Disabili: intesa tra F.i.s.h e pediatri


Obiettivo: sensibilizzare i pediatri alla non discriminazione

 È stato firmato il 15 gennaio a Roma un protocollo d’intesa tra l’ACP (Associazione Culturale Pediatri) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per la tutela del diritto al benessere e allo sviluppo psicofisico dei bambini e degli adolescenti, in particolare di quelli con disabilità.
Le stime infatti parlano di un 2% della fascia tra gli zero e i diciotto anni interessata da disabilità croniche, ma si può affermare che la presa in carico di queste persone sia una finalità ancora da perseguire. Uno dei problemi principali è dato dal fatto che continua a prevalere un modello medico-assistenziale, centrato quasi esclusivamente sull’offerta sanitaria, modello che non risparmia nemmeno l’età pediatrica.

Sono tre le istanze principali dell’intesa:
– sensibilizzare le istituzioni locali e nazionali, i pediatri e gli operatori sanitari sulla non discriminazione e l’uguaglianza delle opportunità, e sul dovere di garantire alle persone con disabilità il godimento dei diritti e delle liberà fondamentali;
– progettare e attuare attività e iniziative locali, provinciali e regionali;
– formare i pediatri sulle patologie croniche  e sull’importanza della comunicazione-relazione con il piccolo paziente e la sua famiglia sia attraverso il counselling che la cosiddetta “medicina narrativa”.

 da www.vita.it

Adolescenti: uno su tre fuma e in chat parlano di sesso con sconosciuti


I pediatri italiani disegnano l’adolescente 2009

 Il 97% degli adolescenti ha un computer in casa (il 16% ne ha addirittura più di due) il 51%  (55% delle femmine) si collega tutti i giorni ad Internet e il 16,7% lo fa per più di 3 ore al giorno. Chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l’80% è abituale frequentatore di You Tube (il 22% ha già inviato un suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica. Su facebook, fenomeno dell’anno, ha già la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. La gara è avere più amici possibile è quindi ci si propone a sconosciuti, ad una condizione (come ha raccontato una tredicenne coinvolta in uno dei focus group realizzati a corollario dell’indagine) “che siano fighi”.

 Il 45% di chi passa più di tre ore al gionro on line ha parlato di sesso con uno sconosciuto, il 37% ha dato il suo numro di telefono e il 20% ha ricevuto una proposta di sesso on line. Il 24% si è incontrata con uno sconosciuto incontrato line.

 I dati sono contenuti nell’dizione 2009 dell’indagine su “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti”, della Società italiana di Pediatria, conotta su 1300 ragazzi tra i 12 e i 14 anni.

 DROGHE

 Circa un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette (al sud la percentuale dei fumatori sale al 36%). L’8% (nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4%) ha anche dichiarato di “farsi le canne”. Percentuale certamente sottostimata specie se si considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che fumano canne.
Il 5% conosce amici che hanno fatto uso di ecstasy (solo lo 0,3% ha ammesso di averne fatto personalmente uso) e il 9,1% conosce amici che hanno provato la cocaina (non è stata posta la domanda diretta sull’uso).
 
Il 40% beve vino, il 50% (57% dei maschi) birra, e il 22,4% liquori. E il 13,3% (17,7% al centro Italia) si è ubriacato almeno una volta. Il 20,2% trova ragionevole assumere farmaci o integratori per migliorare le prestazioni sportive (era il 18% nel 2008).

 SESSO

 Interessante ciò che pensano a proposito dell’età in cui inizia ad essere ragionevole avere rapporti sessuali completi. Il 12% circa indica 14 anni (la loro età), mentre il 22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni  La maggioranza (41,5%) è però propensa a sostenere che non ci sia una età precisa, ma che è importante “sentirsi pronti”.
 
Come già osservato, la percentuale di coloro che indicano nei 14 anni l’età-soglia  aumenta in modo significativo con l’aumentare del tempo che trascorrono in Internet e davanti alla TV. E’ evidente, in questo, il ruolo giocato dai due media nella preconizzazione della sessualità e, più in generale, dei comportamenti di tipo adulto.

 da www.vita.it

Salute: pediatri, è web-boom, su Facebook si fa a gara di amicizie


Continua la crescita dell’utilizzo di Internet da parte degli adolescenti italiani che diventa prevalentemente femminile. E’ facebook il fenomeno dell’anno, attraverso cui si ricercano amici anche sconosciuti ”purche’ siano fighi”. E’ quanto emerge dall’edizione 2009 dell’indagine ”Abitudini e stili di vita degli adolescenti” che la Societa’ Italiana di Pediatria presentera’ domani a Pisa nell’ambito del Convegno ”La Societa’ degli adolescenti”.

