“Settembre”


di Angela Ragusa

Ridotta  la calura,

si mitiga la mia ansia di sete.

Riflettono i raggi e bianca la pietra

assorbe dai pori senza vita

il sudore di piedi che nudi

oltrepassano la via…

Occhi bruciano al vento

che solleva di spuma biancastra,

color dell’inverno,

il mare alla battigia.

Settembre leggero ritrova dimora

nella spiaggia deserta

e abbraccia il giorno che accorcia le ombre

rincorrendo tremule foglie

che a terra si apprestano a giacere.

“Figlie del cielo d’agosto”


di Tiziana Mignosa

Ci sono pagine

scritte con inchiostro di sole

giornate figlie del cielo d’agosto

attimi come raggi di splendore

capaci di scaldare il cuore dell’inverno.

Inattesi

destano la notte

ma dopo poco

e quando ancora addosso vivi il morbido tepore

ritorna tutto come prima

ma basta solo lanciare indietro l’Amo della mente

per riafferrarle e riviverle intensamente

sorsi di chiarore che ti lasciano sul viso

la luminosa scia

di un dolcissimo sorriso.

“Le anime gemelle”


di Angela Ragusa

Avvicinati mio cuore…
Non temere il vento.
Sotto terra
le nostre radici avvinghiate
sfideranno anche il tempo…
Sfioriremo,disselvendoci nell’aria ,
soffioni roteandi
cullati dai raggi del sole…

Nulla,però, distruggerà
l’eternità del nostro rifiorire…

Torneremo,quando pioggia
di nuovo verrà
a saziare il nostro tormento
e piccole,insignificanti anime gemelle
stupiremo ancora
chi del creato
ha dimenticato l’immensità

“Vermiglio papavero”


di Angela Ragusa

Rosso rumore, il tuo respiro al tramonto
dopo che il giorno ha gonfiato di ali le ore ,
ricamandole di raggi e di vento…

Rosso desiderio, il tuo pugno di mano
che ferma non resta e tentenna ,titilla,
sobilla di me ogni spazio sensorio…

Rosso fermento, il mio sangue ribolle…

Scioglie le maglie nel pudico groviglio
di paglia intrecciata che incastona sul fondo
vermiglio papavero ,
ritrovato giaciglio per labbra scarlatte.

“La vestale”


di Tiziana Mignosa

Regale avanza la vestale

ha il mare negli occhi

e timidi raggi

di un sole introverso tra i capelli.

D’avorio e neve s’agghinda per la sera

mentre il cielo

strappando il respiro ai sognatori

si veste d’imbarazzo.

Con lo sguardo sorride

all’ idea di miele

e intanto insegue

nostalgici fogli di passato.

Parole erranti

novelle e conosciute

s’allacciano e poi si slegano

dal cuore all’orizzonte.

Ai lividi si mescola

la luce del presente

e dell’attimo ne fa

dono prezioso.

“Impetuosamente adagio”


di Angela Ragusa

Scivolo adagio
nel silenzio del tuo cuore

A piccoli passi
percorro le sue selve,
arbusti inestricabili
che lasciano ai miei raggi
il permesso di filtrarvi…
…mondo nascosto
che palpita nel tuo petto
ne odo lo strepito
che presto contagia
il mio sentire incalzante.

E aspetto ,nascosta
all’ombra di un bel sogno,
l’albero tuo, impetuoso,
sbocciare nel mio essere.

“Lascio alla luna”


di Angela Ragusa

Sopire vorrei
i dubbi che sempre con se
porta la sera.

E malinconiche si fanno le ore…

Lascia il tempo
scivolare ogni cosa
come lacrime confuse
a sbiadire quel trucco
messo al mattino
che arriva stinto al crepuscolo
e svela quanto più bello è il mio volto
se lascio rifletter
alla luna i suoi raggi
sul mare infinito
del mio iride azzurro…

L’acqua e la purificazione


Grazie al suo grande potere di assorbimento, l’acqua, circolando
sulla terra o nell’aria, si carica di impurità. Ma la natura ha
previsto anche certi processi grazie ai quali essa può
decantare. Questi processi sono di due tipi. Con il primo,
l’acqua s’infiltra nel sottosuolo; là, nell’oscurità, attraversa
vari strati, abbandonando le impurità al suo passaggio. Così, a
poco a poco, diventa limpida e chiara, e un giorno scaturisce da
qualche parte come acqua sorgiva. Nel secondo caso, l’acqua è
riscaldata dai raggi del sole, diventa leggera, si innalza
nell’atmosfera sotto forma di vapore, e si purifica mediante la
sua stessa evaporazione; più tardi ricade sulla terra come
rugiada o come pioggia, portando la vita alla vegetazione.
Anche per gli esseri umani esistono due metodi di purificazione.
Coloro che non vogliono purificarsi attraverso i raggi del sole
spirituale (lo spirito), devono simbolicamente scendere sotto
terra, passare per luoghi oscuri, vale a dire attraverso
difficoltà e sofferenze, e subire forti pressioni. I veri
discepoli scelgono l’altro metodo: si espongono ai raggi dello
spirito, si elevano e assorbono gli elementi più luminosi che li
purificano. ”

Omraam Mikhaël Aïvanhov