L’affettività e la sessualità nelle persone con sindrome di Asperger


Sarà questo il tema del seminario promosso per il 20 maggio a Roma da Gruppo Asperger ONLUS, che potrà contare sulla partecipazione di un’autorevole esperta del settore, la psicologa e sessuologa Isabelle Hénault dell’Università Pubblica di Montreal in Canada. Iscrivendosi entro il 30 aprile, i soci delle principali associazioni italiane che si occupano di autismo (e anche i loro figli) potranno avvalersi di alcune agevolazioni

Isabelle HénaultSarà Isabelle Hénault, psicologa e sessuologa dell’Università Pubblica di Montreal in Canada, l’autorevole ospite che condurrà il seminario promosso da Gruppo Asperger ONLUS per giovedì 20 maggio a Roma (Auditorium Unicef, Via Palestro, 68, ore 8.30-18), con il titolo Affettività e sessualità nelle persone con Sindrome di Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento.

Collaboratrice di Tony Attwood (autore di The Complete Guide to Asperger’s Syndrome), Hénault ha focalizzato la sua pratica clinica e i suoi studi sull’educazione alle relazioni interpersonali e alla sessualità delle persone con sindrome di Asperger. Nel 2005 ha pubblicato il volume Asperger’s Syndrome and Sexuality: From Adolescence through Adulthood (Jessica Kingsley Publisher, UK).
Il 20 maggio a Roma la studiosa presenterà (in francese, con traduzione consecutiva in italiano) due successive relazioni, dedicate rispettivamente allo Sviluppo affettivo e sessuale delle persone con Sindrome di Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento e ai Programmi di educazione alla sessualità: materiali e strumenti adeguati.
Seguirà un ampio dibattitto, moderato dalla psicologa clinica Flavia Caretto, che trarrà anche le conclusioni del seminario.

Entro il 30 aprile ci si può iscrivere all’evento godendo di agevolazioni sul contributo da versare alla ONLUS organizzatrice (le agevolazioni sono riservate a soci o figli dei soci di Gruppo Asperger, ANGSA ONLUS – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici e Autismo Italia ONLUS). Le iscrizioni resteranno in ogni caso aperte anche dopo il 30 aprile, ma va ricordato che il numero massimo dei partecipanti sarà di centoventi persone. (S.B.)

da www.superando.it

Autismo: perchè anche l’Italia affronti il problema in modo adeguato


Il 2 aprile sarà la Giornata Mondiale dell’Autismo, promossa dalle Nazioni Unite, importante momento di sensibilizzazione e occasione per informare al meglio sulle varie questioni legate a tali problemi. Oltre a informare in questi giorni su una serie di eventi specifici previsti in alcune città del nostro Paese, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo anche la seguente riflessione di F.A.N.T.A.Si.A, la Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger

L’autismo è un complesso disturbo dello sviluppo della funzione cerebrale causato da alterazioni neurobiologiche. Provoca severe compromissioni nelle aree della comunicazione verbale e non verbale e dell’interazione sociale. Secondo prudenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esso colpisce 1 persona su 150, con forme e gravità diverse. Grazie alle migliorate capacità di diagnosi, i casi rilevati sono in crescita in tutto il mondo, constatazione, questa, che richiede un rapido e profondo processo di riorganizzazione dei servizi pubblici.
Non a caso alcuni Paesi si sono dotati di strumenti legislativi e programmatici ad hoc. Il 12 novembre dello scorso anno, ad esempio, in Inghilterra è stato approvato l’Autism Act, che sancisce l’obbligo legale di fornire i servizi e il sostegno adeguati alle persone adulte con autismo. Il 17 febbraio scorso, poi, in Ungheria il Governo del Paese ha adottato un Piano Strategico Nazionale per l’Autismo [sull’Autism Act segnaliamo, nel nostro sito, il testo disponibile cliccando qui. Del provvedimento ungherese, invece, ci occuperemo quanto prima con uno specifico approfondimento, N.d.R.]. Anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, tra i primi atti di insediamento, ha promosso una strategia concreta per affrontare il problema dell’autismo.

In Italia le persone colpite sono ben 360.000 (molte di più della celiachia, della sindrome di Down, della cecità e della sordità). Eppure non esistono servizi diffusi su tutto il territorio che tengano conto di questa realtà. Questo problema è comune a tutte le Regioni, con l’eccezione di qualche area fortunata, e spinge le famiglie a inseguire ipotesi di trattamento inutili, dannose e spesso molto costose. Inoltre, alcune indagini hanno messo in luce il crollo numerico delle diagnosi dopo i 18 anni, mentre l’autismo è una condizione che dura tutta la vita. La situazione delle persone adulte con autismo è quindi caratterizzata dalla mancanza drammatica di riferimenti sanitari, di servizi, di progetti di vita. Il rischio è la perdita di autonomie e abilità faticosamente raggiunte, associato all’abuso di farmaci.
Nel 2008, il Tavolo Nazionale per l’Autismo promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con le associazioni dei familiari, ha redatto una Relazione Finale che definisce le Linee Guida per l’organizzazione dei servizi e i Protocolli più idonei per la diagnosi e il trattamento dell’autismo. Tale documento è una pietra miliare nella storia italiana di approccio all’autismo e dev’essere recepita al più presto dalla Conferenza Stato-Regioni per la sua coerente applicazione in ambito regionale.

