“Figlio del vento” di Claudio Crastus


tratta dalla raccolta “Attendere il sole”


Io sono figlio del vento.
Fui generato
Nell’insenatura
Della roccia secolare
Da un seme sconosciuto
Bagnato dalle onde del mare
In tempesta.
Io sono figlio del vento.
Fui scaraventato
Nel mondo,
Percosso dal sole,
Morso dalla luna e
Scacciato dall’umanità.

Io sono figlio del vento.
Travolsi esili steli,
Strappai delicate corolle
Sparpagliai innumerevoli petali
Sulla devastazione
Del mio passaggio.

Io sono figlio del vento.
Urlo il mio delirio
Nei labirinti ove mi hanno imprigionato,
Ove mi dibatto e rido solo,
Quando mi insinuo nei giardini in fiore
Devastandoli senza pietà.

Io sono figlio del vento.
Giaccio stanco e senza cuore
Nel silenzio eterno delle grotte,
Privo del coraggio di amare
Mi contorco su me stesso all’infinito
Fin quando esausto stramazzo al suolo.

Io sono figlio del vento.
Esco piano e sfioro il mondo
Osservando le sconfinate pianure
Con occhi spauriti e melanconici,
Poi con paura mi ritraggo
In solitudine struggente.

Io sono figlio del vento
Il mio destino è quello
di infrangermi sugli scogli,
Tra le onde furiose dei mari.
Il mio destino sarà sempre
Suicidarmi nei ricordi,
Infrangermi negli angoli del mondo
Ove mi dibatto privo d’amore

“Perché” e “Piume d’anima” a Siracusa


di Daniela Domenici

Nello splendido salone della sede della Provincia in via Malta a Siracusa ha appena avuto luogo un evento culturale letterario: la presentazione di ben due libri, uno di narrativa, “Perché”, e una silloge poetica dal titolo “Piume d’anima”: entrambi i testi sono editi da Narrativaepoesia.

Autrice del romanzo è la scrittrice di origine siracusana, ma da molti anni ormai residente nei pressi di Roma, Tiziana Mignosa: è la sua seconda opera narrativa dopo “La storia senza fine” presentato l’anno scorso.

La silloge contiene le liriche di ben quattro poeti, tra cui anche Tiziana Mignosa, di varie parti d’Italia; solo uno dei tre era presente a Siracusa, Maria Grazia Vai, gli altri due, Rita Minniti e Nunzio Buono, non sono potuti venire.

Entrambi le autrici e le loro opere sono state presentate da due formidabili “veterani” che già avevamo avuto modo di apprezzare l’anno scorso: la professoressa Angela Gullì e il giornalista Santi Pricone; la prima ha dedicato la sua analisi, come sempre attenta e puntuale, all’opera narrativa “Perché”, una storia d’amore molto particolare, mentre Pricone ha saputo ben focalizzare la sua attenzione sulla silloge.

Per completare e arricchire questo evento letterario è stato chiamato un giovane attore teatrale siracusano, Massimo Tuccitto, che ha recitato alcune liriche contenute in “Piume d’anima”, poesie che hanno una caratteristica che le accomuna: sono state tutte create sull’ascolto di vari brani musicali, uguali per tutti e quattro i poeti.