di Loretta Dalola
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Il 3 febbraio del 1957 nasceva il Carosello, cosa è cambiato?
di Santino Rizza
Per noi che siamo definiti quelli della vecchia generazione, dimenticarsi del Carosello non è facile.
Dal 1957 al 1977, è stato compagno insostituibile, non tanto per i prodotti che promuoveva, ma per una frase che ormai è entrata a far parte degli annali, e che oggi farebbe scalpore tra i giovani, “A letto dopo il Carosello“.
Un’espressione che tutti i genitori del tempo “imponevano” a noi piccoli.
In poche parole era come avere lo zuccherino prima della famosa, o famigerata, affermazione, che per ben vent’anni ha accompagnato quelli della mia generazione, e che ha concesso l’onore di poter pronunciarla a chi in quegli anni si trovava dall’altro lato della barricata, i nostri genitori.
Chi non ricorda Patty Pravo, che nel periodo estivo diventata testimonial di un famoso cornetto, oppure la presenza di attori di grido di quel periodo, che magari vestivano i panni del cittadino modello, e famoso aggiungerei io, che utilizzava e quindi faceva la reclame di un dentifricio?.
Da Totò a Mina, da Gino Bramieri a Walter Chiari, nessuno era indenne dal far la sua comparsa nel “Carosello” per fare il suo intervento pubblicitaro, che raccontava una storia in un solo minuto (se non ricordo male).
Quanti ricordi, ma oggi la situazione è uguale a ieri? Assolutamente…NO !
Oggi (umoristicamente parlando) sono i figli a ricordare ai genitori che ad una certa ora bisogna andare a letto. Perché? Perché la nuova generazione, non ha orario per uscire e rientrare in casa.
Quante volte i giovani hanno sentito i propri genitori gridare “Questa casa non è un albergo!“.
E quante volte noi genitori abbiamo dovuto ascoltare la sarcastica risposta dei figli risposte dei figli: “Allora la colazione la faccio al bar“.
Ah quanti ricordi il Carosello, ma se tornasse oggi i genitori potrebbero pronunciare la famosa frase o sarebbero i figli a cogliere la palla al balzo per mandare noi giovani degli anni 50 a letto
Lo spermatozoo che fa discutere
di Giuditta Mosca
Ilfracombe è una cittadina del sud est dell’Inghilterra abitata da poco più di 10mila persone che stanno facendo più chiasso di quanto riescano a farne gli abitanti di città molto più popolate. Il piccolo centro è noto per l’elevato tasso di natalità. Le autorità comunali adesso puntano sul restyling e fanno apparire su un cartellone pubblicitario la forma stilizzata di uno spermatozoo, facendo insorgere tutta la comunità.
Ilfracombe è la seconda città al mondo per tasso di natalità. Il peccato è che a rendere brillante questo dato statistico ci sia anche un preoccupante aumento delle gravidanze di donne giovanissime, cosa che per molti abitanti è motivo di vergogna. La piccola comunità vive soprattutto di turismo, motivo che ha spinto le autorità a fare leva in modo non troppo nascosto sul record vantato. Da qualche giorno in tutta l’Inghilterra appare il cartellone che invia una sorta di messaggio criptato: “vuoi procreare? Concediti una vacanza a Ilfracombe”.
Le coste della cittadina sono definite nella pubblicità come “fascinose e curiose” e, a sottolineare questo ultimo concetto, appare la forma stilizzata di uno spermatozoo che ha fatto infuriare gli spiriti conservatori. I movimenti cittadini si spaccano, c’è chi sostiene che fare sfoggio di una tale vergogna – ovviamente riferendosi all’alta percentuale di giovanissime in stato interessante – sia oltraggioso e chi, in modo più ponderato, fa notare che la campagna, costata 5mila sterline, sia un peso per le casse pubbliche.
Per placare gli animi la portavoce del consiglio comunale fa sapere che la strana forma “rappresenta il porto, le onde, i pesci e i coni gelato… sapevamo che i più maliziosi lo avrebbero scambiato per uno spermatozoo ma non si può sempre accontentare tutti”. La cittadina, di architettura e di cultura tipicamente vittoriane, è nota nella zona per via del teatro che si chiama “Madonna’s Bra”, letteralmente “il seno della Madonna”.
fonte tgcom