La verità non detta


di Fabiola Rinaldi

A volte resto ferma, immobile , osservando tutto ciò che mi circonda, vedo sguardi che si incrociano, labbra che sorridono, mani che si stringono e mi chiedo se tutto ciò realmente porta con sé la parola “amore”. Dicono che sia un sentimento che porta con sé tanta emozione e gioia ma mi sono resa conto che in realtà e’ facile da pronunciare e difficile da affrontare.
I due si incontrano per pura casualità in un posto non a loro appartenente, sembra come se già si conoscano, scambi di sguardi e di sorrisi…e poi???? Quella  verità non detta attraversa le loro menti… e subito entrano nel panico non prestando attenzione a ciò che stanno per perdere ma a  ciò che potrebbe dirne la gente, lui sta li chiuso nei suoi pensieri, vorrebbe trovare la soluzione giusta per uscirne ma anche per vivere questo sentimento ma sa che qualunque soluzione prenderà non sarà mai quella giusta; allora pur di non arrendersi continua dentro di se a interrogarsi e magari…chissà… si interroga proprio su quella verità non detta che, in qualche maniera, avrebbe potuto fermare tutto prima ancora di nascere. Lei è sola, pensa a lui, vorrebbe tendergli una mano per cercare di fargli capire ciò che realmente è disposta a fare per lui, ciò che potrebbe cambiare nella sua vita pur di non perderlo ma non ne ha il coraggio, vuole imparare ad amarlo in segreto auto-convincendosi che forse ci riuscirà mentre copiose lacrime attraversano il suo volto per quella verità non detta…crede che l’unica soluzione sia scappare da lui ma alla fine sa che non ci riuscirà mai perché’ e’ proprio lui che la trattiene promettendole un’ amicizia sincera…forse nessuno saprà mai se quella verità non detta avrebbe cambiato qualcosa…

“La stagione dei sorrisi”


di Tiziana Mignosa

Ho resistito alla tentazione

di svuotare il mio tormento sul desiderio di scissione

quando la vita m’ha condotto

a tu per tu con quelle scarpe impolverate

che i sentieri dell’Amore hanno percorso.

Tutto mi riconduce

alla stagione dei sorrisi

prima di precipitare dentro vortici senza bocche

dove l’intera scatola dei pastelli colorati

insieme alla leggerezza se ne è andata.

Riallacciando ricordi col presente

ho udito

il silente grido che le divideva

ma io non l’ho ascoltato

e, almeno loro, insieme ho conservato.

“Accarezzando le mie malinconie”


di Tiziana Mignosa

Danzano i tratti morbidi

sui passi lenti

e intanto a te giungono

i miei sorrisi zuppi.

Realtà stagnanti

in questo pieno vuoto dove conto

i sì che di me ne fanno

il suo balocco.

E’ a passi nudi che sugli aguzzi cocci

si sgretola la personalità mondana

mentre raccolgo perle rosse e trasparenti

per farne collane saldaconto.

Frammenti di materia diventano fulgide fantasie

particelle colorate d’arcobaleno

aquiloni svolazzanti levitano festosi

sopra tutti i crucci.

E’ la tua mano che io cerco

invisibile conforto in questo tempo duro

mentre ancora a denti stretti

sorvolo il sottobosco della vita.

A te rivolgo la leggerezza del pensiero

quando controvento piango

imboccando la via che i piccoli

dedicano alla follia

quando nella notte del giorno pieno

mi accoccolo dentro il caldo abbraccio tuo

e chiudendo gli occhi stanchi

scivolo nel sogno che non conosce inganno.

“E in te”


di Italo Zingoni

In te che a piedi nudi tracci un segno
sulle spiagge che si bagnano di mare
in questa notte che si accende piano
di desideri accennati e di sorrisi lievi

In te che sai di essere e in te che sei
luna che all’alba si smarrisce e svuota
questo mio cielo di solitudine struggente
per aprirti come un fiore al primo sole

In te che svuoti il tutto con un niente
per colmarne il senso con un gesto
e che d’amore attendi ogni respiro
a farsi luce nella luce dei tuoi occhi

In te che sei mia terra e mio rifugio
resto appeso come lama a un filo
e del tuo corpo ogni brivido assaporo
che di te mi nutre e mi condanna …

e in te malinconia di vivere perduta
adesso io sono e tu lieve mi possiedi …

La bacchetta magica


di Tiziana Mignosa

Ruberei

la bacchetta magica alle fate

per donare gioia e sorrisi

a chi ha perso anche l’ultimo

sotterrato dai sogni infranti.

La terrei con me

giusto il tempo di vedere

sotto il soffio dell’Amore

l’ultima lacrima evaporare

e il mondo luccicare dal suo stesso splendore.

