Giovanni…


di Daniela Domenici

Giovanni era un delicato poeta.

Giovanni era un bravo tennista.

Giovanni era impegnato politicamente.

Giovanni è rimasto completamente solo.

Giovanni è diventato obeso e ogni giorno mangia sempre di più.

Giovanni ferma chiunque per parlare ma nessuno ha più voglia di ascoltarlo.

Giovanni non ha avuto amore, non è stato capito, è stato prima allontanato e poi definitivamente abbandonato da tutti.

Giovanni ora dorme sulla panchina di piazza Duomo ad Augusta sotto gli occhi impietosi della gente della sua città che lo guarda chiedendosi “perché” ma non muove un dito per aiutarlo.

“Lungimirando”


di Nunzio Buono

Il giorno
è un giorno letto tra i giorni raccontati, steso e nascosto
tra le pieghe di lenzuola confinate
da uno sguardo

vado seduto con le mani vuote
da un tramonto raccolto
su una panchina scarabocchiata
dagli istanti, distratti
dai colori viola delle nuvole.

Il mare
è uno spazio d’aria racchiuso
da un orizzonte perfettamente in linea d’occhi, dove
tu eri oltre quella sera in piedi al vento
e chino il volto mi parlavi.

Dai tuoi, il cielo,
aveva rubato il chiaro specchio d’azzurro
che piano piano ti tornavano nei miei, dipinti al fiato
dalla leggerezza del tuo vestito magro, io
nudo il segno
del segreto della luna

e respiro
dal mio silenzio il tuo silenzio
insinuandomi tra i capelli, come il vento, fa
con le foglie al ramo e in un giorno di pioggia
ti bagna di sole tra le forme

il tuo profumo
respira la mia pelle
in questo giorno che mi racconta i suoi domani
accanto a una panchina stretta
seduto tra le scritte, scritte
di amori ripetuti di promesse.

C’è
uno spazio di parole
nel pensiero
che scrive per te il mio domani.

Clochard trova in strada 1.100 euro e li consegna a polizia


TORINO – Trova un portafogli zeppo di banconote e lo consegna alla polizia. L’esempio di onestà arriva da un clochard di 60 anni, che non ha ceduto alla tentazione di fuggire alla sua vita tra una panchina e un marciapiede della stazione ferroviaria d’Ivrea, nel torinese. Nel portafogli c’erano infatti 1.100 euro in contanti, soldi che avrebbero potuto fare parecchio comodo ad un barbone come lui. L’uomo ha invece preferito comportarsi da buon cittadino.

Si è recato al commissariato di Ivrea e ha chiesto di parlare con gli agenti, a cui ha consegnato il portafogli, e poi ha fatto ritorno alla sua panchina. I poliziotti lo hanno rifocillato e gli hanno promesso che avrebbero rintracciato il proprietario del portafogli. Così è stato e ora per il clochard è in arrivo una bella ricompensa: l’uomo a cui è stato restituito il denaro ha infatti deciso di premiare la sua onestà.

fonte ANSA