Omaggio a Pinina Podestà, artista surrealista


Un bellissimo video che raccoglie alcune delle innumerevoli opere di questa artista di origine catanese ma da più di 30 anni residente ad Augusta…”sfogliate” questo video e gustatele…

A wonderful video which collects some of the innumerable works of this artist who was born in Catania but has been living in Augusta for more than 30 years…”leaf through” this video and taste them

http://www.facebook.com/video/video.php?v=1245239297784&ref=nf

www.pininapodesta.it

Giorgio Albertazzi al teatro Duse di Bologna


di Marco Frangini

Mercoledì sera al teatro Duse. Filosofi sulla scena, nel senso che Albertazzi interpreta F. Nietzsche e Protagora (nelle serate precedenti si era calato nei panni di Platone e di Ratzinger, ma io non c’ero).

Alla fine il pubblico ha applaudito lungamente. L’applausometro ha misurato la sonorità degli applausi a Protagora (52) e a Nietzsche (35): la vittoria di Protagora è comprensibile, in quanto Albertazzi lo ha descritto come campione dell’Ottimismo, mentre Nietzsche era il Pessimista.

“Tu, amico Protagora, ci parli della Democrazia e del Progresso… io, che per ventura vivo 2400 anni più tardi, ho constatato che la democrazia non è servita ad altro che a trasformare gli uomini in pecore…”

Giorgio Albertazzi è un abilissimo, impareggiabile animale da palcoscenico.

Potrebbe recitare l’orario ferroviario o il regolamento dell’Azienda del gas, il pubblico ne sarebbe ugualmente deliziato.

C’è da aggiungere che non c’erano solo i filosofi in scena. Nel suo monologare Albertazzi ha divagato in lungo e in largo, ha parlato della vecchiezza, di Dante e Beatrice e di Giulietta…

e quando ha iniziato con “se sia cosa più nobile sopportare pazientemente gli strali e i colpi di balestra…” ho provato un brivido. Ricordando che, in quello stesso teatro, 45 anni prima (alla vigilia degli esami di maturità) ero spettatore dell’Amleto con Giorgio Albertazzi.

http://ilbibliofilo.wordpress.com/2010/01/21/albertazzi-al-duse/

Teatro: “Filosofi alle primarie” con Giorgio Albertazzi a Bologna


Debutta al Teatro Duse di Bologna dal 18 al 20 gennaio, in prima nazionale, “Filosofi alle primarie.
  Partite a scacchi da Platone a Ratzinger”, spettacolo/evento con Giorgio Albertazzi che trascende i limiti del palco per coinvolgere il pubblico in un’autentica gara filosofica all’ultima sfida, con il pubblico che vota e decreta di volta in volta il filosofo vincitore, dalle semifinali alla finalissima.
  Nel corso di tre serate Giorgio Albertazzi, mattatore indiscusso della sfida, darà corpo e voce a quattro filosofi tra i più grandi di tutti i tempi, toccando i temi del pensiero su cui ogni essere umano si interroga da sempre. In questo nuovo format teatrale l’interazione tra autore, attore e pubblico è reale e totale e condiziona la sceneggiatura nella sua progressione. I presenti in sala, come in un’attualissima competizione politica per l’elezione del leader, scelgono di volta in volta chi passa il turno ‘costringendo’ Carlo Monaco – l’autore – e Giorgio Albertazzi a una riscrittura del testo fino alla fase finale del match. In scena c?è un solo protagonista che si sdoppia assumendo le identità e le argomentazioni contrapposte di due dei quattro filosofi e li fa interloquire e gareggiare tra di loro in una immaginaria partita a scacchi. Il confronto avviene sulle mosse dei pezzi degli scacchi, che rappresentano i paradigmi generali delle due contrapposte concezioni filosofiche, degli alfieri (i valori ideali di riferimento), dei cavalli (le procedure metodologiche), delle torri (la capacità previsionale-profetica del futuro), della regina (il sommo bene o prima delle virtù) e del re (la natura del potere e della politica). In questa singolare partita Giorgio Albertazzi non si limiterà a interpretare un testo, ma ne offrirà una personale riscrittura, proprio come un vero autore. Alla fine di ogni partita sarà il pubblico presente a scegliere il vincitore della sfida attraverso gli applausi che verranno raccolti da vari microfoni posizionati in teatro. Un software rielaborerà quindi l’intensità delle battute di mani e proietterà il risultato direttamente in scena. La competizione prevede una semifinale per ogni serata, Platone contro Protagora e Nietzsche contro Ratzinger, da cui scaturiranno i vincitori che si contenderanno la vittoria finale nella terza ed ultima serata. L’autore Carlo Monaco è stato Docente di Filosofia e Storia nei licei e presso l’Università degli studi di Bologna, Ravenna, Urbino. È autore di numerose pubblicazioni e libri sia a carattere didattico che scientifico, nonche’ autore e interprete di numerosi testi teatrali tra cui “La lotta tra il vecchio e il nuovo negozio di sapone”, “Achille e la tartaruga”, “Da Agamennone a Bossi”, “Carneade Cup”. E’ stato aministratore locale ed e’ attualmente consigliere regionale.
fonte AGI

