Case chiuse: riapriamo il dibattito


di Luca Sepe
Il 20 febbraio del 1958 con parere contrario dei monarchici e dei missini veniva approvata dal Parlamento la legge Merlin che aboliva la regolamentazione della prostituzione in Italia e decideva la soppressione delle Case di Tolleranza.
In realtà il fenomeno della prostituzione era stato regolamentato in Italia già da tempo;senza perdersi nei tempi antichi,già nel ‘400 il Regno delle due Sicilie,sempre all’avanguardia,aveva stabilito una Reale Patente per l’apertura di pubbliche lupanare e lo stesso dicasi per la Serenissima Repubblica di Venezia.A partire dal 1860,invece, la pratica veniva estesa e legalizzata in tutto il paese.Ma proprio in quegli anni la Mafia iniziava a prosperare e a fiutare nuovi mercati.
La chiave di lettura della tanto contestata legge n.75 può essere duplice.
I puritani ritengono infatti che con tale provvedimento sia stato effettivamente fatto un passo avanti nella lotta al mestiere più antico di sempre;ma in realtà il mondo attuale è pieno di struzzi.
La seconda analisi,invece,potrebbe spiegare il motivo per il quale sia stata portata avanti con tanta caparbietà la suddetta legge;la Mafia e la Chiesa ,istituzioni da sempre influenti nella nostra scena politica,vedevano infatti di buon occhio un provvedimento del genere.E i motivi sono ovvi;infatti molti esponenti di area cattolica ritenevano che la chiusura delle lupanare fosse un dovere categorico da parte di uno stato “civile”;molto probabilmente pero’ si dimenticavano che lo Stato Pontificio era stato, negli anni addietro, all’avanguardia nel business della prostituzione.La Mafia,invece,dopo essersi distinta come promotrice dell’unità d’Italia(insieme alla massoneria inglese)e dopo aver dato una mano agli americani durante la seconda guerra mondiale(quando sbarcarono in Italia),scorsero i profitti che il business della prostituzione avrebbe potuto conferire.L’anno in cui la legge n.75 fu approvata era il 1958.L’anno in cui Lina Merlin venne eletta alla Camera dei Deputati era il 1958.Al mio paese uno piu’uno fa due.
Questo mi ricorda un po’la gioia generale che vi fu nelle carceri quando Mastella,in campagna elettorale,già parlava di indulto.E quanti voti prese in quell’annata il governo Prodi…
Attualmente si asserisce che l’esercizio della prostituzione è punibile con sanzione amministrativa(e non penale) in spazi pubblici “per oltraggio al pubblico pudore”;ma non vi è il reato di prosituzione in sé;per siffatto motivo in Italia le prostitute non vengono arrestate salvo che non siano clandestine.Ma nessuna regola sussiste per la meretrice che esercita il mestiere tra le mura domestiche; infatti se una prostituta esercita,senza essere gestita da “papponi”, in un appartamento privato non è perseguibile legalmente se non nel momento in cui viene vista accettare soldi da un cliente;in quel momento non scatterebbe un “illecito da prostituzione”ma solo un illecito fiscale.
In poche parole lo stato Italiano fa come le tre scimmiette innanzi a una tema che non si affronta o meglio,che non si vuole affrontare;non si puo’ affrontare.Oggi,come è noto,tale fenomeno è gestito dalla criminalità organizzata.In Italia battono circa 50.000 prostitute,di cui 25.000 straniere:soprattutto nigeriane, ma anche albanesi, polacche e bielorusse.,aumentate rispetto agli anni passati in virtu’dell’accrescersi dell’immigrazione clandestina;il 70 % lavora per strada e la restante parte in appartamenti;circa 10.000 sono invece le minorenni . Da 5.000 a 7.000 euro è invece la rendita mensile che ha lo sfruttatore da ogni singola prostituta;circa un miliardo e duecento milioni di euro è invece il giro d’affari annuale della prostituzione in Italia.Naturalmente:tutto in nero.Oltre a questo dato economico,vi è un’altra considerazione da fare;negli ultimi anni il numero dei soggetti affetti da malattie (tra cui l’aids)contratte da rapporti con meretrici è aumentato vertiginosamente;è questo perché,stando a delle recenti statistiche,circa il 70 % dei clienti chiede di effettuare rapporti non protetti.Visto il fallimento della legge Merlin,urge un attento punto di riflessione.Alla luce di quel che è accaduto in questi cinquanta anni è palese che il mestiere piu’ antico del mondo non possa essere eliminato,all’improvviso,con un colpo di spugna.
