“La sfida di Adam” di Gianfranco Roggio: appunti spontanei e brevi della prof. Angela Terranova D’Angelo


Il testo evidenzia una fervida immaginazione unita a uno spirito critico (che ti fa onore), frutto di profonde riflessioni. L’uomo, assediato da mille debolezze umane o meno, vittima di queste, nel suo inconscio coltiva nel profondo del cuore l’ansia, apparentemente sopita, di un mondo migliore. La fragilità dell’ essere umano comune, che sta al centro del racconto, segue la voce della coscienza iniziando a combattere uno per uno i sette peccati capitali che tentano continuamente l’umana gente. E’ la lotta infinita tra il bene e il male. Nel tuo libro, chiaramente allegorico, dimostri la vera essenza del tuo “io” quindi, a mio parere, in questa tua intima ricerca di te stesso hai voluto rappresentare tutta l’umanità. Ma Adam, sorretto dal Tempo, alla fine comprenderà, attraverso il sacrificio della madre, che potrà aspirare alla catarsi che non si farà attendere. E’ un uomo libero finalmente!

Evento letterario ad Augusta


di Anna Vittoria

Il 26 Aprile 2010, alle ore 18, nella cornice aristocratica e deliziosamente retrò di palazzo Migneco-Omodei , in Augusta, è stato presentato al pubblico il romanzo “La sfida di Adam”, edito dalla casa editrice Narrativa e poesia, opera prima di Gianfranco Roggio.

Ad accogliere gli ospiti, sulla scalinata dell’antico palazzo, di recente restaurato e restituito all’antico splendore, l’autore in persona, alto, slanciato, elegante in un abito chiaro, reso meno austero e casual da una sciarpa intorno al collo.

I partecipanti all’evento si sono raccolti numerosi nel salone di rappresentanza del palazzo. Erano familiari, parenti, amici e c’erano soprattutto tante, tante donne, perché Gianfranco Roggio è un parrucchiere. A questa professione non è approdato subito, lui che è un orafo, diplomatosi presso l’Istituto d’Arte di Siracusa, con una felice esperienza d’insegnamento in Australia, terra che gli è rimasta nel cuore. E’ stato l’amore per la moglie Lucia e per i suoi due bambini, Antonio e Andrea, a trattenerlo definitivamente in Italia dove, infine, ha seguito la tradizione di famiglia ed è diventato parrucchiere, stimato e apprezzato dalle sue clienti, non solo per la sua bravura, ma anche per la sua discrezione.

          Non poteva, però, bastare alla creatività di un artista come Gianfranco un lavoro, sia pure creativo come quello del parrucchiere. La sua energia vitale e creativa cercava nuovi canali d’espressione.

Aveva un sogno nel cassetto: scrivere. Di questo sogno e della sua realizzazione ha parlato al pubblico, che ascoltava attento la presentazione del suo romanzo, aperta dalla prof.ssa Daniela Domenici, sua collaboratrice preziosa ed entusiasta nella fase di limatura e pubblicazione dell’opera.

Voleva scrivere e finalmente, nel Marzo del 2009, il fuoco dell’ispirazione si è acceso e Gianfranco, col suo portatile, sera dopo sera,  ha dato voce alla sua fantasia e al suo pensiero

Infatti Adam, il protagonista della sua storia che, entrato in un inquietante giardino, incontrerà e interagirà coi 7 vizi capitali, estrosamente personificati, è metafora, per l’autore, dei giovani d’oggi che non si rendono conto, non solo di quanto siano fortunati ad avere tutto e anche di più, ma spesso ignorano l’esistenza  di un mondo di valori, non solo di cose da prendere,  possedere e consumare.

In occasione di questo evento culturale, si è evidenziata la professionalità della prof.ssa Daniela Domenici, è piaciuta la spontaneità dell’autore e la sua capacità di comunicazione, era palpabile l’interesse del pubblico e il suo affetto per lui, messo in luce anche da doni fra cui una targa con una splendida dedica, regalata da Rita, sua dipendente e amica di antica data.

L’evento letterario è stato caratterizzato da autenticità umana ed eleganza e si è concluso con un ricco buffet apparecchiato in una sala adiacente al salone di rappresentanza del palazzo. L’atmosfera era così poco formale, rilassata e piacevole che alcuni dei presenti si sono trattenuti, senza alcuna fretta, nei salotti dell’antico palazzo, a conversare piacevolmente tra di loro o con l’autore che ad ognuno ha dato copia del suo romanzo con dedica personalizzata.

