“Identico”


di Tiziana Mignosa

Sugli inattesi passi
il battito s’affretta
cristalli di respiro a statua
che la mano
agli occhi tengono.

Compagni d’avventura
sguardo e fiato
di marmo rosa a schegge
rapiti e immobili
s’incollano alla scia della sorpresa.

Vermiglio
e seducente
è il cielo della sera
che in tinta con le gote
esplode insieme al mio piacere.

Fluttuanti filamenti
di miele e fiele
tratteggiano delicate filigrane
boccioli profumati
sulla pelle e il seno.

A te
io parlo
a te che a me ritorni
spettatore inconsapevole
sul mondo che lentamente
ci sbiadisce intorno.

Apparizione
da fare male agli occhi
tu che a lui somigli
identico
ancora più di lui.

Calda
diviene la marea
che a onde
nelle vene
senza fretta scorre.

Paure
e pensieri riesumati
accerchiano la mente
che più non può mentire.

Sorriso e confusione
mi rammentano
di quanto fantasioso e non compreso
a volte sia il copione
che tutti noi viviamo.

Filastrocca del SENO e dei SENI


di Daniela Domenici

E’ una parola dalle accezioni più varie

sia al singolare che… al plurale!!!

Il SENO insieme al coseno e alla tangente

in alcuni funzioni algebriche lo usi sovente

con la preposizione “in” che la precede

la parola SENO indica “dentro”, “in quella sede”.

I SENI, quelli del viso, si possono infiammare

e una “sinusite” dolorosa possono provocare

gli altri SENI, quelli che subito immaginiamo

quando di zone erogene parliamo,

del corpo femminile sono due dei componenti

del suo piacere fondamentali elementi.

Trastuzumab: nuovo farmaco contro il cancro al seno


di Matteo Clerici

Trastuzumab: nuovo farmaco contro il cancro al seno
» Creato un nuovo farmaco contro il cancro al seno.

Tale prodotto, basato sulla molecola Trastuzumab, si prospetta più efficace della tradizionale chemioterapia.
La percentuale di pazienti, affette dal tumore del seno HER2-positivo localmente avanzato, curate con la chemioterapia che sopravvive senza recidive si ferma al 56%. Se invece la malattia è trattata con il farmaco in questione, la percentuale di successo sale al 71%.

E’ quanto emerge da una ricerca della Fondazione Michelangelo, diretta dal professor Luca Gianni e pubblicata da “The Lancet”.

Gli scienziati guidati dal professor Gianni sono partiti con il desiderio di risolvere un problema: in Italia, il tumore al seno colpisce 38.000 vittime, uccidendone 8.000. di tali casi, solo il 6-10% ha una prognosi di base sfavorevole, poiché costituito da tumore del tipo localmente avanzato e/o infiammatorio.

Allora, spiega il prof. Gianni, “Questo tumore necessita di farmaci prima di intervenire chirurgicamente. In questo studio abbiamo valutato l’associazione di Trastuzumab, anticorpo specifico per il recettore HER2, con la chemioterapia sequenziale”.

A tale scopo, gli studiosi hanno reclutato 235 pazienti con cancro localmente avanzato di nuova diagnosi, positivo al recettore HER2. Tali volontarie sono state divise in 2 gruppi: metà  hanno ricevuto solo chemioterapia neoadiuvante, l’altra metà anche Trastuzumab.

Dopo 1 anno di sperimentazione, ecco il commento di Gianni: “L’evidenza indica che farmaci mirati, come trastuzumab contro HER2, aumentano in modo formidabile la possibilità di intervento quando associati alla chemioterapia, portando la sopravvivenza libera da malattia al 71% in un gruppo di donne altrimenti destinato a un decorso molto grave di recidivale progressione”.

Soddisfatto dei traguardi raggiunti anche Marco A. Pierotti, Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori.

