“Vi spiego perchè i politici vanno con le trans”


di Claudia Da Conte

Uomini che amano le donne. Purché siano di sesso maschile. Niente di male, sia inteso. Ma se a farsi pizzicare in flagrante, nel bel mezzo di un festino a base di coca e trans, è un politico,  in prima linea nella campagna di moralizzazione della vita pubblica, allora lo scandalo è assicurato. Quella di Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale del Pdl a Roma, sembra quasi l’esatta fotocopia della vicenda che costò il posto di Governatore del Lazio a Piero Marrazzo. Con una differenza, però, anzi due.

La prima: Zaccai è finito in ospedale in preda a una crisi isterica, Marrazzo no. E’ solo tornato a casa e ci è rimasto. La seconda: nel caso di Marrazzo a finire nel registro degli indagati furono i carabinieri che tentarono di ricattarlo, in quello di Zaccai è lui stesso a rischiare una condanna per cessione di sostanza stupefacenti visto che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo con questa ipotesi di reato. Ora , non si bene chi sia stato a cedere droga a chi, ma certo è che Zaccai tanto tranquillo non può stare. Intanto è stato sospeso dal Pdl in via cautelativa e c’è chi racconta che, appena giunta la notizia, qualcuno abbia mormorato: “E mò chi glielo dice ad Alemanno?”. Sì, perché i due sono amici da tempo e hanno in comune un cursus honorum che dal Msi arriva fino al Pdl.

“Ma mica è una novità che i politici italiani vadano con le trans!” spiega la sociologa transessuale Porpora Marcasciano, attivista del movimento gay-lesbico-trans e vicepresidente del Mit (Movimento identità transessuale), nonché Responsabile dello sportello CGIL per la difesa dei diritti sul lavoro delle persone transessuali. “Forse è cambiato qualcosa nel mondo dei media, ma non nei fatti. Io ho 53 anni ed è da quando ne avevo 19 che frequento il mondo trans. Be’, le posso dire che ho avuto molte amiche che lavorando nel mondo della prostituzione sono venute spesso a contatto con diversi uomini politici”.

Non mi faccia i nomi, per carità, che ci becchiamo una querela tutte e due…
Non li farei mai, ma le assicuro che è così. E non da ora .

E le  di relazioni con pezzi grossi del Palazzo ne ha mai avute?
Io personalmente no. Certamente ci sono entrata in contatto, ma per altri motivi, per lo più di carattere sociale

Se è vero che i politici italiani hanno sempre frequentato le trans, perché solo ora, e a distanza di così poco tempo, escono fuori due storie come quella di Zaccai e Marrazzo?
Perché oggi la lotta politica si è spostata sui giornali e in televisione. Ci si prende a colpi di gossip e i confini tra mondo della politica e mondo dello spettacolo sono sempre più labili. Per cui i politici si ritrovano ad essere vittime di una situazione di cui sono stati loro gli artefici. E poi diciamo anche una cosa: i sogni, i desideri degli uomini sono sempre stati questi

Zaccai si è addirittura messo a urlare dal balcone dell’appartamento della trans attirando su di sé le attenzioni del vicinato: solo un eccesso di cocaina o c’è dell’altro?
E’ chiaro che abbia reagito così da una parte per la vergogna sapendo a quale scandalo sarebbe andato incontro in un paese come l’Italia, come si è visto con il caso di Marrazzo, dall’altra non dimentichiamo che gli effetti della cocaina spesso portano al delirio. E’ normale che abbia dato di matto. Ma ripeto, questo è un caso, ma ce ne sono tanti altri. Zaccai non è il solo, non è l’unico e non sarà l’ultimo. I politici sono sicuramente una categoria privilegiata, ma restano sempre uomini, con gli stessi desideri di tutti gli altri.

da http://blog.panorama.it

Svolta Istat: “Conteremo anche le coppie gay”


Dopo l’appello di Gay.it, l’ISTAT apre alle coppie gay. Nelle schede che verranno distribuite per il Censimento della popolazione ci sarà anche la possibilità di dichiararsi conviventi omosessuali.

Le coppie gay entrano nel Censimento 2011. Per la prima volta, nelle schede che verranno distribuite a tutti gli italiani, si avrà la possibilità di dichiararsi “convivente omosessuale” barrando l’apposita casella e, di conseguenza, compilare un solo questionario per due persone, proprio come fanno i conviventi eterosessuali. La decisione dell’Istat segue l’appello lanciato da Gay.it e al quale hanno aderito circa 4600 lettori ed è stata annunciata alle associazoni gay che avevano chiesto al Presidente Enrico Giovannini di essere convocate.

Il requisito minimo di cui devono essere in possesso le due persone per poter essere considerate una coppia è uno solo: abitare sotto lo stesso tetto. Sono quindi esclusi i single – gay, lesbiche -, le coppie non conviventi, e quelle transessuali che però verranno conteggiate a seconda del sesso di nascita (se la transizione non è ancora completata) o di quello di transizione (quindi solo se la riattibuzione del sesso è già terminata).

«È un grande passo in avanti – dice Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay – Per la prima volta si prende atto dell’esistenza di rapporti affettivi fra persone dello stesso sesso e addirittura delle famiglie gay con figli». Gli aspetti pratici della decisione dell’Istat sono molteplici. Basti pensare che i dati del questionario andranno ad aggiornare quelli in possesso degli uffici Anagrafe dei comuni di residenza, rendendo più ponderate per i sindaci eventuali iniziative politiche a favore delle convivenze, anche omosessuali (ad esempio, le graduatorie per l’accesso all’edilizia popolare o, per chi ha figli, l’accesso agli asili nido).

«Siamo rimasti molto soddisfatti dall’incontro con l’Istat – continua Patanè – Il presidente Giovannini si è dismotrato da subito molto disponibile a ricevere le nostre istanze e le associazioni gay sono state definite “portatrici di interesse” riconoscendo così il nostro ruolo di rappresentanza della comunità lgbt italiana».

«Prevedere un’apposita casella per potersi dichiarare convivente omosessuale è una grande apertura alla società da parte dell’Istat», dice Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it. «Sopra la scheda, e quindi nelle mani di tutti gli italiani, ci sarà un vero e proprio messaggio culturale: le famiglie gay sono uguali a quelle eterosessuali. Adesso tocca alle coppie gay dichiarare con orgoglio la propria convivenza».

Gay.it aveva lanciato l’appello “Contaci!” nel quale chiedeva al presidente dell’Istat di prevedere la possibilità per le coppie gay di dichiararsi tali nei questionari che saranno distribuiti in occasione del Censimento generale della popolazione italiana 2011. I parlamentari radicali avevano annunciato anche un’interrogazione urgente a prima firma on.Maurizio Turco nella quale si sottolineava l’importanza di accettare «la sfida di governare la realtà cercando di conoscerla, impostando le politiche sulla base dei dati disponibili invece delle opinioni precostituite».

La decisione dell’Istituto di Statistica è arrivata dopo che le associazioni gay avevano chiesto e ottenuto un incontro con il Presidente dell’Istat al quale erano presenti Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, AGEDO, Rete Lenford, MIT – Movimento Identità Transessuale, Associazione Trans Genere, Certi Diritti, Gaylib, Mario Mieli, Di’Gay Project, I-Ken Onlus.

http://www.gay.it/channel/ attualita/29513/Svolta-Ist at-Conteremo-anche-le-copp ie-gay.html