Dopo la lista del Pdl è stato escluso dal voto per le Regionali nel Lazio anche il listino della candidata presidente dello schieramento di centro-destra, Renata Polverini. Lo ha annunciato l’ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello.
Il listino della sindacalista sarebbe stato fermato perché mancherebbe la firma di uno dei rappresentanti di lista. La lista romana, invece, era stata bocciata avendo un simbolo troppo simile a quello di Fabio Polverini, candidato di una lista collegata a Forza Nuova di Roberto Fiore.
Gli unici listini regionali ammessi alla competizione elettorale nel
Lazio sono la “Lista Emma Bonino presidente” e la “Rete dei cittadini presidente Marzia Marzioli”.
I vertici del Pdl si sono riuniti a via dell’Umiltà con Renata Polverini per discutere delle prossime mosse.
CALDEROLI: NOI SULLE FIRME CI DORMIAMO SOPRA
Di fronte al Pdl nel caos per i problemi sulle liste, la Lega rivendica la propria superiorità: “Noi sulle firme ci dormiamo sopra…”, ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli conversando con i cronisti in Transatlantico. Anche perché “noi leghisti siamo cresciuti alla scuola di Bossi, a calci nel sedere…”.
NESSUNA MODIFICA SU LISTA PDL
E’ infondata l’ipotesi che ci siano state “modifiche ordinate dall’alto o riposizionamenti nella lista del Pdl”, tali da provocare il ritardo nella presentazione della lista di Renata Polverini a Roma. Lo hanno detto Alfredo Pallone e Gianni Sammarco, rispettivamente vicecoordinatore e coordinatore del Pdl nel Lazio, ribadendo “l’assoluta inesattezza di alcune ricostruzioni di stampa circa lo svolgimento dei fatti avvenuti lo scorso sabato, 27 febbraio”. La lista era stata “redatta a macchina e quindi immodificabile con correttori o altri sistemi. Oltretutto sarebbe stato tecnicamente impossibile correggere gli oltre 200 fogli della raccolta firme”.
Intanto Vincenzo Piso, altro coordinatore del Pdl, ha annunciato: “Puntiamo allo slittamento del voto”. “Confidiamo nel recepimento dei nostri ricorsi – ha affermato – si potrebbe ipotizzare una riapertura dei termini di consegna e magari il rinvio del voto”. “I dirigenti dell’ufficio – hanno aggiunto – hanno visto perfettamente che il nostro scatolone con le candidature era stato depositato nell’ufficio. Sull’orario d’ingresso dei nostri basta controllare il registro degli ingressi in tribunale e si vedrà che sono entrati alle 11,30”.
Ieri pomeriggio, il Quirinale, chiamato in causa dalla Polverini, aveva prontamente puntualizzato: “La verifica degli esclusi spetta ai giudici“. E dal fronte opposto, Emma Bonino, diretta avversaria, si era dichiarata contraria a soluzioni pro-Pdl diverse dalla legge. “Chi deve decidere decida, ma secondo la legge”.
fonte Apcom