L’associazionismo svolge in Italia da più di vent’anni azione indispensabile di stimolo nei confronti della comunità scientifica nazionale, delle pubbliche istituzioni, della scuola e della società, in generale al fine di promuovere orientamenti diagnostici, abilitativi ed educativi adeguati e in conformità con le conoscenze scientifiche internazionali. Sostiene il mutuo aiuto e costituisce un importante punto di riferimento e di sostegno per le famiglie e per le persone con autismo.
F.A.N.T.A.Si.A. (Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger) raccoglie in unico coordinamento le tre principali organizzazioni no profit italiane impegnate nella difesa dei diritti delle persone con Autismo. Si tratta dell’ANGSA (Associazione Genitori Soggetti Autistici), di Autismo Italia e di Gruppo Asperger ONLUS, insieme per tutelare le persone colpite e dare voce alle loro famiglie, per costituire un punto di riferimento alle associazioni locali, per promuovere le linee guida dei corretti trattamenti riabilitativi, ispirandosi alla Carta dei Diritti delle Persone Autistiche, adottata dal Parlamento Europeo.

*Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger. Il presente testo è a firma del presidente di F.A.N.T.A.Si.A. Giovanni Marino e delle vicepresidenti Donata Vivanti e Laura Imbimbo.

Per ulteriori informazioni: F.A.N.T.A.Si.A., tel. 06 43587666, info@fantasiautismo.org.

“My name is Khan”, il Forrest Gump indiano che incontra Obama


My name is Khan, con la regia di Karan Johar, racconta la storia di Rizwan Khan, un bambino musulmano con la sindrome di Asperger, cresciuto con la madre (Zarina Wahab) nella sezione Borivali di Mumbai.

Da adulto Rizwan (interpretato dalla megastar indiana Shahrukh Khan), si innamora di una madre single indù, Mandira (Kajol), che vive a San Francisco. Le vicende dell’11 settembre si inseriscono nella trama, a cambiare i destini di questa sorta di Forrest Gump indiano.

Khan si muove tra la gente pieno dei suoi tic, dei suoi momenti di genialità, con la sua faccia da buono. Da bambino, ha avuto come unico insegnamento etico dalla madre l’idea di un mondo diviso sostanzialmente in due: buoni e cattivi, ma non per il colore della pelle o per la religione che professano. A un certo punto, arrestato in quanto sospettato dalla polizia per la sua fisionomia e anche per lo strano modo di fare dovuto alla sua malattia.

Tutto il film ruota alla fine intorno al suo singolare titolo. Infatti My name is Khan con l’aggiunta and I’m not terrorist e proprio la frase che il bravo e sfortunato hindu vuol dire al presidente degli Stati Uniti per rassicurare una  volta per tutte il mondo che si sbaglia a identificare buoni e cattivi in base a religione professata o colore della pelle.

Khan che, nonostante il bellicoso nome, è  l’uomo più buono della terra, alla fine incontrerà davvero il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama (Christopher B. Duncan).

Sui giornali europei come sulle televisioni tedesche possono farla da padroni Leonardo Di Caprio o Renee Zellweger ma non c’é dubbio che la star più attesa e che suscita più preoccupazioni all’organizzazione della Berlinale sia proprio Shahrukh Khan.

Dal 10 febbraio scorso – data della prima proiezione indiana del film – migliaia di nazionalisti hindu stanno inscenando una serie di proteste davanti ai cinema che lo hanno messo in programmazione. La folla ha stracciato le locandine e preso a sassate i cinema. La polizia a Mumbai ha arrestato più di un migliaio di nazionalisti hindu ed ha dispiegato più di 21mila agenti a vigilare 60 cinema. La violenta protesta non si ferma, pur avendo ottenuto di ridurre da 63 a 13 il numero delle sale dove il film sarà proiettato.

da www.blitzquotidiano.it

Gran Bretagna: a 12 anni studierà matematica all’università


A soli 12 anni, , originario del , comincerà gli studi universitari in e alla per conseguire la laurea a 16 anni: ha dichiarato di voler fare l’astronauta e se continua di questo passo ci riuscirà sicuramente. Il bimbo, malgrado sia un  prodigio probabilmente è affetto da una forma di autismo, la sindrome di Asperger.

 Cameron fa fatica a giocare con i compagni della di , un villaggio del settentrionale, ma fin dall’infanzia ha stupito i suoi familiari con le evoluzioni aritmetiche più impressionanti. I suoi genitori Roderick, 35 anni, e Alison, 32 notarono per la prima volta la sua bravura con i numeri quando aveva solo 4 anni e si mise a parlare con la sua maestra d’asilo di numeri negativi. Alle scuole medie il suo genio brillava sui test di quantistica. Laddove il punteggio più alto era 140, lui prendeva 141.

 Insomma, Cameron è apparso subito essere un prodigio. Lo scorso maggio i suoi insegnanti hanno stabilito che l’intelligenza del bambino era sacrificata per i programmi di studio delle medie e hanno chiesto alla di concedergli  di accedere ai corsi di , nonostante la tenera età: ora, malgrado, la scuola non sia ancora finita, Cameron ci potrà andare.

 Orgoglioso del piccolo, il padre racconta: «Si trova già al secondo anno e alla fine dello scorso modulo di studi ha raggiunto un punteggio altissimo, l’89%. E mentre tutti finiscono i corsi e danno gli esami a giugno, Cameron ha terminato il primo anno due settimane fa». Così Cameron potrà ambire ad una seconda laurea, dopo i 16 anni.

Ma il papà di Cameron, informatico, teme comunque per la sua crescita relazionale: «Le sue abilità matematiche sono strabilianti, ma noi da tempo sospettiamo che abbia la sindrome di Asperger. Spesso fa fatica a relazionarsi con gli altri bambini e tende a chiudersi in se stesso per giorni». I genitori non hanno dubbi anche perché tra gli altri due figli, c’è Bethany, 8 anni, che mostra la stessa genialità di Cameron. Nessun medico però ha ancora firmato una diagnosi di questo genere.

 da www.blitzquotidiano.it