Sesso: le donne sono attratte dagli uomini in rosso


E’ il simbolo del coraggio e del sacrificio, del peccato e del sesso, del potere e della passione: sarà per questo che le donne si sentono più attratte dagli uomini in rosso. A sostenerlo è uno studio pubblicato sul Journal of experimental psychology, secondo cui le donne trovano più attraenti gli uomini vestiti di rosso o anche solo circondati di rosso, rispetto a quanto succede con altri colori.

“Il rosso è pensato generalmente con un colore sexy solo per le donne – spiega Andrew Elliot, dell’università di Rochester – I nostri risultati suggeriscono invece che il legame tra rosso e sesso valga anche per gli uomini”. Per dimostrarlo i ricercatori hanno mostrato a 25 uomini e 32 donne una foto in bianco e nero di un uomo con una maglietta, circondato da una cornice rossa o bianca. Usando una scala da 1 a 9, dovevano rispondere a tre domande: quanto trovi attraente questa persona? quanto piacevole è a guardarla? se la dovessi incontrare faccia a faccia, la troverei attraente?

Il rosso ha entusiasmato solo le donne. Quelle che guardavano gli uomini circondati da una cornice rossa o bianca davano punti più alti a quelli in rosso perché più attraenti. In un altro esperimento, un gruppo di 55 donne ha guardato le foto di uomini vestiti con una maglietta rossa o verde, e anche in questo caso gli uomini in rosso hanno ottenuto il miglior punteggio. Le donne li ritenevano anche più desiderabili ed erano più propense ad avere rapporti sessuali con loro.

“Gli uomini dovrebbero essere consapevoli che il colore rosso – concludono – può aiutarli in camera da letto così come in sala riunioni. Un uomo che si veste in rosso si sente dominante, quindi più sicuro di sé e si comporta in modo da tale da impressionare le donne”.

da http://www.blitzquotidiano.it

Diari della regina Vittoria, una puritana cui piaceva il sesso


“Beatitudine oltre ogni immaginazione”. Sono le parole  di una donna ben poco puritana, quelle con le quali la regina Vittoria descrive il suo piacere per il sesso e le sue notti appassionate.  La sovrana riporta così nelle pagine del proprio diario le emozioni della sua prima notte di nozze con il marito Alberto, svelando il vero volto di un’amante appassionata  e ribaltando ogni luogo comune sul suo conto.

Se ne accorge persino Buckingam Palace, dove è stata inaugurata la mostra «Victoria and Albert Passionate Patrons: Art and Love». (Vittoria e Alberto mecenati appassionati: arte e amore), aperta fino a ottobre nella Queen’s Gallery.

Una passione struggente nata probabilmente dalla difficile infanzia dei due coniugi reali: Alberto, infatti, era stato sfiorato da pensieri di suicidio quando sua madre, non reggendo più le scappatelle del marito, era scappata con il ciambellano di Corte. E a Vittoria non era certo andata meglio: la regina perse il padre a otto mesi e per tutta la vita ne cercò la figura negli uomini che incontrò. Ma i piaceri del sesso sono per lei anche il frutto “proibito” da cogliere dopo una vita in una gabbia d’oro, piena di divieti e condizionamenti.  Fino ai 18 anni, quando diventò regina, Vittoria aveva sempre condiviso la camera con sua madre e non era mai uscita non accompagnata.

Da Regina, “finalmente” sola, si dedicò allora alle gioie più sfrenate, prestazioni erotiche maschili in testa. Prime fra tutte quelle di Alberto, il secondogenito del Duca Ernesto di Sassonia-Coburgo, di tre mesi più giovane di lei al quale lei stessa chiese di diventare suo sposo contro ogni tipo di etichetta o galanteria passatista. Per lei fu un colpo di fulmine:  «Alberto è davvero molto affascinante e incantevole, con gli occhi azzurri e un naso squisito e una bocca così bella con i suoi baffetti delicati e poi leggere, leggerissime basette – scrive di lui – una figura magnifica, spalle larghe e vita sottile; il mio cuore batte. Balla così bene e ha un aspetto davvero spettacolare». Da lui ebbe nove figli e la famiglia stabile di cui aveva bisogno. In lui cercò piacere e intelletto, passione e psiche.Tanta passione, se si pensa alla prima notte con lo sposo, definita da lei stessa con piacere estremo, “gratificante e sbalorditiva al massimo”.

Diletto di entrambi, fuori dalle lenzuola, fu poi l’amore per l’arte. La mostra di Buckingham Palace ne è la prova.  L’arte era per loro una passione che li rendeva simili e complici nonostante la differente carica istituzionale e il ruolo che creava spesso disagio tra i due.

Vittoria e Alberto si regalavano opere d’arte. Per i suoi 24 anni Alberto ricevette un dipinto che ritraeva Vittoria in déshabillé in una posa sexy e attraente. Per i 23 anni di Vittoria, lui fece fare dallo scultore prussiano Emil Wolf una statua in marmo di se stesso raffigurato come guerriero greco, della quale nel 1849 venne persino fatta una copia.