Comprenderei allora

che il pulviscolo di stelle in essa contenuta

è preziosa polvere di tempo

non luccica né splende

ma saggezza offre a chi col sorriso buono

dona e attende

I sogni sono desideri – Dreams are wishes


di Daniela Domenici

I sogni sono desideri

chiusi in fondo al cuore

ma puoi farli diventare veri

se vivi la vita con amore…

se ci crederai veramente

con l’animo puro e sincero

vedrai che improvvisamente

tutto diventerà vero,

se regalerai sorrisi e amore

con spontaneità e purezza

potrai ricevere anche molto dolore

ma soprattutto riconoscenza come una carezza.

http://www.youtube.com/watch?v=Xb2_qrlJ-AA

“Passi scalzi”


di Tiziana Mignosa

Adoro questo tempo

di fragole e limoni

passi scalzi

sui pensieri svegli.

Sorrisi, luce e vento

nutrimento per le fantasie

fiori in libertà tratteggiano

ghirigori accalorati sulla pelle.

Giorno acerbo

ancora tutto da gustare

tela che all’estro suggerisce

succosi sogni … pronti da tastare.

Riflessioni sul cuore e sui suoi… cassetti!!!


di Daniela Domenici

Se parli con un medico ti dirà che il cuore è un muscolo con  certe dimensioni e caratteristiche fisiche specifiche, fondamentale per la sopravvivenza umana.

Io, invece, ho sempre immaginato il cuore come un’entità senza forma né dimensioni, elastico, espandibile, modellabile, insomma un qualcosa che deve contenere miliardi di ricordi, emozioni, dolori, immagini, tutti e tutte racchiuse in infiniti cassetti e cassettini di dimensioni diverse.

So che ogni cassetto appartiene a una storia vissuta, più o meno lunga, più o meno bella, più o meno dolorosa; ogni persona che, per breve o lungo tempo, è passata nella mia vita ha un suo cassetto in cui si va a riporre e conservare tutto quello che la/lo riguarda.

Ci sono cassetti con le chiavi e quelli senza e ora vi spiego il perché: credo che quando decidi tu di chiudere, volontariamente, una storia, d’amore o d’amicizia, quando concludi un ciclo, più meno lungo, per i motivi più vari, chiudi a chiave, nel relativo cassetto, quella storia; l’hai voluto e deciso tu consapevolmente e quando vuoi ripescare qualche emozione o immagine di quel ciclo giri la chiave, apri e scegli cosa vedere o sentire.

Ma quando una storia, d’amore o d’amicizia, viene interrotta dall’altra persona che decide autonomamente, spesso senza neanche avvertirti, senza comunicartene i motivi, cambiando talvolta anche le carte in tavola a suo uso e consumo, allora quel cassetto rimarrà sempre un po’ aperto, non avrà la chiave, non si potrà mai chiudere definitivamente perché riaffioreranno sempre, nei momenti più impensati, attimi di piacere, gocce di dolore, immagini di dolcezza, sorrisi caldi, lacrime silenziose che faranno riaprire continuamente quel cassetto-ferita mai rimarginata.

“Calma turbolenta”


di Tiziana Mignosa

Tutti di te vedono soltanto

la compattezza che il tuo corpo mostra

ma nessuno sa di quando

come elastico ormai stanco

la tua interiorità si tende ancora.

Peregrini dello stesso imbarco

i tuoi sorrisi mietono

tappeti d’erba profumata e fiori gialli al sole

passi ignari sulla lava della mescolanza

turbolenta calma della terra senza albore.

Grida sotterranee

che solo tu puoi udire

quando ogni sezione

tendendoti di brutto in ogni direzione

vuole ed urla la sua ragione.

Desiderio e senno

si fanno aria intorno

quando il cuore batte ancora dove è morto il viale

il corpo vuole e se ne ride delle attese

ma la ragione t’inchioda sulle vie tracciate.

E mentre la chiave cerchi per fuggire

ti ritrovi in piena notte al centro del tuo giorno

cemento sulle scarpe al bivio

sofferte scelte

prima dell’arrivo.

Rotatoria sulla scissione maledetta

dove si ramifica  il tormento

ma è sfera che nell’asta si sublima

attrito che dalla terra

genera la Luce di una nuova stella.

“Sabato sera”


di Tiziana Mignosa

Sulla notte che sfreccia

di passione s’accende il sabato sera

dispettosi i giorni

non rispettano i tuoi tempi.

Luci e desiderio

chiavi di violino blu nel blu

dita affusolate che tratteggiano

quella parte di te che hai paura ad ascoltare.

Delicatezze dalle tinte travolgenti

cerini dallo zolfo bagnato

infinite scintille che alimentano

l’intensità del fuoco imploso.

Sorrisi e negazioni

fanno da cornice al profumo acerbo delle ventitre

voglia che mai ti porta

dove l’arsura vorrebbe stemperare

e mentre le ore

si rimpiccioliscono nel sonno

amaramente spiombi

sull’ennesimo bluff da dimenticare.