Spiega Pierotti: “Questo nuovo, importante risultato nella cura dei tumori della mammella segue di poche settimane l’annuncio di un altro significativo passo avanti realizzato dalla nostra ricerca, che riguarda il ruolo della proteina p53 come indicatore dell’efficacia della chemioterapia nella cura di tumori della cavità’ orale. Entrambi i risultati, che confermano anche lo stretto collegamento tra la ricerca e la cura dei pazienti che ci contraddistingue, hanno avuto un ampio riconoscimento a livello internazionale.

da www.newsfood.com

Cura del tumore al seno, a Catania la I Festa dell’Andos


Si terrà a Catania il 2 febbraio prossimo, nella prestigiosa sede universitaria del Monastero dei Benedettini, la prima festa nazionale dell’Andos, l’associazione nazionale delle donne operate al seno, che dal 1976 offre supporto psicologico e riabilitativo alle pazienti affette da carcinoma mammario, lanciando specifiche campagne di prevenzione ed educazione alla salute.

L’occasione è data dall’avvio delle celebrazioni in onore della martire catanese Sant’Agata, scelta come patrona dell’associazione, che per opera del suo persecutore, il proconsole romano Quinziano, subì – tra le altre torture – anche l’amputazione di una mammella.

Il carcinoma al seno, il tumore maligno più comune nelle donne, è la quinta causa di morte più comune per cancro nel mondo, dopo il tumore del polmone, quello dello stomaco, quello del fegato e quello del colon-retto. Nel 2005, il carcinoma mammario ha provocato in tutto il mondo 502.000 morti (il 7% delle morti per cancro e circa l’1% delle morti totali).

In Italia si registrano circa 40.000 nuovi casi l’anno con una maggiore incidenza al nord rispetto al sud della penisola. Una donna su nove ogni anno riceve una diagnosi di tumore al seno, con un’incidenza in aumento ma un tasso di mortalità in progressiva diminuzione grazie alla diagnosi precoce e a terapie mirate. E la strategia attuale per l’ulteriore miglioramento della prognosi si basa su progetti volti a diagnosticare il tumore sempre più precocemente.

Su questo terreno si misura ogni giorno l’attività dell’Andos e dei suoi volontari: “L’associazione – spiegano – è nata in tempi in cui il cancro era una malattia da vivere nella solitudine del proprio dolore, un evento di cui vergognarsi. Essa ha tratto la sua ragione dalle esperienze e dalle sofferenze di molte donne che, con forza e determinazione, hanno trovato il coraggio di raccontare e condividere la propria malattia per diffondere con maggiore incisività il messaggio della prevenzione, pretendendo al tempo stesso dalla società tutti gli strumenti utili per difendersi dal cancro”.

Il simbolo dell’Andos è una rondine che si staglia nel sole, a significare la riscoperta della vita e degli affetti – come una nuova “primavera di vita” – da parte delle donne colpite dal tumore, dopo “l’inverno” della malattia.

A sostegno delle donne sono stati creati, in tutte le sedi italiane, servizi di consulenza, sostegno psicologico, musicoterapia, arteterapia, laboratorio teatrale, danza e attività in acqua. Intensa e capillare anche l’attività di screening e di educazione alla salute. In questo senso, i medici volontari della sezione catanese, presieduta dalla dottoressa Francesca Catalano e attiva dal 2004, prestano un importante servizio di consulenza a favore delle donne residenti nel popoloso quartiere di Librino.

Ma il ‘fiore all’occhiello’ del comitato etneo è l’istituzione, grazie al contributo della Fondazione Banco di Sicilia, di un ambulatorio di genetica che ha permesso a numerose famiglie di sottoporsi ad uno studio dell’albero genealogico e, successivamente, in casi selezionati, a test genetico ai fini preventivi.

La prima Festa nazionale dell’Andos si aprirà alle 16,30 di martedì 2 febbraio, con gli indirizzi di saluto della presidente Andos di Catania, Francesca Catalano, del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, del presidente della Provincia regionale Giuseppe Castiglione, del rettore Antonino Recca, del preside della facoltà di Lettere e filosofia Enrico Iachello, e del presidente nazionale Andos Francesco Maria Fazio.

Parteciperanno, inoltre, lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, e le stiliste Marella Ferrera e Regina Schrecker. La storia e la festa di Sant’Agata saranno illustrate, da un punto di vista culturale e storico, ai numerosissimi ospiti attesi da mons. Gaetano Zito, ordinario di Storia della Chiesa nello Studio Teologico San Paolo di Catania e dalla prof.ssa Silvana Raffaele, ordinario di Storia moderna nell’Ateneo catanese.

da www.catania.blogsicilia.it