di Daniela Domenici
Una coppia comica davvero affiatata e in perfetta sintonia quella creata da Maurizio Micheli e Tullio Solenghi che hanno portato sul palcoscenico di Cittàdellanotte ad Augusta “Italiani si nasce e noi lo nacquimo”, un testo che già dal titolo grammaticalmente errato inizia a far sorridere, scritto a quattro mani dagli stessi attori con la collaborazione ai testi di Marco Presta e la consulenza artistica di Michele Mirabella, le scene di Francesco Scandale, i costumi di Andrea Stanisci, le musiche di Massimiliano Forza, la regia e il disegno luci sono di Marcello Cotugno.
Solenghi e Micheli hanno voluto tracciare, a modo loro, la storia degli italiani, attraverso vari “siparietti”, soffermandosi, per esempio, sul detto “gli italiani sono un popolo di santi, poeti e navigatori”; su questo hanno creato una scenetta deliziosa dedicata a San Jessica, patrona dei trans, e san Gelmino degli studenti e quella sui navigatori incentrata su un Cristoforo Colombo un po’ sui generis che crede di trovare gli indios ma rimane deluso da cosa invece scopre.
Una delle scenette più divertenti, a nostro avviso, è quella dedicata a Leonardo da Vinci, perfetta sotto tutti i punti di vista compresi i costumi e la gestualità: formidabili.
Tra i tanti “siparietti”, ripescando a caso nella memoria senza rispettare l’ordine cronologico in cui sono avvenuti, ci è piaciuta molto quella iniziale su Adamo, Eva e la coppia di Neanderthal, Neo e Nea, quella della fossa dei leoni al Colosseo e quella dedicata al re Vittorio Emanuele e a Garibaldi con cui si è chiuso lo spettacolo; ci piace sottolineare il fatto che i due attori abbiano scelto di cantare, per una degna conclusione che ci rimanda al titolo, l’inno nazionale italiano.
Vogliamo tributare i nostri complimenti e applausi a tutti e sei i giovani attori che hanno permesso, con la loro simpatia e bravura, di dare ulteriore colore e verve a questo spettacolo iniziando dalla prorompente Fulvia Lorenzetti che ha interpretato quasi tutte le parti femminili a Matteo Micheli nel ruolo di un improbabile politico ma anche in altri, da Luca Romani a Gualtiero Giorgini, da Adriano Giraldi a Sandra Cavallini.
Nota di colore finale: ci ha fatto sorridere notare, in una delle scenette dello spettacolo che, dopo tante repliche, Solenghi e Micheli non abbiano ancora perso la voglia di improvvisare, stravolgendo il copione, e divertirsi prima loro stessi per poi far ridere il pubblico presente.