“Sei…o forse”


di Angela Ragusa

Sei  (o forse non sarai mai)

luce che brilli lontano,

inafferrabile miraggio

che oltrepassa il possibile.

Sei  antiche mura

erette dal tempo di sempre,

pietre incastonate a secco

sulle vie della vita.

Sei immagine presente,

gioco di fantasia

se la noia della notte

smarrisce ogni regola

e svela sembiante di amante

dalla pelle del giorno…

Sei  semplice pensiero

del tesoro che possiedo ,

magicamente chiuso

tra i segreti della mia invenzione!

“Mentre ti sogno ancora”


di Maria Grazia Vai

Di te che mi sei anima e pensiero
Di te ho bagnato ancora gli occhi, e le parole
Di te,
triste acquerello sulla tavolozza del cuore

Dove anche i sogni restano sospesi
distesi come l’edera, quando si aggrappa sulle rocce
come l’aria quando finisce il volo degli uccelli
come le pietre concave scagliate nel mio cielo di cartone

Dove non c’è una nuvola che possa disegnasi
dei tuoi profili, delle tue bianche impronte

A questo cielo, alle mie mani,
alla mia vita
– manchi

quando l’aurora veste i contorni azzurri – della tua assenza
e i sogni ad uno ad uno
si disperdono
come pagliuzze d’oro, dentro un campo.

…a novembre


di Maria Grazia Vai

Sulle note di Evanescence “ Missing “

E scorrono i giorni, come le gocce di sale
sopra i rosari,
come scorre la pioggia sopra il catrame

Piove, sui frammenti di vetro del cuore
Sulle vele, sui rovi, sulle mie mani
– e sul mare, piove

Come l’inchiostro che cola.
Mentre cancello di te l’ultima goccia che muore,

e muoio anch’io

Come una lacrima nei tuoi occhi sbiaditi
Muoio
all’ombra di un sogno, tra le pietre e la bruma

– tra le rose sfiorite a novembre

Mentre volano via, lontano – le ultime rondini
Lontano da qui,

da questo cielo, bagnato d’autunno,
e rovente
– di pioggia e catrame.

Cuore nudo


di Maria Grazia Vai

Sulle note di BUDDHA BAR “ Sacral Nirvana

Sei miraggio
tra i coni d’ombra di un prisma
Profumo di labbra bagnate
e di candele scianti

Adorna delle tinte di seta
sei d’ambra la goccia, densa
di carnali
e luminosi amplessi

Liquido, vibrante e lucido
Color di geranio,
di muschio e conchiglie

Cuore nudo
Cuore di lupo

Ti trattengo
sulla pelle dischiusa
Nello scrigno dorato,
nelle mie stelle di cera

E sei tremulo, straziante respiro
Della pioggia, un gemito
Del mare l’impeto,
sinuoso il battito

Mentre
scivoli dentro – e sconfini,
fiorisce l’onda

tra le onde – e le pietre.