“Simana santa”


di Ina Asero

Pi pasqua quannu c’era religioni,
faceumu esercizi spirituali,
si ministrava maccu ppe pureddi
i pacchi cu li robbi usati
passavunu ne casi de criati.
‘E tempi iu e me frati, nichi e sicchi,
me pattri cu li manu ni l”aricchi
fora petto ni isava comu pisci
in coru ripitennu ‘ncantilena
crisci,crisci ca u signuri arburisci
ie u signuri abburiscennu l’indomani ,
cudduri,ova e aceddi ni puttava.
Oggi me figghiu a pasqua va a sciare
pripara scappuni,piumoni e doposci
e supra a machina ppo cuntinenti arranca.
E me tempi era a simana santa
ora inveci è a simana bianca.

Pasqua e Pasquetta in carcere


Oggi e domani l’on. Rita Bernardini, radicale eletta nelle liste del PD, membro della commissione Giustizia della Camera, insieme a Marco Pannella e a un altro collaboratore, visiteranno due delle carceri più sovraffollate e tristemente celebri d’Italia, Poggioreale a Napoli e l’Ucciardone a Palermo.

Li seguirò col pensiero, è come se fossi lì con loro.

La via crucis


di Franco Bomprezzi

E’ Pasqua. Non mi sembra che la gente se ne sia accorta. Se non perché c’è un ponticello, una mini vacanza, una passerella a cavallo dell’entrante primavera. Quando ero ragazzo c’era un’attesa diversa, fatta di cose semplici, il senso della vigilia, ad esempio, e l’attesa della festa, delle campane che si sciolgono, delle uova di cioccolato piene di sorprese ingenue.

Oggi penso alla via crucis che si svolge in silenzio, ogni giorno, nelle case nelle quali vivono persone in grande difficoltà, quelle migliaia di persone non autosufficienti, accudite ora per ora, giorno per giorno, da familiari affettuosi ma stanchi, da badanti che in questi giorni magari vorrebbero tornare nel paese d’origine, e hanno tanta malinconia nel cuore.

Sarebbe giusto, almeno un piccolo segno, se ognuno di noi provasse almeno per un momento a ragionare sul senso della vita, sulla fortuna di essere liberi e indipendenti. E magari usasse il telefono cellulare non per inviare auguri stereotipati a tutti i contatti della rubrica, ma cercasse, fra le proprie amicizie, proprio quell’amico che è più solo, che è tanto tempo che non si sente, che magari ci disturbava mentalmente con i suoi problemi così gravosi da apparire insopportabili.

Vorrei davvero che la via crucis della vita venisse per qualche giorno condivisa, basterebbe guardarsi attorno, anche nelle nostre strade, nelle nostre piazze, per cogliere negli sguardi pensierosi e cupi della gente questo momento di solitudine e di smarrimento. Senza la speranza di un sorriso, al Venerdì non può seguire la Pasqua.

Non voglio fare il predicatore, né il moralista. Ma ricordo bene che un anno fa, più o meno di questi tempi (erano i primi di maggio) ho visto da vicino la perdita totale dell’autosufficienza (se non della vita). E non voglio dimenticare i miei compagni di strada, in rianimazione, nelle corsie di ospedale, nei racconti dei familiari. Questa umanità silenziosa che ci vive accanto, che sa perfettamente il significato della via crucis.

Che sia una Pasqua di vicinanza. E di ascolto.

da www.vita.it

Per Carmelo: i miei non auguri di Pasqua ad un amico ergastolano


Vorrei poterti dire “Ti capisco” ma sarei ipocrita perché anche se mi sforzo non potrò mai capire appieno la tua sofferenza.
Non posso capirla perché non sono in carcere da 20 anni come te,
non posso capirla perché non ho mai avuto le manette ai polsi come te,
non posso capirla perché non ho mai preso le botte che hai preso tu,
non posso capirla perché non ho preso i calci e i pugni che hai preso tu,
non posso capirla perché non ho mai preso gli insulti e gli sputi che hai preso tu,
non posso capirla perché non sono mai stata all’Asinara come te,
non posso capirla perché non sono mai stata tra gli escrementi di topi come te,
non posso capirla perché non sono mai stata nella cella liscia come te,
non posso capirla perché non sono stata in 41 bis come te,
non posso capirla perché non ho mai parlato ai miei cari da dietro ad un vetro come te,
non posso capirla perché non ho mai patito la fame e il freddo come te,
non posso capirla perché non ho mai dovuto fare lo sciopero della fame per ottenere una cosa che mi spettava di diritto come hai dovuto far tu,
non posso capirla perché non sono mai stata in isolamento come te,
non posso capirla perché la sera nessuno mi chiude in faccia un blindato come invece fanno con te,
non posso capirla perché mai un magistrato mi ha rifiutato un permesso dopo 20 anni come invece è accaduto a te,
non posso capirla perché non ho vissuto rinchiusa in una cella stretta come invece vivi tu da 20 anni
non posso capirla perché io non sono crocefissa alla croce dell’ostatività da 20 anni come te.