Quel che è certo è che,morale o immorale che sia,questo fenomeno deve essere oggetto di una regolamentazione nuova.Se si riaprissero le Case di Tolleranza(magari sotto il monopolio statale) i benefici che ne scaturirebbero sarebbero molteplici;in primo luogo si metterebbe un freno alla tratta internazionale delle prostitute,sottraendole così dal fenomeno malavitoso che le gestisce;oltre ciò,grazie a un asfissiante controllo sanitario delle ASL,si arginerebbero tutte le eventuali malattie contraibili da rapporti a rischio;inoltre l’imposizione fiscale che vi sarebbe su tale attività comporterebbe, all’Italia, benefici economici da non sottovalutare;in tal modo le prostitute si registrerebbero al fisco per pagare le tasse e avrebbero in cambio la pensione,l’assistenza sociale e quella sanitaria.Oltre ciò non ci sarebbe più il triste esercito di meretrici che,soprattutto nelle zone meno prestigiose,battono mezze nude al calar della sera per strada, tra i passanti,magari in prossimità di bambini.
Molti moralisti potrebbero non essere concordi con questo provvedimento;ma pensandoci bene,non è più degradante il vedersi in televisione vallette mezze nude che sculettano in fascia non protetta;o non è molto più squallido un programma come Miss Italia,che sino a qualche tempo fa classicava la più bella solo in base all’aspetto fisico?O vogliamo parlare dei corridoi dei Consigli Regionali o Comunali(che sembrano essere delle passerelle), che vedono sfilare vere e proprie modelle mozzafiato,piazzate ora come segretarie,ora come politici;questa non è mercificazione della donna? Ma la cosa più simpatica è sentirsi fare la morale da quei politici che sono i primi ad essere gli “utilizzatori finali”:incoerenza allo stato puro.Oggi,grazie pure alle intercettazioni, abbiamo scoperto il vizietto dei nostri politicanti,siano essi di destra quanto di sinistra.Come diceva Ronald Reagan:”la politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo.Certe volte,però,assomiglia molto di più alla prima”.
Quel che rende la professione di prostituta degradante è il mix di sfruttamento,abuso e asservimento in cui si trovano queste donne;in alcune culture antiche,ad esempio,la meretrice era sacra.
Il fatto che si tratti del mestiere più antico del mondo,deve far riflettere.Per molti sociologi e psichiatri la prostituzione corrisponde a una vera e propria necessità sociale,imprescindibile per gli equilibri nazionali.
Negli ultimi anni spesso si è accennato a una ipotetica revisione della legge n.75 ,e a parlarne sono stati esponenti di destra(tra cui lo stesso Berlusconi), come di sinistra.Il motivo per cui nulla si è fatto e nulla si farà è semplice;porre in essere un monopolio statale in tal settore,significherebbe sfidare le Mafie,che all’improvviso si vedrebbero sfilare dalle mani un business miliardario;si aggiunga poi il gran peso che la Chiesa ha in Italia,anche grazie ai numerosi mezzi di informazione in suo possesso;indi riaprire le Case di Tolleranza significherebbe mettersi contro questi due grandi serbatoi di voti.E la cosa certamente non conviene…
In fondo,come asseriva Indro Montanelli “…era nelle Case di Tolleranza che la Fede Cattolica,la Patria e la Famiglia trovavano la più sicura garanzia…”.
Ma l’ipocrisia dilagante smentirà prontamente il mio articolo.