L’invidia e il puzzle


di Daniela Domenici

Brutta bestia l’invidia…che sia il tuo sorriso, che sia la tua voglia di vivere, che sia la tua generosità, che sia la tua preparazione culturale…non importa: tutto va bene per invidiare e demolire, volontariamente, costantemente, minuziosamente, quella persona che possiede una o tutte quelle cose perché, non potendole avere, meglio distruggere chi le possiede con l’INVIDIA…

E giù picconate, una dopo l’altra, chi più ne ha più ne metta, avanti, c’è posto per tutti, qualcuno vuole aggiungerne un’altra per ridurre ancora più a pezzettini quella persona?

Almeno nei puzzle c’è la spiegazione su come fare per ricostruire l’immagine iniziale…

qui invece i pezzettini sono infiniti, microscopici, tutti diversi e non c’è alcuna istruzione su come fare a rimontare la figura originaria, allora…

lasciamola così a pezzettini, perché perdere questo tempo, anzi, meglio non rimontarla altrimenti poi ci tocca di nuovo bersagliarla con la nostra invidia…

lasciamola così almeno non dà più fastidio con il suo modo di fare…

troppo caloroso, troppo spontaneo, troppo diretto, troppo gratuito…

che schifo, ma in che mondo siamo…

queste cose non vanno bene, facciamola sparire così viviamo tranquilli, questa rompe troppo col suo modo di essere…

SPEGNIAMOLA definitivamente, rendiamola INOFFENSIVA, dai…

“Il puzzle della vita”


di Tiziana Mignosa

Siamo caselle nella scatola dell’esistenza

seppure in tanti  ci sentiamo spesso soli

germogliano così fiori e desideri

meravigliosi incontri

perfetti ai nostri lembi.

A mezz’aria la conca seduce il mezzo cerchio

e bacio unisce retta a retta

ma quando l’aria si fa terra

ben presto il cerchio si fa schiena al cerchio

e la retta ondeggia sulla retta retta.

Bendato allora appare

colui che ogni pezzo afferra

anche se

con cura cerca e sceglie

e solo dopo posa.

Così è la vita

quando l’osservi con gli occhi della terra

caselle su caselle

fatica su fatica incastonate

o peggio stanno lì tutte sbilenche

eppure a volte basterebbe

anche solo un pochettino

volgere lo sguardo verso il firmamento

per accorgersi di quanto invece sia perfetto

quello che è il quadro divino.