Dall’indagine – che ha il Patrocinio del Ministero della Gioventu’ e che viene svolta annualmente dal 1997 su un campione nazionale di 1300 studenti delle scuole medie di eta’ compresa tra i 12 e i 14 anni – emerge che l’utilizzo tra gli adolescenti del pc, e in particolare di internet, dal 2000 a oggi e’ cresciuto in modo costante e netto. Nel 2000 solo il 37% aveva in casa un computer (nella grande maggioranza dei casi senza collegamento web) e ad aver navigato in internet almeno una volta era poco piu’ del 5%.

Oggi il 97% ha un computer in casa (il 16% ne ha addirittura piu’ di due) il 51% va online tutti i giorni (55% delle femmine) e il 16,7% lo fa per piu’ di 3 ore al giorno.

Chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75% degli adolescenti e circa l’80% e’ abituale frequentatore di You Tube (il 22% ha gia’ inviato un suo filmato). Il 41% ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto piu’ dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l’amore).

Su facebook, fenomeno dell’anno, ha gia’ la propria scheda oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi.

La gara e’ avere piu’ amici possibile e’ quindi ci si propone a sconosciuti, a condizione – come ha raccontato una tredicenne coinvolta in uno dei focus group realizzati per l’indagine – ”che siano fighi”.

Il computer e’ diventato sempre piu’ ”personal”, nel senso che oltre il 54% lo ha nella propria camera e il 21,7% naviga in Internet la sera tardi prima di addormentarsi. ”Un aspetto – sottolinea Giorgio Rondini dell’Universita’ di Pavia, gia’ Presidente della Societa’ Italiana di Pediatria e ideatore dell’indagine SIP sugli adolescenti – che evidenzia come i ragazzi siano sempre piu’ autonomi, e probabilmente poco controllati, nella navigazione in internet”

fonte ASCA

Milano: niente pediatri la Croce Rosa Celeste chiude


di Benedetta Verrini

43-196_croce-rosa-celeste-logo-Dopo 25 anni di attività e in piena emergenza influenza, il servizio alza bandiera bianca

La notizia arriva in uno scarno comunicato che rappresenta quasi una lettera aperta alla città: dopo 25 anni di attività a favore dei bimbi di Milano e Hinterland milanese, chiude il servizio pediatrico della Croce Rosa Celeste. La motivazione? Mancano i pediatri. Ecco, di seguito, il comunicato in versione integrale:

I bambini, si sa, sono speciali creature meravigliose che amano le cose fatte per bene. Quindi, si ammalano di sabato, di domenica e di notte.

Per oltre 25 anni la Croce Rosa Celeste è stata il punto di riferimento per molte mamme milanesi. Mamme preoccupate che hanno avuto bisogno di una visita pediatrica a domicilio. La Croce Rosa Celeste offriva infatti, in tutta la città di Milano e nei paesi dell’hinterland, un servizio medico pediatrico a pagamento, durante le fasce orarie in cui era difficile raggiungere il proprio pediatra di base (dalle 20 alle 24 durante i giorni feriali; dalle 8 alle 24 tutti i giorni festivi).

Oggi siamo purtroppo costretti ad una decisione drastica: la chiusura del servizio pediatrico, a causa dell’assenza di pediatri.

Siamo al limite del paradosso ma la situazione è davvero difficile e complessa. Non ci sono pediatri e quelli che oggi escono dalle scuole di specializzazione pediatrica sono in numero minore rispetto alle effettive necessità: non sono neanche sufficienti a garantire la copertura delle esigenze ospedaliere e dei pediatri di base. Inoltre gli specializzandi in pediatria, con la riforma delle scuole di specialità, hanno ormai un contratto di assoluta esclusività con gli enti universitari e possono solo effettuare sostituzioni presso le guardie mediche. Il nostro servizio, essendo privato, non è considerato una guardia medica.

E’ stato chiesto l’intervento al Comune di Milano, alla ASL Città di Milano e alle Scuole di Specialità in pediatria, ma purtroppo non è stato possibile trovare una soluzione, nonostante la disponibilità dimostrata verso il problema dalle Istituzioni preposte, perché non ci sono comunque i pediatri per poter svolgere il servizio, anche nella ipotesi di attivarlo nell’ambito del servizio di continuità assistenziale.

Ci teniamo a ringraziare al riguardo il Prof. Giovannini – Direttore della Scuola di Specialità in Pediatria – per la disponibilità manifestata nei nostri confronti. Confidiamo che possano maturare iniziative comuni che portino alla riapertura del servizio.

Nella speranza che ciò possa avvenire in tempi brevi, ci scusiamo con la Cittadinanza, con il grande rammarico di non essere presenti in questo particolare momento critico, che vede il virus influenzale AH1N1 particolarmente attivo proprio nei confronti dei più piccoli.

Raccomandiamo a tutti coloro che riportano nelle loro rubriche di servizi utili al cittadino i riferimenti del nostro servizio di volerlo cortesemente eliminare, in modo da non creare aspettative e disservizi per l’utenza. da www.vita.it