Ma l’arte non basta e la sovrana non si fece mancare le sue avventure. Come quella con il cameriere indiano Hafiz Abdul Karim. Un nuovo amore a prima vista o un casto incrocio di sguardi non è dato sapere, ma un fatto è certo: Edoardo VII non gli perdonò mai “l’amicizia” con sua madre e il giovane indiano alla morte di Vittoria finì i suoi giorni in esilio, in Somalia

da www.blitzquotidiano.it

Facebook? Anche durante il sesso – Facebook? Even during sex


Se la dipendenza da internet o dai videogiochi è nota da almeno un decennio, con tanto centri specializzati nella disintossicazione, ora potrebbe rendersi necessario aprire un nuovo reparto, stavolta dedicato ai social network. Svegliarsi di notte e accendere il computer, o collegarsi a internet dal cellulare al mattino prima  ancora di scendere dal letto, stanno diventando abitudini per molti utenti di Facebook e Twitter, ormai vinti dalla tentazione di usare le reti sociali in qualsiasi momento e circostanza, anche durante il sesso.
L’allarme arriva dagli Stati Uniti. La californiana Retrevo, specializzata nella vendita online di prodotti tecnologici, ha intervistato un migliaio di consumatori per capire quale uso facessero dei social network. La scoperta più sorprendente risiede in quel 7% di utenti che dichiara di controllare un messaggio elettronico anche durante un rapporto intimo. La cifra balza all’11% tra chi ha meno di 25 anni.

Mantenere i contatti digitali sembra essere diventata una vera e propria droga, se e’ vero che il 40% del campione corre a leggere un messaggio elettronico appena arrivato anche nelle situazioni piu’ formali o delicate. La maggiore dipendenza si riscontra sempre fra i giovani: sesso a parte, tra gli under 25 il 49% si dice affatto disturbato dal ricevere un messaggio durante i pasti e al 25% non crea problemi nemmeno se e’ in bagno. C’e’ poi un 22% che risponde serenamente nel bel mezzo di una riunione di lavoro.

Ai social network non si rinuncia neppure di notte. Alla meta’ del campione capita infatti di controllare e aggiornare il profilo su Facebook e Twitter dopo essere andato a dormire, o come prima azione del mattino. Tra gli under 25 la tendenza e’ piu’ marcata: per il 19% e’ prassi connettersi ogni volta che si sveglia, mentre il 18% lo fa ancora prima di alzarsi dal letto. Il social network arriva prima del caffe’ soprattutto tra gli utenti di iPhone, che nel 28% dei casi si collegano quando sono ancora sotto le coperte. Per uno su quattro, inoltre, Facebook e Twitter sostituiscono la tv e i giornali, fornendo la dose mattutina di notizie.

L’ossessione, ovviamente, prosegue durante il giorno: il 12% ammette di dover controllare il proprio profilo ogni paio d’ore, percentuale che sale al 18% tra gli under 25. Sempre tra i giovani il 20% aggiorna la propria pagina alcune volte al giorno e il 23% almeno una volta nell’arco della giornata. In totale, sei su dieci hanno un rapporto quotidiano con le reti sociali.

fonte http://techblog.tgcom.it

Il sesso in giovane età penalizza il curriculum scolastico


L’età della ‘prima volta’ condiziona il proprio curriculum scolastico: infatti gli adolescenti che iniziano a ‘farlo’ molto presto hanno meno probabilità di continuare a studiare dopo il diploma di scuola superiore e spesso e volentieri lasceranno la scuola addirittura prima di conseguire il diploma. Lo rivela uno studio coordinato da Patrick Westa dell’Università di Glasgow e pubblicato sul Journal of Adolescence.

Gli esperti hanno monitorato un gruppo di adolescenti per alcuni anni e osservato che, indipendentemente dai successi scolastici conseguiti fino all’età di 16 anni, coloro che iniziano molto presto ad essere sessualmente attivi hanno una probabilità ridotta di continuare gli studi. In molti casi, hanno sottolineato gli esperti, all’abbandono scolastico o comunque al non proseguimento degli studi oltre il diploma è legata una gravidanza indesiderata e questo vale sia per la giovane rimasta incinta, sia per il suo giovane partner. Ma, hanno rilevato i ricercatori, le gravidanze indesiderate non bastano da sole a spiegare il legame tra l’abbandono degli studi e la sessualità precoce; devono esserci, dunque, altre spiegazioni psicosociali alla base di questo fenomeno. Questi risultati, hanno concluso gli autori del lavoro, suggeriscono che gli educatori, le istituzioni e gli operatori sanitari dovrebbero considerare i segnali lanciati dagli adolescenti ed esplorare modalità per migliorare il grado di continuità scolastica degli adolescenti a rischio.

fonte ANSA