“Liquirizia”


di Maria Grazia Vai


Sulle note di Joe Cocker “ Ain’t no sunshine “

Zuccherosi e bianchi seni
Soffici, come lune d’agosto sulla sabbia
E profumano di te
di mille gocciole
che incollano l’anima alla pelle

Zampillano nell’anfora dorata dei miei sensi

Origàmi e giochi d’acqua.
Sguardi ribelli, annaspano nel blu
che mi si scioglie dentro
Mani, a frugare il cuore
sporche di te, dei tuoi colori

Avorio e liquirizia, fruscio d’armonica e rossori

Indomita e silente pioggia
Palpito ambrato, che scivola dal muro
fino alle caviglie.
Di baci e graffi sulle gambe
D’amore morso a pelle

E per averti ancora
oscurerò i velluti
della mia ragione
Sarai follia che cola
dentro ogni fessura – in ogni mia stanza

E mille e più parole
luccicanti
avvolgerò d’organza e nastri viola
Imbratteranno l’aria
e il fiato tutto intorno

Di questa notte effimera, l’unica voce.

“Lungimirando”


di Nunzio Buono

Il giorno
è un giorno letto tra i giorni raccontati, steso e nascosto
tra le pieghe di lenzuola confinate
da uno sguardo

vado seduto con le mani vuote
da un tramonto raccolto
su una panchina scarabocchiata
dagli istanti, distratti
dai colori viola delle nuvole.

Il mare
è uno spazio d’aria racchiuso
da un orizzonte perfettamente in linea d’occhi, dove
tu eri oltre quella sera in piedi al vento
e chino il volto mi parlavi.

Dai tuoi, il cielo,
aveva rubato il chiaro specchio d’azzurro
che piano piano ti tornavano nei miei, dipinti al fiato
dalla leggerezza del tuo vestito magro, io
nudo il segno
del segreto della luna

e respiro
dal mio silenzio il tuo silenzio
insinuandomi tra i capelli, come il vento, fa
con le foglie al ramo e in un giorno di pioggia
ti bagna di sole tra le forme

il tuo profumo
respira la mia pelle
in questo giorno che mi racconta i suoi domani
accanto a una panchina stretta
seduto tra le scritte, scritte
di amori ripetuti di promesse.

C’è
uno spazio di parole
nel pensiero
che scrive per te il mio domani.

“Diamante”


di Maria Grazia Vai

Di te,
che sei respiro, il mio respiro
è pieno

Di te, caduto a pioggia
Nudo
sui miei sensi

ritrovato sei, la chiave nel mio scrigno

Di te
delle tue mani,
piene
dei miei seni

sul ventre morbido, resina indugia

Effimero frutto,
perlato sentiero
di te
colma è la bocca

Di te
Dentro te, distesa
aspetto penetrante il passo

Arriverà da oriente

Di rosea goccia,
sarai diamante.

“Di quanto amore”


di Maria Grazia Vai

Come dal mare l’odore del vento
Arriverai
E con te, il mio tempo.

Del mio domani, di ieri, il mio dono
sarà l’attesa

Dei tramonti la goccia, dell’alba
i profili

Arriverai,
come la pioggia sui fiordalisi

Dorato frastuono, sarai nel mio abbraccio
sotto voce
– sotto la pelle,

dove canta l’Amore e solo tu puoi sentirlo

E ti voglio e ti penso,
dolce sogno increspato. Cuore mio
Mio tormento

Tu, del mio sogno cometa. Io,
bianca vela t’inseguo

E ti spingo
ai confini del cielo

Ma ti penso e ti voglio nel fiato,
nel mio sorriso,
nelle braccia e negli occhi

Arriverai

– ma sei già – Qui, dove ti sento

Sei l’Amore che inazzurra
ogni pagliuzza del cuore
Ed io , qui seduta – in silenzio

ti aspetto

E scoprirai di quanto amore
sono pieni i miei occhi.

“Le anime gemelle”


di Angela Ragusa

Avvicinati mio cuore…
Non temere il vento.
Sotto terra
le nostre radici avvinghiate
sfideranno anche il tempo…
Sfioriremo,disselvendoci nell’aria ,
soffioni roteandi
cullati dai raggi del sole…

Nulla,però, distruggerà
l’eternità del nostro rifiorire…

Torneremo,quando pioggia
di nuovo verrà
a saziare il nostro tormento
e piccole,insignificanti anime gemelle
stupiremo ancora
chi del creato
ha dimenticato l’immensità

…a novembre


di Maria Grazia Vai

Sulle note di Evanescence “ Missing “

E scorrono i giorni, come le gocce di sale
sopra i rosari,
come scorre la pioggia sopra il catrame

Piove, sui frammenti di vetro del cuore
Sulle vele, sui rovi, sulle mie mani
– e sul mare, piove

Come l’inchiostro che cola.
Mentre cancello di te l’ultima goccia che muore,

e muoio anch’io

Come una lacrima nei tuoi occhi sbiaditi
Muoio
all’ombra di un sogno, tra le pietre e la bruma

– tra le rose sfiorite a novembre

Mentre volano via, lontano – le ultime rondini
Lontano da qui,

da questo cielo, bagnato d’autunno,
e rovente
– di pioggia e catrame.

Cuore nudo


di Maria Grazia Vai

Sulle note di BUDDHA BAR “ Sacral Nirvana

Sei miraggio
tra i coni d’ombra di un prisma
Profumo di labbra bagnate
e di candele scianti

Adorna delle tinte di seta
sei d’ambra la goccia, densa
di carnali
e luminosi amplessi

Liquido, vibrante e lucido
Color di geranio,
di muschio e conchiglie

Cuore nudo
Cuore di lupo

Ti trattengo
sulla pelle dischiusa
Nello scrigno dorato,
nelle mie stelle di cera

E sei tremulo, straziante respiro
Della pioggia, un gemito
Del mare l’impeto,
sinuoso il battito

Mentre
scivoli dentro – e sconfini,
fiorisce l’onda

tra le onde – e le pietre.

“Perchè di notte”


di Maria Grazia Vai

Di questa notte trasparente
Sei la mia pioggia di pensiero

Della mia attesa – il vento e la vela
La brezza, la tempesta
i tramonti e l’aurora.

E tutto – e il niente, ha di nuovo senso
Anche le nuvole.
Anche il cielo, quando non vedi il cielo

Di questa e ogni mia notte – sei

Ombra del mio silenzio, dove piove
e s’ascolta
l’eco del mare, e del tuo nome

Di questa notte sei la mia luna accesa

L’insonnia che mi dipinge
dei rossi
colori – dell’amore.

“Di te che sei”


di Maria Grazia Vai

Dal cuore goccioli come foglia di cera
si slaccia la corda, di carta il pensiero

Di tocchi e rintocchi, di seta e tramonti
sei poggia di luna sui tremuli sguardi

Carezza di cielo, conchiglia di vento
Sei l’onda vermiglia, singhiozzo del mare

E stilla d’amore, tormento e languore
di me sei la goccia, e di te ho sete

ancora.

Di te che sei – del mio canto, la musa
e l’aurora –