Usa: Molly Dilworth, la pittrice che colora i tetti di New York


Quando ha cominciato, aveva paura dell’altezza, Molly Dilworth, la pittrice che un anno fa ha iniziato a portare la sua arte sulle terrazze dei grattacieli di New York. La giovane artista finora ha colorato la parte superiore di tre grandi palazzi della Grande Mela, tra cui quello della galleria d’arte Hendershot di Manhattan, e proprio questo modo di dipingere consentirà alla sua arte di essere visibile in tutto il mondo e non solo. Grazie alla dimensione, alla posizione e ai colori brillanti e vivaci che Molly ama utilizzare quando dipinge, le sue opere potranno essere riconosciute anche dallo spazio attraverso le immagini satellitari di Google Heart, il software che riproduce immagini virtuali della terra. “Non voglio ricoprire la terra con le immagini delle mie opere, ha detto Molly, ma fare qualcosa che segni il territorio e far conoscere questo modo diverso di vedere le cose”. La giovane artista, 34 anni, per dipingere non compra la vernice ma cerca di utilizzare gli avanzi che riesce ad avere, acquistandoli anche da Craiglist, la grande bacheca online dove è possibile vendere e comprare qualsiasi cosa, o da organizzazioni che recuperano e riutilizzano materiale. Molly Dilworth, che è cresciuta nel Michigan, ammette che dipingere sui tetti non è affatto facile. L’altezza, le condizioni atmosferiche, il vento, gli insetti a volte non rendono semplice realizzare le opere. L’idea di far arrivare la sua arte nello spazio è nata quando si è resa conto di come molte persone che cercano le immagini dei “propri luoghi” su Google Heart, stringano con questa “tecnologias impersonale”, una sorta di legame intimo, affettivo, molto personale. “La cosa più strana però – ha detto l’artista, è stato iniziare – chiedendomi che cosa significa oggi la pittura nell’era digitale”.

fonte APCOM

Le lacrime – The drops


Generalmente si associano le lacrime al dispiacere, ma in realtà
qualsiasi emozione può provocare le lacrime. Ci sono lacrime di
tristezza, di collera, di rabbia, di delusione, e ci sono anche
lacrime di gioia, di stupore. La poesia, la pittura, la musica
possono riempire i nostri occhi di lacrime, ma questo vale anche
per certi comportamenti umani quando sono particolarmente belli e nobili.
Nella misura in cui le lacrime liberano una certa tensione
interiore, qualunque sia la loro origine, esse sono utili. Ma
ovviamente le lacrime di gioia e di stupore sono le più
benefiche. Quindi, non asciugate tali lacrime col dorso della
mano: raccoglietele in un tessuto pulito e conservatele con
cura, perché possiedono un grande potere. Lasciate asciugare le
lacrime di delusione, di dispiacere, di collera – non sono che
un po’ d’acqua salata – ma conservate le lacrime che sono state
strappate alle profondità della vostra anima.”

Omraam Mikhaël Aïvanhov