Per questo, in occasione di questa Pasqua non ti faccio nessun augurio Carmelo, amico della mia anima e del mio cuore
In occasione di questa Pasqua voglio fare un augurio a me stessa.
Che questa Pasqua sconfigga il mio egoismo e mi apra il cuore a te e alla tua sofferenza
Che questa Pasqua distrugga la mia pigrizia e mi dia la forza di lottare ancora di più per te e con te.
Che questa Pasqua mi apra gli occhi e mi faccia comprendere nell’intimo la tua tristezza, i soprusi che patisci ogni giorno, la tua croce, il tuo giogo, il tuo lungo calvario, le tue stimmate, le tue catene.

Ti voglio bene mille,
Mita

(Pasqua 2010)

 “E’ il tempo della croce. Del silenzio. Di poche parole. Di speranza”

“AB OVO² – L’origine e la forma”


 Alle Scuderie Aldobrandini di Frascati la “sorpresa” di Pasqua: grandi maestri dell’arte contemporanea e giovani artisti alla ricerca della forma primordiale

Sessantaquattro opere dentro un uovo: ecco la sorpresa “pasquale” delle Scuderie Aldobrandini di Frascati! La mostra “Ab Ovo². L’origine e la forma” sarà inaugurata con un originale allestimento nelle prestigiose, seicentesche sale delle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati, sabato 20 marzo alle ore 18. Jannis Kounellis, Carla Accardi, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Bruno Ceccobelli, Oliviero Rainaldi, Marco Tirelli, Luigi Ontani, Claudio Parmiggiani sono solo alcuni dei celebri artisti che prenderanno parte a questa collettiva insieme ad altri giovani italiani e internazionali che si affacciano promettenti nei circuiti dell’arte contemporanea. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino a domenica 18 aprile 2010.

«La mostra raccoglie le esperienze artistiche più autentiche e rappresentative della contemporaneità – afferma il curatore Flavio Alivernini – fino alle ultime tendenze nell’arte d’oggi; l’idea di Claudio Abate, oltre ad essere una forma di committenza estremamente democratica, ha avuto la capacità di provocare l’incontro di energie diverse e contrastanti. Si tratta di esperienze originali, di un’espressione artistica che è nello stesso tempo moderna e concreta. Simbolo di una grammatica antropomorfica che parte dalla genesi dell’atto creativo ed arriva intatta fino a noi».

«La grande arte contemporanea si affaccia nuovamente a Frascati, nelle sale espositive delle Scuderie Aldobrandini, con una mostra eclettica, originale e imprevedibile, che vede alcuni tra i più importanti esponenti dell’arte internazionale cimentarsi in opere racchiuse in una forma ben precisa: la forma ellittica dell’uovo – dichiara il Sindaco Stefano Di Tommaso -. Da qui il titolo sorprendente ma perfettamente coincidente dell’esposizione con i suoi contenuti: Ab Ovo. Ringrazio il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, Giovanna Pugliese e il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura della Provincia di Roma, il curatore Flavio Alivernini e il maestro Claudio Abate che hanno permesso di realizzare questa importante mostra».

«Sessantaquattro le opere, realizzate con tecniche e linguaggi differenti; temi diversi e racconti personali – afferma l’Assessore alle Politiche Culturali Armanda Tavani -, strade battute e percorsi di ricerca appena intrapresi si intrecciano in discorsi che non prescindono mai dall’origine della forma».

Racconti ellittici, tondi, ovali uno sull’altro all’interno dell’importante collezione archeologica delle Scuderie Aldobrandini, caratterizzata da reperti d’epoca repubblicana e imperiale rinvenuti negli scavi della antica città latina di Tusculum, assemblati nel meraviglioso spazio museale realizzato da Massimiliano Fuksas. L’allestimento, a cura dello Studio STARTT, tende a costruire un piano di comunicazione creativa tra arte figurativa, archeologia ed architettura lungo la linea della riflessione, dell’ironia e del gioco; colloquiano il rosso ovale di Carla Accardi, il volto di Costantino, la testa d’uom(v)o di Ottavio Celestino, le macchie di piombo di Jannis Kounellis, il tappeto volante di Fuksas, i marmi sospesi sulla parete magenta, l’orizzontovale di Nunzio, l’origine e la forma!

Giovedì…magro


di Daniela Domenici

Il calendario dice che oggi è giovedì grasso, il momento clou del Carnevale prima del martedì grasso che conclude questo periodo e lascia spazio, con il mercoledì delle Ceneri, al periodo della Quaresima in preparazione alla Pasqua di Resurrezione del Signore.

Quest’anno purtroppo, per me, la Quaresima è iniziata molto prima del 17 febbraio, il mio deserto è cominciato da molto e non so quando finirà, mi auguro di trovare un’oasi, non so dove né quando e, se ciò non sarà possibile, il deserto rimarrà la mia casa.

Buon giovedì grasso a tutti voi!!!