Transumanze


di Nunzio Buono

Piove di te il cielo
tra i rami dell’ultimo sorriso
su strade rivolte al sogno

Ti ho goccia lenta
lasciata al mare
nei giorni scritti di un estate

in un cadere
da ciglia e nuvole
sull’antico gelido ritorno

Il vento
ha il volare di favole
sul vetro di uno sguardo

e tra sillabe di passi e l’andare d’autunno
v’è lo scorrere di foglie arrese.

C’è una poesia
che appesa è tra le andate
e tu, che osservi il volo
dentro il silenzio di un lacrimare di neve.

Li
dove si ferma l’attimo
e va di schiena il giorno.

“Quando te ne vai”


di Nunzio Buono

Sei stata, vento
tra le mani, e sguardo
fuggevole del tempo

perché
se adesso piove
il ramo cerca sole

– quando te ne vai –
e il cielo chiude gli occhi
non ha, più senso il tempo

e al giorno
manca la carezza

di quel sorriso, amico
del mio sorriso.

“Lungimirando”


di Nunzio Buono

Il giorno
è un giorno letto tra i giorni raccontati, steso e nascosto
tra le pieghe di lenzuola confinate
da uno sguardo

vado seduto con le mani vuote
da un tramonto raccolto
su una panchina scarabocchiata
dagli istanti, distratti
dai colori viola delle nuvole.

Il mare
è uno spazio d’aria racchiuso
da un orizzonte perfettamente in linea d’occhi, dove
tu eri oltre quella sera in piedi al vento
e chino il volto mi parlavi.

Dai tuoi, il cielo,
aveva rubato il chiaro specchio d’azzurro
che piano piano ti tornavano nei miei, dipinti al fiato
dalla leggerezza del tuo vestito magro, io
nudo il segno
del segreto della luna

e respiro
dal mio silenzio il tuo silenzio
insinuandomi tra i capelli, come il vento, fa
con le foglie al ramo e in un giorno di pioggia
ti bagna di sole tra le forme

il tuo profumo
respira la mia pelle
in questo giorno che mi racconta i suoi domani
accanto a una panchina stretta
seduto tra le scritte, scritte
di amori ripetuti di promesse.

C’è
uno spazio di parole
nel pensiero
che scrive per te il mio domani.

Un pomeriggio letterario in riva al mare – alcune note “leggere” di uno spettatore presente: Gianfranco Iannuzzo


Lo scenario in cui si svolge questa riunione è la spiaggia di Torvajanica dove la leggenda dice che sia approdato Enea (infatti il tratto di spiaggia viene chiamato “Porto di Enea”). Non immaginavamo che tutto si dovesse svolgere praticamente a ridosso della battigia. Quando arriviamo è già quasi tutto pronto: microfono, sedie per i quattro poeti e, a semicerchio, lettini da spiaggia a mò di poltrone. Non conosciamo nessuno ma non possiamo fare a meno di notare che quattro persone (tre donne e un uomo) sono tutti vestiti di bianco. Tra di loro crediamo di riconoscere Tiziana Mignosa, ci facciamo un pò sfacciati e le chiediamo se sia lei; a presentazione avvenuta ci presenta le altre poetesse (l’ unico “maschietto” è impegnato a chiacchierare con altri). Poi andiamo a sceglierci una “postazione” che riteniamo essere buona per le eventuali riprese. Nel frattempo un ragazzo inizia a trasmettere da una console della musica molto romantica (inizialmente, da profani, non ne capiamo il motivo), ci colpisce molto “All by Myself”. Rivolgiamo la nostra attenzione ai protagonisti della serata: tutti e quattro sono impegnatissimi, chi li chiama a destra, chi a sinistra. Alla canzone precedente segue la musica dei Buddha Bar. Capiremo il perchè di questa musica di sottofondo quando verrà intervistata Rita Minniti. Il cielo si rannuvola un pò ma nel complesso si sta bene. Alle 19.50 circa si inizia. Vengono presentati i poeti e il signore con il cappello (che, se non andiamo errati, si chiama Gottardo) inizia a leggere le poesie di cui non ricordiamo l’esatto ordine cronologico. Sappiamo per certo che per ultima è stata letta la poesia di Nunzio Buono a cui è seguita la relativa intervista biografica quindi partiamo dal presupposto che inizialmente sia stata letta la poesia di Rita Minniti a cui è seguita l’ intervista. Poi crediamo che sia toccato a Maria Grazia Vai, quindi a Tiziana Mignosa della quale è stato letto un brano del suo secondo romanzo: “Perchè”. Dopo di lei (o prima di lei, non ricordiamo esattamente) si è messo a piovere e per cercare un riparo per la videocamera, ci siamo un attimo distratti saltando la poesia di Maria Grazia Vai ma in compenso abbiamo salvato l’ intervista. Chi è stato presente non ha potuto fare a meno di ammirare il bel tramonto che minuto dopo minuto si realizzava all’ orizzonte. Poi, finite la lettura delle poesie e le interviste, si era pensato bene di leggere qualche altra poesia dal libro “Piuma d’ anima” ma il tempo ieri sera aveva deciso di essere dispettoso così, recitati i primi versi della prima poesia, ci si è dovuti arrendere a chi in quel momento sembrava essere il più forte: la pioggia; pioggia che ha smesso di “onorarci” della sua presenza solo quando ha capito che ormai ci eravamo arresi: niente lettura delle poesie! Si acquistino i libri prima che diluvi! Invece… ha smesso! Così abbiamo avuto l’ opportunità di scambiare qualche parola con i protagonisti della serata magari “estorcendo” loro qualche dedica sul libro. Poi, inesorabilmente, il sole è scomparso oltre l’ orizzonte e a noi è toccato andar via. Peccato…proprio una bella serata!

“Perché” e “Piume d’anima” a Siracusa


di Daniela Domenici

Nello splendido salone della sede della Provincia in via Malta a Siracusa ha appena avuto luogo un evento culturale letterario: la presentazione di ben due libri, uno di narrativa, “Perché”, e una silloge poetica dal titolo “Piume d’anima”: entrambi i testi sono editi da Narrativaepoesia.

Autrice del romanzo è la scrittrice di origine siracusana, ma da molti anni ormai residente nei pressi di Roma, Tiziana Mignosa: è la sua seconda opera narrativa dopo “La storia senza fine” presentato l’anno scorso.

La silloge contiene le liriche di ben quattro poeti, tra cui anche Tiziana Mignosa, di varie parti d’Italia; solo uno dei tre era presente a Siracusa, Maria Grazia Vai, gli altri due, Rita Minniti e Nunzio Buono, non sono potuti venire.

Entrambi le autrici e le loro opere sono state presentate da due formidabili “veterani” che già avevamo avuto modo di apprezzare l’anno scorso: la professoressa Angela Gullì e il giornalista Santi Pricone; la prima ha dedicato la sua analisi, come sempre attenta e puntuale, all’opera narrativa “Perché”, una storia d’amore molto particolare, mentre Pricone ha saputo ben focalizzare la sua attenzione sulla silloge.

Per completare e arricchire questo evento letterario è stato chiamato un giovane attore teatrale siracusano, Massimo Tuccitto, che ha recitato alcune liriche contenute in “Piume d’anima”, poesie che hanno una caratteristica che le accomuna: sono state tutte create sull’ascolto di vari brani musicali, uguali per tutti e quattro i poeti.