Dai Caraibi emerge un’antica città: è Atlantide?


La città sommersa nel mar dei Caraibi
Un gruppo di archeologi ha scoperto le rovine di una grande città antica sui fondali del Mar dei la cui ubicazione rimane ancora segreta ma che secondo alcune indiscrezioni sarebbe antecedente alle piramidi di Giza, in Egitto. E potrebbe addirittura essere , la leggendaria isola scomparsa, menzionata per la prima volta da .

 La notizia, pubblicata in esclusiva dal giornale parigino in lingua inglese , è stata subito rilanciata dai siti web americani. Le immagini satellitari della città pubblicate sul sito web del quotidiano mostrano qualcosa di completamente diverso dalla scoperta nel 2001 al largo di Cuba da una missione congiunta russa-canadese. Nell’intervista da Washington all’Herald il leader del progetto – che ha chiesto di rimanere anonimo – si è guardato bene dal rivelare le coordinate del luogo. Presumibilmente per evitare la ressa di sommozzatori della domenica a caccia di tesori subacquei durante le feste di fine anno.

 «Abbiamo trovato una struttura simile a una piramide alta e sottile – racconta il capo della spedizione -, e persino una costruzione con pali paralleli in piedi e travi fra le macerie di ciò che sembra un edificio in rovina. Ma non puoi trovare pali e travi – precisa – senza l’intervento umano». Gli scopritori non affermano che si tratti di . «Però – puntualizzano – crediamo che questa città potrebbe esser stata una delle tante di una civiltà marinara avanzata, basata sul commercio e in regolare contatto con le sue controparti eurocentriche».

 Nessuno sa spiegare come sia finita sommersa dalle acque. «Abbiamo diverse teorie in proposito» incalza il team leader, che spera di raccogliere abbastanza fondi per una nuova spedizione, ben più capillare, che possa documentare la sua scoperta. «Qualunque cosa troveremo non appartiene a noi – spiegano gli archeologi -, ma alla gente di questa isola e al mondo in generale. Tutto ciò che riporteremo a galla finirà in mano a un museo».

 Non è la prima volta che tracce di una possibile civiltà sommersa emergono nei . Nel 2001 l’agenzia Reuters riferì che un gruppo di scienziati di Advanced Digital Communications aveva individuato una “” al largo delle coste di Cuba. Grazie al sonar avevano identificato quelle che sembravano strade, rovine di edifici e persino una piramide.

 Ma dopo l’eccitamento iniziale, la storia cadde nel dimenticatoio. Nel suo libro Le porte di (2000), Andrew Collins avanza la tesi che Cuba sia stata al centro di una vasta civiltà pre-colombiana, simile ad . Ivor Zapp e George Erikson, nel loro volume Le Strade di (2002), mettono il Costa Rica a capo di un impero marittimo molto avanzato.

 L’avventuriero F. A. Mitchell-Hedges ha suggerito che i resti della civiltà scomparsa si trovassero in Honduras. Teorie secondo cui si trova nel nuovo mondo cominciarono a circolare subito dopo la scoperta dell’America. Nel 1669 fu addirittura pubblicata una mappa che mostrava l’America divisa tra i discendenti di Nettuno, re di

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