenziato come un pre-trattamento con la crema LMN potrebbe ridurre o addirittura impedire eventuali danni ossidativi alle cellule.

La dottoressa Unzeta ed i collaboratori suggeriscono così come la dieta LMN possa indurre la produzione di nuove cellule nel cervello adulto e rafforzare le reti neurali, logorate da età malattie come l’Alzheimer.

da www.newsfood.com