Rita Bernardini inizierà un altro sciopero della fame…E siamo a 19: un altro detenuto si suicida a Rebibbia


Rita Bernardini: Un altro suicida a Rebibbia! Dalla mezzanotte inizio sciopero della fame per l’approcaxione di misure urgenti come quelle contenute nel Ddl Alfano di concedere gli arresti domiciliari a chi deve scontare meno di 12 mesi e la messa in prova per i reati puniti fino a tre anni. NON C’E’ TEMPO DA PERDERE!!!!!

Un collaboratore di giustizia siciliano, Daniele Bellante, 31 anni, si e’ tolto la vita impiccandosi in una cella del carcere romano di Rebibbia. La notizia del sucidio l’ha resa nota Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni che cosi’ commenta: “Il suicidio di un detenuto nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, il 19simo dall’inizio dell’anno, e’ l’ennesimo, drammatico, campanello di allarme sulla situazione che si vive nelle carceri italiane, che speriamo stavolta non rimanga inascoltato”. Quello della scorsa notte e’ il secondo suicidio registrato nelle carceri del Lazio dall’inizio del 2010. Maroni ha appreso che ilo collaboratore di giustizia, recluso in una cella singola, si e’ tolto la vita impiccandosi con una striscia di tessuto appesa alla sbarre della finestra. “E’ chiaro che in questa vicenda – ha aggiunto Marroni – sono in primis da comprendere i motivi che hanno portato un uomo, che aveva deciso di collaborare con la giustizia, a togliersi la vita. Resta, tuttavia, un innegabile e drammatico quadro di fondo: quello di un’emergenza carceri fatta di esorbitante sovraffollamento, fatiscenza di strutture, carenza di risorse economiche ed umane. Elementi che rendono, di fatto, impossibile il sostegno e l’assistenza ai detenuti e l’attuazione del principio costituzionale del recupero del reo.
  Una situazione che impone al nostro Parlamento di intervenire con urgenza per indicare una via di uscita a questa emergenza”

fonte AGI

Pentito muore in carcere, la moglie “lo hanno pestato”


Nuova morte sospetta in un carcere italiano, il 67esimo suicidio dall’inizio dell’anno, il 169esimo detenuto morto nel 2009. Ed è subito giallo. , 35 anni, detenuto per criminalità organizzata da poco collaboratore di giustizia, è stato trovato morto mercoledì nella sua cella del San Michele di Alessandria.  Il carcere parla di suicidio, la moglie accusa «E’ stato pestato».

«La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero – racconta la moglie del detenuto – Ho visto il corpo all’obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l’occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato».

Ruffo era arrivato nel carcere di Alessandria lunedì sera e proveniva dalla casa circondariale di Ariano Irpinio. Sabato scorso aveva chiamato la moglie dicendole: «Devo darti una bella notizia: sono arrivate le carte del trasferimento, le aspettavo da quindici giorni. Da lunedì sono più vicino a te, ci vedremo più spesso». E invece qualcosa è andato storto.

L’Osservatorio permanente sulle morti in carcere (formato dai Radicali e dalle associazioni Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere e ) fa notare che quella di Ruffo è la terza morte sospetta dall’inizio dell’anno al San Michele di Alessandria. Prima di lui si sono tolti la vita , 63 anni, ex agente segreto, in carcere per traffico di armi, e , 35 anni, nigeriano coinvolto in vicende di droga.

La morte di Ruffo, secondo , presenta alcune strane analogie anche con quella avvenuta lo scorso 17 novembre nel carcere di Palmi (Reggio Calabria), dove Giovanni Lorusso, 41 anni, è stato ritrovato cadavere con un sacchetto di plastica infilato in testa e riempito di gas: entrambi i detenuti provenivano dal carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, ed erano appena arrivati in un nuovo istituto. A detta dei parenti, non avevano «alcun motivo apparente né avevano mai manifestato l’intenzione di suicidarsi» e entrambi i corpi, restituiti alle famiglie, risultano segnati da ferite.

Sempre secondo i dati del Centro studi di la morte di Ruffo è la 67esima dal’inizio dell’anno. Il totale dei detenuti morti nel 2009 sale così a 169 segnando un massimo storico di suicidi in carcere.

da www.blitzquotidiano.it