Costruire l’avvenire


“Non accontentatevi di sognare il vostro avvenire, ma sforzatevi di costruirlo sin da adesso su basi solide. È “adesso” che conta. L’avvenire è un prolungamento del presente, e il presente altro non è che una conseguenza, un risultato del passato. Tutto è collegato: passato, presente e avvenire non sono separati. L’avvenire sarà edificato sulle fondamenta che state posando
adesso. Se quelle fondamenta sono difettose, è ovviamente inutile attendersi un avvenire eccezionale; ma se sono buone, è altrettanto inutile preoccuparsi. Con tali radici, avrete il tale
tronco, i tali rami e i tali frutti. Il passato è passato, ma ha messo al mondo il presente, e il
presente equivale alle radici dell’avvenire. Quindi, costruite sin da ora il vostro avvenire cercando di migliorare il presente.” Omraam Mikhaël Aïvanhov

Transumanze


di Nunzio Buono

Piove di te il cielo
tra i rami dell’ultimo sorriso
su strade rivolte al sogno

Ti ho goccia lenta
lasciata al mare
nei giorni scritti di un estate

in un cadere
da ciglia e nuvole
sull’antico gelido ritorno

Il vento
ha il volare di favole
sul vetro di uno sguardo

e tra sillabe di passi e l’andare d’autunno
v’è lo scorrere di foglie arrese.

C’è una poesia
che appesa è tra le andate
e tu, che osservi il volo
dentro il silenzio di un lacrimare di neve.

Li
dove si ferma l’attimo
e va di schiena il giorno.

I fiori e i frutti della nostra anima


Le radici, il tronco e i rami… È tutto ciò che resta di un albero
in inverno, dopo che i fiori e le foglie della primavera e i
frutti dell’estate sono caduti. Sono quindi le parti più
materiali che resistono e rimangono in permanenza durante tutto
l’anno, mentre gli elementi più sottili e delicati fanno la loro
comparsa soltanto periodicamente. Infatti, giunto l’anno
seguente, ecco di nuovo le foglie, i fiori e i frutti. Se non si
conoscessero le leggi che reggono la natura, ci si potrebbe
preoccupare di fronte allo spettacolo di tutti quegli alberi
neri e spogli. Ma queste leggi sono conosciute da tutti, e
ognuno aspetta la primavera seguente per vedere la rinascita
della vegetazione.
Facciamo ora un’analogia: a che cosa corrispondono, nella vita
dell’uomo, i fiori, le foglie e i frutti dell’albero? Alle
ispirazioni che lo visitano di tanto in tanto e che sono le
manifestazioni della sua anima e del suo spirito. Le ispirazioni
vengono e poi ci lasciano, e quando ci lasciano, non dobbiamo
scoraggiarci. Avendo la nostra anima e il nostro spirito già
dato dei fiori e dei frutti, essi fioriranno e fruttificheranno
di nuovo. Noi dobbiamo solo lavorare, preparare le condizioni
affinché quei fiori e quei frutti siano sempre più belli, più
profumati, più succulenti. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov