Manovra, i radicali cercano alternative ai tagli: “Legalizzare e tassare al 26% le prostitute


Raggranellare 80 milioni tassando le prostitute. Questa l’idea dei radicali che hanno presentato un emendamento alla manovra finanziaria di Giulio Tremonti per legalizzare la prostituzione. Secondo i radicali, infatti, la legalizzazione della prostituzione porterebbe nelle casse dello Stato almeno 80 milioni di gettito all’anno. A snocciolare le cifre è stata la parlamentare Donatella Poretti: “Sono sempre stata dell’idea che sia necessario intervenire a livello normativo per un pieno riconoscimento dell’attività di prestazione di servizi sessuali e remunerati tra persone maggiorenni consenzienti. Più volte ho proposto al Parlamento di affrontare la questione: l’ho fatto con la presentazione di un disegno di legge ed ora con un emendamento alla manovra economica sottoscritto anche dai senatori Emma Bonino e Marco Perduca: legalizzare significa anche e soprattutto regolarizzare in termini economici l’attività meretricia, che potrà essere svolta in forma autonoma, dipendente o associata”. Secondo la Poretti, “con un semplice calcolo approssimativo, su 70mila prostitute presenti nel nostro Paese (50% straniere, 20% minorenni) per 9 milioni di clienti, costo medio per prestazione di 30 euro – si ottiene – un giro d’affari di 90 milioni al mese, oltre un miliardo l’anno. Naturalmente se leviamo a questo miliardo le minorenni e le straniere irregolari si arriverebbe alla cifra di 300 milioni di euro annui per un totale di aliquota al 26% di 80 milioni di euro annui”. Una cifra che, secondo la radicale, il “Parlamento non deve sottovalutare” anche perchè “da un tale provvedimento sarebbe notevole anche il risparmio in termini di risorsa lavoro da parte di forze di polizia e magistratura, che non dovrebbero più impegnarsi nel contrasto ad una prostituzione legalizzata e sottoposta a regime fiscale, e potrebbero concentrarsi con più efficacia nel contrasto dello sfruttamento della prostituzione anche minorile, ed altre tipologie di crimine”. “Non ci si scandalizzi – conclude la Poretti – sul fatto che l’attività possa essere tassata visto che già oggi accertamenti fiscali e redditometri nei fatti lo fanno. Se fosse legalizzata ci sarebbero non solo doveri pagare le tasse ma anche diritti: assistenza sanitaria, previdenziale, ecc…”. La proposta si scontra con la legge Merlin, quella che nel 1958 ha decretato la chiusura delle case d’appuntamenti. L’idea dei radicali, in ogni caso, potrebbe non dispiacere al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, in più di un’occasione, nelle passate legislature aveva ipotizzato una possibile riapertura delle case chiuse. Nel 2002, ad esempio, intervistato dal quotidiano Libero, affrontando il problema della prostituzione nelle strade Berlusconi spiegò: “Magari bisognerà aprire le case chiuse, regolarizzare, vedremo”. Allora era un problema di decoro, e non se ne fece nulla. Oggi, invece, è un problema di cassa: magari il risultato sarà diverso

da www.blitzquotidiano.it

Il piacere maschile italiano passa anche dal turismo sessuale


di Loretta Dalola

L’Italia è al primo posto, tra i Paesi europei, nel praticare quella ignobile attività chiamata «turismo sessuale». Sono circa 80mila ogni anno i maschi italiani che si recano all’estero per soddisfare i loro bassi istinti

 

Nell’affrontare questo fenomeno in continua aumento e che dipende da molti fattori sociali, culturali e politici e che coinvolge direttamente il comportamento sessuale, è bene premettere la distinzione tra concetti  quali : scelta libera fra adulti consenzienti e violenza e sfruttamento, di condizioni di disagio psico-economici. 

Il fenomeno del turismo sessuale solitamente praticato da individui di sesso maschile che  attratti da certe destinazioni turistiche considerate  “paradisiache” sfruttano quelle risorse del “piacere” di tipo ambientale, integrandole perfettamente con altre legate al piacere erotico e sessuale. 

Il turismo sessuale “promosso” da quei paesi dove la prostituzione è legalmente riconosciuta e considerata un’attività di tipo professionale  ha a che fare con un sistema “adulto” dove l’aspetto sessuale può rispecchiare una cultura e dove questa, tramite le sue regole, valorizza l’importanza del rispetto reciproco tra i partner coinvolti nell’attività ludico-sessuale. 

Ne sono un esempio alcuni paesi come l’Olanda, la Germania, la Svizzera, il Belgio e la Spagna dove l’attività legata alla prostituzione non è solo tollerata, ma anche regolamentata legalmente. 

Ben diverso è il caso di quel  turismo sessuale praticato in  paesi, dove la prostituzione, non è regolata da una legge specifica, ma da un sistema illecito e a volte anche para-legale e dove  lo sfruttamento è strettamente collegato con la violenza, ovvero il non rispetto dell’altro che sfrutta i più deboli rendendoli schiavi. 

I luoghi in cui viene consentito questo secondo aspetto. più deplorevole del turismo sessuale sono rintracciabili in quei paesi che, ancora oggi, vivono particolari situazioni socio-culturali e politiche invalidanti: Asia, Sud America, Est Europeo, ma anche Africa. 

La povertà e il clima di indigenza in cui vivono gli abitanti di questi paesi aiutano il mercato verso i commerci che offrono bambine e bambini come merce fresca, schiavi del piacere di qualche maschio inappagato 

In questi luoghi il “turista” può attuare comportamenti criminali ( perché solo di questo si può parlare) senza correre il rischio di essere punito in quanto affiancato da strutture apparentemente legali, come agenzie di viaggio che sono invece copertura di attività illecite nelle quali i minori possono essere venduti anche  dalle famiglie stesse, convinte di avviarli ad una vita migliore. 

Quindi il turismo sessuale non può solo essere  rappresentato dal turista straniero che si concede il “lusso” di una esperienza sessuale di tipo mercenario con una donna consenziente e libera di scegliere come utilizzare il proprio corpo, bensì un sistema illegale che mira allo sfruttamento delle donne e di minori con l’utilizzo della violenza. 

Fare un viaggio significa concedersi la possibilità di vivere uno spazio diverso del quotidiano, ricco di stimoli nuovi e caratterizzato soprattutto da esperienze entusiasmanti, rilassanti e comunque piacevoli. 

Il turismo sessuale non può essere considerato una risorsa economica al pari  del turismo in generale. È una piaga  devastante soprattutto se associata alle forme di violenza e sfruttamento già citate. 

L’individuo in generale, può concedersi forme di divertimento anche strettamente correlate al sesso, tenendo ben presente che solo quando il sesso è vissuto in armonia e piacere tra individui consenzienti e adulti può, nella rappresentazione anche più goliardica di un viaggio, definirsi sano. 

Si deve altresì chiarire  che nella libertà di ognuno, non devono sussistere eventuali forme di dipendenza e soprattutto d’ignoranza. Compito dei Governi far sì che i diritti delle persone siano sempre anteposti al profitto e che sia accessibile a tutti fruire dei beni della natura, della cultura, dell’arte, e perché no, dell’avventura sessual-emotiva. 

Visualizza altro: 

http://it.wikipedia.org/wiki/Turismo_sessuale 

http://www.zenit.org/article-21786?l=italian 

http://it.peacereporter.net/articolo/8317/Nessun+rispetto 

http://www.touristime.it/index.php?method=section&action=zoom&id=616 

http://www.benessere.com/sessuologia/arg00/turismo_sessuale.htm 

http://www.bulgaria-italia.com/bg/news/news/00528.asp da http://lorettadalola.wordpress.com

Case chiuse: riapriamo il dibattito


di Luca Sepe
Il 20 febbraio del 1958 con parere contrario dei monarchici e dei missini veniva approvata dal Parlamento la legge Merlin che aboliva la regolamentazione della prostituzione in Italia e decideva la soppressione delle Case di Tolleranza.
In realtà il fenomeno della prostituzione era stato regolamentato in Italia già da tempo;senza perdersi nei tempi antichi,già nel ‘400 il Regno delle due Sicilie,sempre all’avanguardia,aveva stabilito una Reale Patente per l’apertura di pubbliche lupanare e lo stesso dicasi per la Serenissima Repubblica di Venezia.A partire dal 1860,invece, la pratica veniva estesa e legalizzata in tutto il paese.Ma proprio in quegli anni la Mafia iniziava a prosperare e a fiutare nuovi mercati.
La chiave di lettura della tanto contestata legge n.75 può essere duplice.
I puritani ritengono infatti che con tale provvedimento sia stato effettivamente fatto un passo avanti nella lotta al mestiere più antico di sempre;ma in realtà il mondo attuale è pieno di struzzi.
La seconda analisi,invece,potrebbe spiegare il motivo per il quale sia stata portata avanti con tanta caparbietà la suddetta legge;la Mafia e la Chiesa ,istituzioni da sempre influenti nella nostra scena politica,vedevano infatti di buon occhio un provvedimento del genere.E i motivi sono ovvi;infatti molti esponenti di area cattolica ritenevano che la chiusura delle lupanare fosse un dovere categorico da parte di uno stato “civile”;molto probabilmente pero’ si dimenticavano che lo Stato Pontificio era stato, negli anni addietro, all’avanguardia nel business della prostituzione.La Mafia,invece,dopo essersi distinta come promotrice dell’unità d’Italia(insieme alla massoneria inglese)e dopo aver dato una mano agli americani durante la seconda guerra mondiale(quando sbarcarono in Italia),scorsero i profitti che il business della prostituzione avrebbe potuto conferire.L’anno in cui la legge n.75 fu approvata era il 1958.L’anno in cui Lina Merlin venne eletta alla Camera dei Deputati era il 1958.Al mio paese uno piu’uno fa due.
Questo mi ricorda un po’la gioia generale che vi fu nelle carceri quando Mastella,in campagna elettorale,già parlava di indulto.E quanti voti prese in quell’annata il governo Prodi…
Attualmente si asserisce che l’esercizio della prostituzione è punibile con sanzione amministrativa(e non penale) in spazi pubblici “per oltraggio al pubblico pudore”;ma non vi è il reato di prosituzione in sé;per siffatto motivo in Italia le prostitute non vengono arrestate salvo che non siano clandestine.Ma nessuna regola sussiste per la meretrice che esercita il mestiere tra le mura domestiche; infatti se una prostituta esercita,senza essere gestita da “papponi”, in un appartamento privato non è perseguibile legalmente se non nel momento in cui viene vista accettare soldi da un cliente;in quel momento non scatterebbe un “illecito da prostituzione”ma solo un illecito fiscale.
In poche parole lo stato Italiano fa come le tre scimmiette innanzi a una tema che non si affronta o meglio,che non si vuole affrontare;non si puo’ affrontare.Oggi,come è noto,tale fenomeno è gestito dalla criminalità organizzata.In Italia battono circa 50.000 prostitute,di cui 25.000 straniere:soprattutto nigeriane, ma anche albanesi, polacche e bielorusse.,aumentate rispetto agli anni passati in virtu’dell’accrescersi dell’immigrazione clandestina;il 70 % lavora per strada e la restante parte in appartamenti;circa 10.000 sono invece le minorenni . Da 5.000 a 7.000 euro è invece la rendita mensile che ha lo sfruttatore da ogni singola prostituta;circa un miliardo e duecento milioni di euro è invece il giro d’affari annuale della prostituzione in Italia.Naturalmente:tutto in nero.Oltre a questo dato economico,vi è un’altra considerazione da fare;negli ultimi anni il numero dei soggetti affetti da malattie (tra cui l’aids)contratte da rapporti con meretrici è aumentato vertiginosamente;è questo perché,stando a delle recenti statistiche,circa il 70 % dei clienti chiede di effettuare rapporti non protetti.Visto il fallimento della legge Merlin,urge un attento punto di riflessione.Alla luce di quel che è accaduto in questi cinquanta anni è palese che il mestiere piu’ antico del mondo non possa essere eliminato,all’improvviso,con un colpo di spugna.
Quel che è certo è che,morale o immorale che sia,questo fenomeno deve essere oggetto di una regolamentazione nuova.Se si riaprissero le Case di Tolleranza(magari sotto il monopolio statale) i benefici che ne scaturirebbero sarebbero molteplici;in primo luogo si metterebbe un freno alla tratta internazionale delle prostitute,sottraendole così dal fenomeno malavitoso che le gestisce;oltre ciò,grazie a un asfissiante controllo sanitario delle ASL,si arginerebbero tutte le eventuali malattie contraibili da rapporti a rischio;inoltre l’imposizione fiscale che vi sarebbe su tale attività comporterebbe, all’Italia, benefici economici da non sottovalutare;in tal modo le prostitute si registrerebbero al fisco per pagare le tasse e avrebbero in cambio la pensione,l’assistenza sociale e quella sanitaria.Oltre ciò non ci sarebbe più il triste esercito di meretrici che,soprattutto nelle zone meno prestigiose,battono mezze nude al calar della sera per strada, tra i passanti,magari in prossimità di bambini.
Molti moralisti potrebbero non essere concordi con questo provvedimento;ma pensandoci bene,non è più degradante il vedersi in televisione vallette mezze nude che sculettano in fascia non protetta;o non è molto più squallido un programma come Miss Italia,che sino a qualche tempo fa classicava la più bella solo in base all’aspetto fisico?O vogliamo parlare dei corridoi dei Consigli Regionali o Comunali(che sembrano essere delle passerelle), che vedono sfilare vere e proprie modelle mozzafiato,piazzate ora come segretarie,ora come politici;questa non è mercificazione della donna? Ma la cosa più simpatica è sentirsi fare la morale da quei politici che sono i primi ad essere gli “utilizzatori finali”:incoerenza allo stato puro.Oggi,grazie pure alle intercettazioni, abbiamo scoperto il vizietto dei nostri politicanti,siano essi di destra quanto di sinistra.Come diceva Ronald Reagan:”la politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo.Certe volte,però,assomiglia molto di più alla prima”.
Quel che rende la professione di prostituta degradante è il mix di sfruttamento,abuso e asservimento in cui si trovano queste donne;in alcune culture antiche,ad esempio,la meretrice era sacra.
Il fatto che si tratti del mestiere più antico del mondo,deve far riflettere.Per molti sociologi e psichiatri la prostituzione corrisponde a una vera e propria necessità sociale,imprescindibile per gli equilibri nazionali.
Negli ultimi anni spesso si è accennato a una ipotetica revisione della legge n.75 ,e a parlarne sono stati esponenti di destra(tra cui lo stesso Berlusconi), come di sinistra.Il motivo per cui nulla si è fatto e nulla si farà è semplice;porre in essere un monopolio statale in tal settore,significherebbe sfidare le Mafie,che all’improvviso si vedrebbero sfilare dalle mani un business miliardario;si aggiunga poi il gran peso che la Chiesa ha in Italia,anche grazie ai numerosi mezzi di informazione in suo possesso;indi riaprire le Case di Tolleranza significherebbe mettersi contro questi due grandi serbatoi di voti.E la cosa certamente non conviene…
In fondo,come asseriva Indro Montanelli “…era nelle Case di Tolleranza che la Fede Cattolica,la Patria e la Famiglia trovavano la più sicura garanzia…”.
Ma l’ipocrisia dilagante smentirà prontamente il mio articolo.

Genova. Bagnasco incontra i trans, con loro una foto ricordo


Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana Angelo Bagnasco  torna a Genova, la città in cui è arcivescovo, per incontrare le suore e finisce a colloquio con i trans. Un appartamento nel centro storico di Genova, nei vicoli che un tempo delimitavano il vecchio Ghetto e dopo sono diventati i caruggi dei travestiti; nella casa abitano le suore contemplative missionarie dell’ordine di padre de Foucauld.

In queste stanze ieri pomeriggio, 8 febbraio, il cardinale Angelo Bagnasco ha incontrato una decina di transessuali. Le suore avevano chiesto al cardinale se era disponibile a un incontro «con le nostre ospiti». Le ospiti si chiamano Regina, Lucrezia, Patrizia, sono tutti trans. Il cardinale ha detto sì. Ha incontrato anche altri ospiti, alcune famiglie di senza tetto, una delegazione di immigrati, ragazze fuggite dal racket della prostituzione. I trans hanno preparato canzoni di benvenuto e hanno raccontato la loro vita prima e in che modo è cambiata.

Il cardinale ha ascoltato, seduto nel salottino, ha accettato lo scatto della foto ricordo con suore e trans, ha stretto le mani a tutti, ha ascoltato l’inno dedicato alla Madre di Dio cantato da voci inconsuete. Infine ha risposto con parole evangeliche. «Siamo figli del peccato originale — ha detto — tutti possiamo cadere nell’errore, possiamo peccare anche se siamo comunque responsabili delle nostre azioni. Ma Cristo è morto in croce per la salvezza di tutti. Non spetta a me giudicare. Le porte di Dio sono aperte a tutti».

I trans hanno chiesto un altro incontro per poter parlare ancora della loro vita, delle loro esigenze spirituali. «Il cardinale non ha condiviso la mia naturalezza nell’essere omosessuale ma abbiamo parlato — ha concluso Regina — è più di quanto sia riuscita a fare con il cardinale Siri che pure ho conosciuto tanti anni fa».

da www.blitzquotidiano.it

Trans fa lezione a liceali di Empoli


Potevano scegliere se discutere, durante l’assemblea studentesca mensile, delle problematiche del clima o delle discriminazioni. E loro, i ragazzi del liceo toscano Pontormo di Empoli, hanno optato per la seconda possibilità, invitando a scuola una trans. E così Regina Satariano, responsabile del Movimento di Identità Transessuale Italia e organizzatrice di Miss Trans, ha raccontato loro la propria esperienza e i motivi della sua scelta.

Un’assemblea regolarmente autorizzata, spiega la preside, Daniela Borghesi: “Personalmente non potevo essere presente al primo incontro, ma c’erano numerosi insegnanti che mi hanno spiegato il grande interesse dei ragazzi e delle ragazze per il tema trattato. La trans ha raccontato la sua esperienza di vita e ha spiegato l’esigenza di far rispettare i diritti umani di tutti. Non si sono trattati argomenti politici, ma ha descritto il percorso che l’ha portata da ragazzo a voler diventare una trans”.

“E’ stata un’esperienza sorprendente per me – ha quindi raccontato Regina Satariano -: non mi aspettavo che ragazzi di 14 e 15 anni mi accogliessero con la tranquillità e la semplicità che ho trovato”. La trans spiega quindi di aver “cercato di parlare in modo molto semplice raccontando la mia scelta, fatta quando avevo 26 anni, in un periodo in cui decidere di diventare trans non era una cosa da poco. Oggi la situazione e’ cambiata, anche se i problemi non sono tutti risolti. Agli studenti ho spiegato le differenze fra una transessuale e una drag queen. Cosa significa essere trans. Ho detto che davanti alle discriminazioni sono loro la nostra speranza”.

Agli studenti Regina ha detto di non rinnegare il suo passato da prostituta: “Quando avevo 26 anni e ho deciso di intraprendere questo percorso servivano tanti soldi, decine di milioni per modificare il fisico e fare cure ormonali: prostituirmi era l’ unico modo per avere i soldi necessari. Molte ragazze fanno questo anche oggi perché, da trans, trovare un lavoro è difficile. Quando sul tuo documento c’è un nome da uomo e invece sei donna, o viceversa, difficilmente un datore di lavoro ti assume”.

Secondo Federica Briganti, rappresentante d’istituto, “la prima assemblea e’ stata entusiasmante e lunedì si replica per i ragazzi del triennio”. Anche se, a quanto pare, fra i genitori dei ragazzi più giovani qualcuno ha storto la bocca per l’opportunità di invitare una trans a scuola

fonte tgcom

Amsterdam: stretta sulla prostituzione, protestano le lucciole


Nuova stretta della città di contro la . Il vice sindaco ha proposto nuove misure restrittive, che includono orari ridotti per i “brothels”, gli hotel dove le lucciole possono portare i loro clienti, e un innalzamento del limite d’età per esercitare la professione che passa dai 18 ai 23 anni.

Per Asscher, dalle 4 alle 8 della mattina, la dovrà essere completamente bandita nella città olandese, nell’ambito della battaglia intrapresa dalla città più importante d’Olanda per combattere lo sfruttamento e il traffico di esseri umani.

La proposta non piace al sindacato locale delle prostitute per la quale le prime ore della mattina sono quelle più redditizie. «Non è una buona idea, questo è il momento in cui si fanno più soldi», ha detto Metje Blaak, una portavoce dell’unione delle prostitute Rode Draad.

L’organizzazione è anche contraria all’innalzamento dell’età da 18 a 23 anni, perché così le colleghe più giovani sarebbero costrette ad esercitare nella clandestinità.

da www.blitzquotidiano.it

La carne debole di Pompei


di Orso di Pietra

I giornali lo hanno definito un “vero e proprio sfregio”, una offesa “alla città della Madonna”, un oltraggio che oltre tutto si consumava a poche decine di metri dal Santuario mariano. Così è scattata una operazione salvifica che ha impegnato in maniera considerevole la polizia che ha messo sotto sequestro dieci alberghi ed arrestato una decina di persone accusate di aver organizzato un giro di prostitute destinato ad intrattenere i pellegrini dalla carne debole e dal testosterone forte. Tutto questo a Pompei. Dove gli scavi hanno messo in evidenza che molto prima dell’arrivo di Santa Romana Chiesa si sovrabbondava in carne debole ed in testosterone forte. Ma non è che già che c’era la polizia ha sequestrato anche la Villa dei Misteri e gli affreschi erotici dei lupanari degli antichi?

da www.opinione.it