Caffè: tre o più tazze al giorno combattono l’epatite C


caffèBere tre o più tazze di caffè al giorno aiuta gli individui affetti da cirrosi epatica ad evitare che la malattia progredisca in cirrosi epatica.

Questo è quanto risulta da uno studio del National Cancer Institute, diretto dal dottor Neal Freedman e pubblicato su “Hepatology”.

I ricercatori hanno osservato 776 soggetti colpiti da epatite C cronica, analizzando la progressione della patologia verso l’insufficienza epatica. Essi hanno così potuto notare come un robusto consumo di caffè (2-3 tazze al giorno) era associato a una diminuzione del 53% dei danni epatici nei soggetti dopo un periodo di 4 anni. Moderatamente soddisfatto il dottor Freedman che, pur ritenendo significativo il risultato, ritiene che esso debba venir confermato da studi futuri.

Secondo i dati dell’OMS, l’epatite C ed il suo virus HCV colpiscono 3-4 milioni di persone . Nel 70% dei casi, l’epatite muta in una forma cronica che costituisce un importante fattore di rischio per lo sviluppo di cirrosi epatica o epatocarcinoma (tumore al fegato).

In tal caso, “L’organismo reagisce alla presenza del virus con una risposta infiammatoria che a lungo andare compromette la struttura del fegato, sostituendo progressivamente le cellule epatiche con tessuto fibroso e ciò conduce allo sviluppo della cirrosi, e quindi alla comparsa dei sintomi e dei segni dell’insufficienza epatica”, spiega il professor Massimo Memoli dell’Istituto di Medicina Generale della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano.

Se lo studio del Cancer Institute fosse perciò seguito da altri responsi positivi, la lotta all’epatite C avrebbe segnato perciò un’importante passo avanti.

Matteo Clerici

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