Cose di Sicilia


di Daniela Domenici

La foto è di Nino Ermes

Una scalinata nel cuore del centro storico di Catania, tanti tavolini fuori dai numerosi locali che si affacciano su queste scale pieni di avventori che amano questo angolo della città etnea, turisti e “autoctoni” che passeggiano e si fermano ad ascoltare quattro artisti che hanno immaginato e creato uno spettacolo “open space”, “en plein air” come se ci trovassimo nella parigina Montmartre o sulla scalinata della romana Trinità dei Monti: “Cose di Sicilia”, un melange, un mix, di brani tratti da testi teatrali soprattutto di Martoglio e di canti tipici della tradizione non solo catanese ma siciliana in genere, il tutto condito dall’accompagnamento di strumenti musicali come la chitarra, le nacchere e i tamburelli.

I quattro baldi “moschettieri” protagonisti di questo spettacolo ieri sera sulla scalinata Alessi davanti al pub Nevsky vicino alla via Crociferi, un “concentrato d’arte a Catania, sono, in semplice ordine alfabetico, Cinzia Caminiti, Cosimo Coltraro, Alice Ferlito e Emanuele Puglia che hanno voluto dare un ulteriore “colpo di colore” alla loro performance con l’abbigliamento: le due donne in “total black”, i due uomini in “total white”.

Avevamo già applaudito questi quattro artisti durante la scorsa stagione teatrale in vari spettacoli separatamente o insieme ma l’idea di “Cose di Sicilia” che ha saputo valorizzare i talenti, sia recitativi che canori, di ognuno di loro ci è piaciuta molto, ci ha colpito favorevolmente la perfetta intesa sia musicale che recitativa tra di loro, frutto sia di un’amicizia di lunga data che di lunghe prove.

Bologna, fotografo partecipa al suo funerale messo in scena in centro


Questa notizia mi ha colpito perchè questo fotografo l’ha messo in atto io, invece,  sto preparando il mio scrivendo, nei minimi dettagli, un testamento spirituale che lascio sul desktop del mio computer a disposizione di chiunque si troverà nei miei…paraggi quando lascerò questo pianeta per tornare alla Casa.
Un fotografo  bolognese ha messo in scena il suo funerale, sebbene sia ancora in vita. Il protagonista di queste singolari esequie per le vie di Bologna si chiama Anthony De Luca, 29 anni.

«E’ l’unico evento che non potrò mai godermi»: così ha scelto di anticipare da vivo il carro funebre, le fiaccole, la banda e la bara sorretta da sei portantini.

«Partecipare al mio funerale – ha detto – è stata un’emozione fortissima. Non si è trattato di una provocazione: fa parte della mia personalità ricercare performance originali».

da www.blitzquotidiano.it