Nuova morte sospetta in un carcere italiano, il 67esimo suicidio dall’inizio dell’anno, il 169esimo detenuto morto nel 2009. Ed è subito giallo. Ciro Ruffo, 35 anni, detenuto per criminalità organizzata da poco collaboratore di giustizia, è stato trovato morto mercoledì nella sua cella del San Michele di Alessandria. Il carcere parla di suicidio, la moglie accusa «E’ stato pestato».
«La direttrice mi ha comunicato che lo hanno trovato impiccato, ma non è vero – racconta la moglie del detenuto – Ho visto il corpo all’obitorio del cimitero di Alessandria: ha il naso rotto, un livido sotto l’occhio destro, tanti altri lividi sulla schiena, sulla pancia, in faccia. Ha perso sangue dagli occhi e dalle orecchie. È stato pestato».
Ruffo era arrivato nel carcere di Alessandria lunedì sera e proveniva dalla casa circondariale di Ariano Irpinio. Sabato scorso aveva chiamato la moglie dicendole: «Devo darti una bella notizia: sono arrivate le carte del trasferimento, le aspettavo da quindici giorni. Da lunedì sono più vicino a te, ci vedremo più spesso». E invece qualcosa è andato storto.
L’Osservatorio permanente sulle morti in carcere (formato dai Radicali e dalle associazioni Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere e Ristretti Orizzonti) fa notare che quella di Ruffo è la terza morte sospetta dall’inizio dell’anno al San Michele di Alessandria. Prima di lui si sono tolti la vita Franco Fuschi, 63 anni, ex agente segreto, in carcere per traffico di armi, e Edward Ugwoj Osuagwu, 35 anni, nigeriano coinvolto in vicende di droga.
La morte di Ruffo, secondo Ristretti Orizzonti, presenta alcune strane analogie anche con quella avvenuta lo scorso 17 novembre nel carcere di Palmi (Reggio Calabria), dove Giovanni Lorusso, 41 anni, è stato ritrovato cadavere con un sacchetto di plastica infilato in testa e riempito di gas: entrambi i detenuti provenivano dal carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, ed erano appena arrivati in un nuovo istituto. A detta dei parenti, non avevano «alcun motivo apparente né avevano mai manifestato l’intenzione di suicidarsi» e entrambi i corpi, restituiti alle famiglie, risultano segnati da ferite.
Sempre secondo i dati del Centro studi di Ristretti Orizzonti la morte di Ruffo è la 67esima dal’inizio dell’anno. Il totale dei detenuti morti nel 2009 sale così a 169 segnando un massimo storico di suicidi in carcere.