E’ nata una stella? Per dirlo con Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza”. Noi possiamo solo affermare che Gianfranco è un artista e con questa sua esperienza letteraria ha dato voce ad aspetti importanti della sua personalità, dinamica e complessa, tutt’altro che piatta e monocorde. Durante la presentazione, l’autore ha anche annunciato che ha intrapreso a scrivere un’altra opera che, credo, ci sorprenderà perché, quando Gianfranco scrive non è mai banale a patto che sia se stesso e non scenda a compromessi per incontrare il favore del pubblico .        

                                                       

La Divina Commedia diventa videogame


Già diffuso in molti paesi arriva anche nella patria di Alighieri il primo videogame ambientato nell’Inferno della Divina Commedia, mentre in Usa l’Universal è già al lavoro per trarne un kolossal. Dante in tutto il mondo è materia di studio, come dimostrano gli oltre 400 corsi universitari a lui dedicati. Barnes&Nobles, forse la catena di librerie più famosa al Mondo, nel suo catalogo ha ben 1016 tra libri, saggi, e-book, audiolibri, cd dedicati alla Divina Commedia e al suo autore.

E a distanza di 700 anni dalla sua creazione arriva un videogioco che ha già provocato polemiche e persino proteste in tutto il mondo: si tratta di “Dantés Inferno”, dove l’Alighieri non impersona il ruolo dello scrittore, ma di un guerriero che si aggira tra i gironi infernali, combattendo con i guardiani dei 9 Cerchi e le anime perdute per salvare da Lucifero la sua amata Beatrice. Una nuova versione di Dante che sembra aver conquistato gli appassionati, tanto da aver suscitato la nascita di 10 milioni di pagine web e aver “collezionato” 20mila fan su Facebook, generando una vera e propria Dantés Mania.

In attesa dell’uscita del gioco già si discute sulla fedeltà di “Dantés Inferno” all’opera originale e in rete si sono moltiplicati i dibattiti tra “puristi” e ‘revisionisti”, puntualmente riportati da Wired e dal Los Angeles Times, sia di carattere religioso, sia etico e prettamente letterario. Durante il viaggio attraverso i luoghi infernali, Dante infatti si troverà faccia a faccia con il suo passato e con i peccati commessi e dovrà affrontare mostri di ogni genere. E sono proprio le scelte morali che il protagonista dovrà effettuare. Malgrado questa “licenza” che i creatori del gioco si sono concessi, sono moltissimi gli elementi presi dalla Divina Commedia. Dal Limbo ai Cerchi dedicati ai sette peccati capitali (lussuria, gola, avarizia, ira, accidia, violenza, tradimento), Dante sarà guidato dal poeta Virgilio, con dialoghi rigorosamente presi dal testo del poema.

La trama è avvincente: nel 1191, i crociati guidati da Riccardo Cuor di Leone conquistano la città di Acri e prendono in ostaggio trecento saraceni, da utilizzare come merce di scambio col Saladino; i negoziati si protraggono per mesi e la prigionia sfocia in una rivolta. Tra i cavalieri crociati c’é anche un fiorentino di nome Dante, figlio di Alighiero e innamorato della bella Beatrice. Nella rivolta Dante viene ferito, e si trova al cospetto della Morte che gli annuncia la sua eterna condanna. Forte della sua fede nell’indulgenza plenaria, Dante contesta questo giudizio e sfida la Morte a duello, sconfiggendola con la sua stessa falce.

Al suo ritorno a Firenze, e dopo essersi cucito addosso la croce di stoffa a cui deve la salvezza, il crociato scopre però che Alighiero e Beatrice sono stati assassinati. Appare l’anima della sua bella che gli rivela di aver stretto un patto con Lucifero, e adesso deve seguirlo all’Inferno per causa sua. A Dante non resta altro da fare che impugnare la falce e addentrarsi negli inferi in cerca di redenzione per sé e la sua amata. In questo viaggio tra i nove gironi dovrà battersi, accompagnato da Virgilio, con diversi mostri e creature bizzarre, come Cleopatra o Minosse, oltre che con i dannati, come l’amico Francesco Portinari.

fonte ANSA

Filastrocca sulla gola


di Daniela Domenici

golaLa gola è uno dei sette peccati capitali (ma, fateci caso, che è l’unico dei sette connotato dal nome di un oggetto reale e non astratto) ma la gola è anche un spazio profondo tra due monti.

Con la gola

–      Si respira

–      Si mangia e si beve

–      Si canta

–      Si ride

–      Si ama

Possiamo dire:

–   prendere per la gola o prendere alla gola

–   mi si è chiusa la gola oppure ho un nodo in gola o, ancora, mi è rimasto in gola

–   ho l’acqua alla gola oppure mi fa gola

La gola può essere profonda

–      Se fai l’amore

–      O se collabori con la giustizia

Alcune parole in assonanza con “gola” sono: goduria, godimento; gusto; gorgheggio.