“Sicilia mia”


di Francesco Sabatino

Dedicata a Peppino Impastato

Eri bella.

Signora dei mari.

Dalla tua maestà

il grande lago dominavi.

Regina di grandi commerci.

Grande era la tua natura.

Sublime la tua cultura.

Eri bella,

giovane

e vergine signora.

E adesso guarda

come ti sei ridotta:

Una vecchia puttana

dalla mafia corrotta.

Una lurida vecchia

che puzza

di pizzo clientelismo appalti truccati morti ammazzati…

Tuttavia,

nel fondo dell’anima mia,

spero tu possa risorgere

più bella che pria.

Sicilia mia.

Alla Kore di Enna Andrea Vecchio e le sue “Ricette di legalità”


Incontro dibattito sulla legalità, venerdì 22 all’Università Kore di Enna, dove alle 11, nell’aula Jean Monnet, sede rettorato, verrà presentato il libro dell’imprenditore catanese Andrea Vecchio “Ricette di legalità” edito dalla casa editrice Novantacento. L’iniziativa dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi) in collaborazione con l’università Kore di Enna e Confindustria Sicilia.

Alla presentazione partecipano, oltre all’autore, il rettore della Kore Salvo Andò, il presidente regionale dell’Ucsi Giuseppe Vecchio, il presidente provinciale Ucsi Enna, Renato Pinnisi, il presidente regionale Confindustria giovani, Giorgio Cappello, il direttore della Caritas diocesana di Piazza Armerina, mons. Giuseppe Giugno. “Ricette di legalità” ha rappresentato un bel segnale di speranza, e di ottimismo nella lotta al racket. Un libro che rappresenta un unicum, nella sua originale scelta di una forma narrativa che alterna un vero e proprio ricettario al crudo racconto dei casi di cronaca non edificante dei quali l’imprenditore è stato suo malgrado protagonista.

In questo libro, Andrea Vecchio racconta anni di minacce, attentati, telefonate e lettere anonime. E lo fa intrecciando due sapori, quello amaro di ciascuno di questi momenti, e quello amabile e casalingo dei piatti che ama cucinare e gustare con le persone più care. Ne viene fuori un originalissimo ricettario della legalità, dove la gioiosa preparazione di una pasta con le sarde o di un falso magro si alterna all’angoscia della visita di due manigoldi o allo sgomento per un attentato incendiario in uno dei cantieri della sua ditta.

Si parte, nel libro, dalla pasta con le sarde all’ormai lontano 1982, anno nel quale a casa dell’imprenditore arriva la prima telefonata anonima con la richiesta di un “pizzo” da cinquantamila lire. E attraverso le ricette e le passioni di una vita, si arriva al terribile settembre del 2007 e alla sfilza di attentati incendiari che portano Vecchio quasi alla rovina. Ma proprio da quel Settembre e dal coraggio dell’imprenditore catanese prende il via la nuova stagione di Confindustria Sicilia. Vecchio della sua storia di uomo coraggioso “Io sono solo questo, un uomo leale che vuole dimostrare che con l’onestà si può sconfiggere la mafia.”

da www.livesicilia.it

A Napoli hanno chiesto il “pizzo” al parroco per i lavori della chiesa


La non fa sconti a nessuno nemmeno alla Chiesa. Il di , nei Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, ha denunciato una richiesta di per i lavori di ristrutturazione della chiesa. lo ha fatto dall’altare, durante la celebrazione della messa di domenica 29 novembre. La storia è stata raccontata in esclusiva sul Mattino.

«Hanno chiesto il alla mia chiesa, ma io ho detto no – ha riferito don Mario – Ho deciso di rifiutare perchè i soldi che servono per il restauro della parrocchia li avete donati voi fedeli. Se avessi pagato quella tangente lo avrei fatto con i soldi vostri. E poi l’ho fatto per i bambini, per loro sarebbe stato un cattivo esempio».

La tangente era stata chiesta in precedenza agli operai del cantiere. Finora mai qualcuno si era azzardato a chiedere il direttamente a un .

da www.blitzquotidiano.it

 

Catania: Presentazione del libro “Il Cappio. Pizzo e tangenti strangolano la Sicilia”


il cappioVenerdì 13 novembre, alle ore 18.00 presso l’aula magna della Facoltà di Scienze Politiche di Catania (Via Vittorio Emanuele 49), l’Asaec – “Associazione Antiestorsione Libero Grassi di Catania”, presieduta da Linda Russo Zangara – presenterà il libro “Il Cappio. Pizzo e tangenti strangolano la Sicilia“, alla presenza degli autori Enrico Bellavia, giornalista di Repubblica, e Maurizio De Lucia, giudice della Direzione nazionale antimafia.

In questa occasione, l’Asaec – da anni attiva per la tutela di quella parte sana dell’imprenditoria che non si piega alla criminalità organizzata – intende creare un momento di riflessione comune sui fenomeni dell’estorsione e dell’usura, che non soltanto pregiudicano la libera concorrenza ma inibiscono lo sviluppo socio-economico della Sicilia.

A tal proposito, saranno esposti i dati statistici rilevati dalla Tesi di laurea di Alfio Stissi, su dieci anni di estorsione ed usura perseguiti dal Tribunale di Catania.

Bellavia e De Lucia ripercorreranno la storia «di un fenomeno eloquente, che racconta dall’interno come Cosa Nostra, con feroce competenza, muove i suoi tentacoli nella società civile» come si legge nella quarta di copertina del libro.

Interverranno il presidente della II sezione Penale del Tribunale di Catania Bruno Di Marco, il consigliere della Corte d’Appello di Catania Marisa Acagnino, e il professore ordinario di Diritto Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Catania, Salvatore Aleo, che coordinerà i lavori.

da www.newsfood.com